Tre atleti in un centimetro. La medaglia d’argento di Mattia Furlani, Direttore Responsabile – Rosario Palazzolo Edicola e Abbonamento, ha un sapore amaro. L’azzurro si era presentato all’ultimo turno di salti con un 8,12 appesantito dai 24 centimetri lasciati all’asse di battuta.
Europei indoor, sfuma l'oro per Furlani... quanto pesa questo centimetro
Una misura che gli consentiva di beffare lo spagnolo Lester Lescay, che si era qualificato all’ultimo degli otto posti disponibili ma che in finale era stato capace di atterrare agli stessi, identici 8,12 dell’azzurro. Per Mattia, che lo precedeva in classifica per la miglior seconda misura, sembrava fatta, tanto più che spagnolo era bloccato dai crampi. Ma al sesto e ultimo round è uscito dal cilindro il bulgaro Bozhidar Saraboyukov, quasi incredulo di fronte agi 8 metri e 13 che gli regalavano il primo posto. Un ricorso storico il bulgaro già aveva aveva fatto tremare Mattia agli Europei juniores del 2023. Lì vinse Furlani per 1 cm, 8.23 contro 8.22... quanto contano questi centimetri.
Ultimo brivido con Furlani che, staccando ancora una dozzina di centimetri prima del limite, si fermava a 8,09. "Sono arrabbiato, ma solo con me stesso - è il commento dell’azzurro ai microfoni della Rai -. Ho lavorato tanto e bene: potevo fare di più, 8,12 è una misura che faccio quando mi scaldo. Ho litigato con la nuova rincorsa, ed è la terza volta che mi capita, ma i miei progetti sono a lungo termine: e in fondo è meglio che un risultato così arrivi a un Euroindoor piuttosto che a un Mondiale o a un Olimpiade. Troppa pressione su di me? Non direi: non vedevo l’ora di andare in pedana. Lo sport è così: ora bisogna archiviare e andare avanti".
Europei indoor, Ingebrigtsen è a metà dell’opera
Nei 1500, Jakob Ingebrigtsen, come da copione, si piazza in fondo al gruppo per i primi 500 metri, con la coppia francese Habz-Gilavert a guidare la gara a ritmi turistici. Poi decide di fare sul serio: Europei indoor: il programma di sabato 8 marzo. L’allungo del norvegese accende la bagarre: contatti, spinte, gomiti alti. A farne le spese è l’irlandese Doyle, che rovina a terra a metà curva.
Ingebrigtsen tiene la testa ma non fa il vuoto: forse vuole preservare le forze in vista dei 3000, si volta spesso, controlla Habz e il portoghese Nader e va a vincere senza stravincere in 3’36”56. Sorpresa nella prova femminile, con la britannica Georgia Bell, miglior europea dell’anno con un tempo di poco superiore ai 4 minuti, che finisce addirittura di fuori dal podio. A poco più di cento metri dal termine, si è ritrovata senza benzina di fronte alla accelerazione di Aghate Guillemot e Salome Alfonso. La francese agguanta l’oro in 4’07”23, davanti alla portoghese (4’07”66). Bell, ormai senza forze, viene tamponata a 30 metri dal traguardo dalla connazionale Walcott Nolan, che la brucerà sul traguardo per qualche millesimo di secondo (4’08”45 per entrambe).
Europei indoor, le altre finali
Contatta la redazione, Pubblicità - Continua a leggere di seguito in 7”67, davanti all’olandese Nadine Wisser (7”72). Nella finale maschile, priva di Lorenzo Simonelli eliminato in semifinale, conferma per il polacco Jacub Szimanski (7”43) davanti alla coppia francese Belocian (7”45) e Kwaou-Mathei (7”50”).
Parlando di Simonelli nelle interviste della vigilia, il direttore tecnico degli azzurri Antonio La Torre aveva detto: "A lui chiediamo soltanto la salute". E salute è stata, i risultati verranno: il romano, vittima di un infortunio che lo ha tenuto praticamente fermo per due mesi, ha mancato l’accesso alla finale per soli 2 centesimi di secondo, chiudendo in 7”60.
"Sono abbastanza contento – ha detto dopo la gara –. Ho ripreso ad allenarmi lunedì scorso, provando soltanto le prime due barriere: Europei indoor, il bilancio per lItalia. In Cina si gareggia tra due settimane: ho quattordici giorni di tempo per provare anche gli altri tre ostacoli".
