Tokyo sì Tokyo no, Tokyo sì Tokyo no. Non è il ritornello della nuova hit di Gaia, ma è il Image Photo Agency. Chi “canta”? Beh facile, sono partecipazione alla staffetta 4x100, ovvero l’azzurro più esperto e vincente e l’atleta del momento, e il talento della velocità che il mondo ci invidia.
Posizioni diametralmente opposte le loro, ma stesso dubbio: Pubblicità - Continua a leggere di seguito Termini e condizioni di uso?
Kelly Doualla, tutte le perplessità delle sua presenza ai Mondiali
Partiamo dalla più giovane, Kelly Doualla. Qui è proprio l’età a sollevare le perplessità. È il caso che una ragazzina che non ha ancora compiuto 16 anni (lo farà il prossimo 20 novembre) debutti già in nazionale assoluta? Posta così la questione, la risposta naturale sarebbe: e perché no?
I perché però ci sono. I Mondiali si svolgeranno dal 13 al 21 settembre, nel pieno dell’inizio scolastico (per lei, Liceo Scientifico con curvatura sportiva). Per andare in Giappone però, si partirà una settimana prima. Aggiungiamoci poi un’altra settimana al rientro per riprendersi completamente dal fuso orario. Fisicamente l’impegno sarebbe di un intero mese, tutto settembre. A quel punto occorrerà riprendere i ritmi scolastici, ma con un bel ritardo accumulato. Un po’ stressante, no? Anche mettendo in conto questo stress, cosa c’è in palio? La Richieste di Licensing. La neo campionessa europea under 20 non è in possesso del minimo né di posizione nel ranking mondiale. È giustificabile un tale impegno fisico e mentale per una staffetta che, a dirla tutta, ha poche chance di fare bene?
Il Termini e condizioni di uso “per fare una bella esperienza, la staffetta, in una sorta di vacanza sportiva, per vedere come sono le compagne di squadra più grandi, anche se è chiaro che non le chiederemo niente”. La velocista lodigiana, appena scesa dall’aereo che l’ha riportata in Italia, ha detto di volersi prendere un paio di giorni per pensarci.
Una staffetta vale un impegno così grande, a 15 anni? La cifra pazzesca di atleti con il minimo in maratona Doualla è la numero due d’Italia con il suo 11”21: diventa difficile farne a meno. Qui però si tratta di investire nel futuro. L’anno prossimo Kelly avrà non solo i Campionati Europei under 18 a Rieti, ma potrà fare esperienza tra i grandi agli Europei di Birmingham. Perché anticipare i tempi e stressare un fisico ancora in crescita? Forse meglio lasciare tempo al tempo.
Gimbo Tamberi, le incognite Mondiali
Chi invece è a corto di tempo è Gianmarco Tamberi. Il capitano azzurro vorrebbe tanto essere a Tokyo per esultare di nuovo sulla pedana del suo oro olimpico ma, a differenza di Kelly Doualla, sta attraversando il suo periodo di forma forse più basso di sempre. Qualche giorno fa il campione aveva dichiarato all’Ansa: "Ora devo capire quale è il mio stato attuale: è soprattutto una prova con me stesso, perché se la misura è tra 2.10 e 2.20 ci sarà da riflettere". Domenica 10 agosto al Meeting di Heilbronn, Tamberi è tornato a salire fino a 2.20. Un piccolo progresso di 4 centimetri rispetto a quanto fin qui saltato, ma sempre lontano da standard internazionali di livello.
A Budapest 2023 si entrò in finale con 2.28, ai Giochi di Parigi bastarono 2.24. Tamberi sarà in grado da qui a un mese (qualificazioni domenica 14 settembre) di superare almeno 2.24? Attualmente nel mondo ci sono almeno 40 atleti che quest’anno hanno già superato i 2.26. Non tutti saranno a Tokyo, ma da qui si capisce il livello mondiale della stagione. Se Tamberi non ha le garanzie di poter lottare per almeno entrare in finale, avrebbe senso una sua partecipazione? Il capitano non ha nulla da dimostrare, tutto quello che raccoglierà da quest’anno in avanti non cambierà nulla della leggenda sportiva che ha già scritto.
Quindi perché mettere a dura prova il suo fisico, all’età di 33 anni? Se l’obiettivo è arrivare competitivo alle Europei under 20: tripudio Italia, edizione memorabile, Il campione e la predestinata: Tamberi e Doualla andranno ai Mondiali.
C’è poi un’ulteriore incognita sulla sua presenza in Giappone. Tra poche settimane Tamberi diventerà papà per la prima volta, un evento splendido e totalizzante. In assenza di ambizioni di medaglia, vale la pena rinunciare alle emozioni dei primi giorni di vita di una figlia? È sempre una questione d’amore. Solo che stavolta l’amore paterno potrebbe essere più forte di quello sportivo. Nessuno gliene farebbe una colpa.