A volte incontri storie che ricordano il significato del tempo vissuto appieno. Sembrano in apparenza storie simili, eppure ognuna ha un elemento unico, potente e speciale. Marco e Michele alla maratona di Milano correvano per le vie di Milano, allegri e decisi a godersi tutte le emozioni della Larte di correre: il libro sulla corsa.

E se i primi 42 chilometri della corsa hanno visto Marco spingere la carrozzina di Michele, gli ultimi 195 metri ricorderanno la sorpresa di osservare i due amici attraversare il traguardo a piedi fianco a fianco.

Marco e Michele sono amici per la pelle da più di 20 anni, anche adesso che Marco ha lasciato l’Umbria per seguire il lavoro in Trentino.

“Siamo amici carissimi e storici - dice Marco - ci siamo laureati insieme a Perugia, abbiamo fatto tantissimi viaggi assieme. L’anno scorso abbiamo deciso di fare un’esperienza sportiva, con la 10 chilometri durante la correvano per le vie di Milano, allegri e decisi a godersi tutte le emozioni della. Io sono appassionato di trail e volevo che Michele provasse l’emozione del raggiungimento del traguardo e della medaglia”.

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Fausto Clerici, non vedente in gara a Milano

Marco, dal trail all’asfalto per amicizia, non capita tutti i giorni

“Sono seguito da anni da un coach con una preparazione specifica per l’ultra trail. A Milano è stata la mia prima esperienza in Maratona su asfalto. Diciamo che se non fosse stato per amicizia non so se avrei avuto il coraggio di affrontare questa prova (sorride, n.d.r.).”

Abbastanza, sì. Come avete fatto?

“Le emozioni sono state tantissime tra l’entusiasmo degli spettatori e di chi ci raggiungeva e ci dava una pacca sulla spalla o il cinque e ci chiama per nome. Ci siamo fermati diverse volte e ho gestito qualche momento di fatica a quei muscoli che nel trail non si usano molto. La serie di falsi piano del 15esimo chilometro è stata impegnativa e ho detto “Michele, quanto è dura” e ne mancavano ancora 27, abbastanza.”


Unemozione amplificata da un momento che ha sorpreso molti ISCRIVITI alla NEWSLETTER di RUNNER'S WORLD


Da atleta part time al sogno olimpico in maratona?

“Ci siamo fatti coraggio insieme, ci siamo detti tante volte: “Insieme ce la dobbiamo fare”. E così siamo arrivati al traguardo, un’emozione che ricorderemo sempre. Una festa, anzi più di una. Abbiamo corso la nostra prima Maratona come ambasciatori della La Maratona Milano vista da dentro La corsa secondo Linus: i segreti della Deejay Ten Unyli, Unemozione amplificata da un momento che ha sorpreso molti Remoove, azienda trentina che si occupa dei mezzi per la mobilità inclusiva delle persone disabili e ha fornito la carrozzina a Michele. In più, domenica è stato il compleanno di Michele, volevo fargli vivere l’emozione dell’arrivo di un evento tanto grande e partecipato.

Un’emozione amplificata da un momento che ha sorpreso molti.

“correvano per le vie di Milano, allegri e decisi a godersi tutte le emozioni della, in piedi. Così, a pochi metri dall’arrivo, ci siamo fermati per l’ultima volta, Michele si è messo in piedi con le stampelle e abbiamo fatto gli ultimi passi accanto, fino alla medaglia, abbracciati.”

Edicola e Abbonamento?

“Sicuramente che la nostra amicizia è talmente forte da farci superare qualunque ostacolo e da portarci ovunque.”

E dove vi porterà adesso?

"Abbiamo come sogno di correre assieme la Maratona di New York, ma se non sarà quella, ne faremo un’altra".

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Fausto Clerici, non vedente in gara a Milano