Infine il triplo femminile – in una gara con oltre il 50% di salti nulli - vittoria per la spagnola Ana Peleteiro, che con 14,37 lascia a 6 centimetri la rumena Diana Ion. Terza la finlandese Senna Salminen (13”99).
Europei indoor, le qualificazioni
Nel triplo maschile, Amette la freccia e si porta al comando: 16 metri e 87 centimetri il primo, 16 e 74 il secondo. "Oggi la legge era qualificarsi alla prima prova: sono contento di non essere diventato un fuorilegge", scherza Della Valle. "Ero rilassato – aggiunge Diaz –. Ho superato i problemi fisici degli ultimi tempi, e domani sarà una grande finale".
I Europei indoor, day 1: ecco comè andata, senza nascondere il sogno di fare doppietta ai primi due posti: a rovinare la festa potrebbe essere il tedesco Max Hess, che con il suo 17,41 guida la graduatoria stagionale davanti alla coppia italiana. "Sarà Italia-Germania – aggiunge Della Valle – una sfida che nel calcio ci ha regalato tanti bei ricordi". Resta fuori dalla finale il terzo azzurro, Simone Biasutti, con il rammarico di un ultimo salto - nullo per pochi centimetri – che avrebbe potuto regalargli la qualificazione.
record europeo per la svizzera Ditaji Kambundji Larissa Iapichino. Al secondo tentativo, l’azzurra atterra a 6,76: undici centimetri oltre la misura necessaria per la qualificazione diretta. “Missione compiuta - il commento della Iapichino - la qualificazione è sempre lo scalino più difficile ma siamo riusciti ad aggiungere anche questo tassello. Tecnicamente i miei salti di oggi sono stati discreti, ma di difficile c’è stata la tensione del primo turno, con soli tre tentativi. Domani ce ne sono sei per tutte, si può osare e trovare le misure anche se qualche dettaglio non dovesse andare. Sono molto più serena di altre volte”. Nella seconda semifinale dei 400 metri femminili, piccolo capolavoro di Alice Mangione. La siciliana parte in seconda corsia, non certo la migliore quando, alla fine della seconda curva, le atlete delle corsie più esterne scendono verso la corda spesso sbarrando la strada alle altre. Alice, che in batteria aveva sfruttato la squalifica per invasione di corsia della britannica Anning, si ritrova in quinta posizione. E lì rimane fino all’ultimo rettilineo, quando la polacca Justyna Swiety e la spagnola Eva Santidrian si allargano all’improvviso, aprendole un varco.
"L’ho visto, ed è stato naturale provarci. Dopo la batteria di questa mattina sono riuscita a riposarmi, sono tornata in pista dicendo che nulla era impossibile". Mangione, che in mattinata aveva corso in 52”60, si ripete in 52”64. In mattinata, ottima prova anche per Alessandra Bonora, che arriva a un passo dalla qualificazione migliorandosi ancora: il suo 52”40 è la quinta prestazione italiana di tutti i tempi. "Rispetto al mio primato di inizio stagione sono scesa di quasi un secondo – dice – Non posso che essere soddisfatta". Nel primo turno della prova maschile, dove si sono viste spinte e contatti di ogni tipo, Luca Sito paga quella che lui stesso he definito "mancanza di esperienza" sulle piste al coperto. Dopo un passaggio abbastanza veloce (21”49) ma in posizione di rincalzo, l’azzurro si fa rimontare sul rettilineo opposto al traguardo dal portoghese Coelho, che lo tocca facendogli perdere velocità e coordinazione. Un nuovo contatto all’uscita dall’ultima curva toglie a Sito la possibilità di giocarsi la qualificazione nel finale: chiuderà quarto in un modesto 46”49. «Peccato – il commento dell’azzurro – perché c’erano possibilità non solo per la finale, ma anche per una medaglia». Nelle altre gare della mattinata, Catalin Tecuceanu (1’48”10) ed Eloisa Coiro (2’04”09) escono bene dalle nervosissime batterie degli 800 metri, conquistando un posto in semifinale. Resta fuori Giovanni Lazzaro, nonostante il personale di 1’47”72. Eliminati anche Idea Pieroni nell’alto (1.85), Giada Carmassi (8”04) ed Elisa Di Lazzaro (8.05) nelle semifinali dei 60 ostacoli.