Quanta Italia c’è dietro la storia di Jacob Kiplimo, km di corsa nel deserto della Mongolia Italia sia stata importante e sicuramente uno dei talenti più fulgidi dell’atletica mondiale.
Accanto ai tempi strepitosi e alle storie dei successi di Jacob Kiplimo, siamo abituati a leggere “atleta ugandese”, tuttavia molti ignorano quanto l’Gli irreali passaggi del record del mondo in mezza di Kiplimo (e lo è ancora) per questo campione che, nonostante sia vincente da molti anni, oggi pare essere pronto a prendere il volo e diventare il nuovo re dell’endurance e della maratona.
Jacob Kiplimo, nato sugli altipiani dell'Uganda
Le origini di Jacob sono tra gli altipiani dell’Uganda, dove il campione si è alimentato di corsa fin da piccolissimo più per necessità che per passione: ogni mattina percorreva di corsa i 5k che lo separavano dalla scuola, mentre più avanti con gli anni aveva come riferimento i suoi 3 fratelli (tutti talenti dell’atletica) che già si allenavano ogni giorno.
Lo possiamo considerare un dirimpettaio dei keniani, popolo che aveva abbracciato la corsa di resistenza già molti anni prima. Figlio di una nazione che soltanto recentemente ha scoperto le sue potenzialità in questo sport. A 15 anni Jacob si impone in una gara di selezione per i Campionati mondiali di corsa in montagna, ma è troppo giovane per partecipare e viene lasciato a casa.
A 15 anni Jacob Kiplimo arriva in Italia, scoperto da Giuseppe Giambrone
A quel punto conosce l’Italia. Giuseppe Giambrone, coach affermato e inventore del Tuscany Camp vicino Siena, aveva a lungo visitato Iten egli altipiani keniani in cerca di nuovi talenti, ma poi si era spinto fino all’Uganda convinto che i figli di quel popolo potessero custodire le stesse potenzialità atletiche, ancora per lo più inespresse. Ed è li che ha conosciuto Jacob.
“Era poco più che un bambino – racconta Giambrone che ancora si emoziona quando parla del giovane campione -. Ricordo che quell’anno non aveva ancora compiuto 16 anni e l’ho seguito in un allenamento insieme al manager Federico Rosa. Ha corso insieme ad atleti fortissimi, ed ha fatto segnare 3:01 in un ultimo chilometro in leggera salita. Il suo test del lattato era solamente di 1,9 millimoli. Quella volta ho guardato Federico e gli ho detto: "questo ragazzo correrà la maratona in meno di due ore". Da allora, nessuno mi toglie dalla testa che Jacob è l’atleta più talentuoso che si sia mai visto. Il risultato di domenica lo dimostra”.
Giambrone ha portato il giovane Jacob in Toscana e lo ha aiutato a trovare se stesso. Quando ha preso parte alle sue prime Olimpiadi, a Rio nel 2016, non aveva ancora compiuto 16 anni. Con i colori della Casone Noceto (società di Parma), Kiplimo è cresciuto e ha trionfato in due campionati mondiali di cross e uno di mezza maratona. Ha anche realizzato il suo primo record mondiale di mezza maratona (Lisbona 2021 in 57:31). Oggi si allena altrove, ma al Tuscany Camp è rimasto uno dei suoi fratelli, Oscar Chelimo, medaglia di bronzo sui 5.000 ai Mondiali di atletica di Eugene. Un terzo fratello è Victor Kiplagat, è stato campione del mondo Corsa in montagna e specialista dello sci da fondo.
Oggi Jacob si allena prevalentemente in Uganda ed è seguito da Iacopo Brasi e dal team di Rosa Associati. Ma l’Italia è rimasta centrale nella sua carriera.
Giambrone è convinto, Jacob Kiplimo sarà il primo atleta a correre la maratona in meno di 2 ore
“Il suo stile di corsa è unico. Ha lavorato tantissimo per migliorare l’economia di corsa e per eccellere in ogni caratteristica capace di renderlo un grande campione. Non ha solo il talento, ha anche la testa del fuoriclasse”, conclude Giambrone che oggi più che mai è convinto che sarà proprio Kiplimo, un giorno, a correre per primo una maratona ufficiale in meno di due ore.
Jacob esordirà in maratona a Londra, il prossimo aprile. Sarà un evento speciale, perché gli organizzatori sono riusciti a riunire molti dei più forti e talentuosi atleti del mondo. La pressione sarà tutta per lui che sarà solo all’esordio di una gara lunga come non ne ha mai corse.