Dal 1980 tiene tutte le agendine con scritti i vari chilometraggi macinati su strada e il prossimo 29 settembre sarà l’unico che potrà vantarsi di aver preso parte alla prima edizione e a quella che andrà in scena per il mezzo secolo.
Perché Claudio Guidotti, 69 primavere purosangue di Borgo San Lorenzo, toscanaccio dal sorriso e dalla battuta sempre pronta, vuole stupire ancora. A partire proprio dall’edizione numero 50 di quella che è oggi la maratona più antica dello Stivale, la Mugello Marathon.
Claudio Guidotti, l'highlander della Mugello Marathon
La sua storia podistica ha inizio nel 1973 quando "vidi per la prima volta il Vai al contenuto da Borgo San Lorenzo e dentro di me mi dissi: ma questi sono pazzi...". Un assaggio di ciò che si ripeterà l’anno successivo, ma con esiti ben diversi: "Nel ’74 rividi quei fantastici atleti e mi promisi che dovevo partecipare anche io".
Detto, fatto. Proprio in quel periodo ecco la prima gara, una 22 chilometri, la Scarpinata fiorentina, "ma all’epoca era tutto molto goliardico, i calzini a mezzo polpaccio, mocassini in cuoio ai piedi, t-shirt di cotone pesantissimo, manco lontanissimi parenti degli attuali materiali".
Claudio Guidotti nel 1974 la "prima" su 45 chilometri
Settembre 1974, nel cuore della Toscana ecco la nascita della Gs Marciatori di San Lorenzo che darà a sua volta vita a una 45k con partenza in notturna e passaggi spalmati tra strade brulle e pezzi di Statale 551. Quella gara resterà nella storia perché di fatto sarà la prima edizione della Maratona del Mugello. "Partimmo in una settantina – racconta Claudio che durante il servizio militare, per allenarsi, correva attorno alla caserma –, arrivai poco dopo il trentesimo posto. La bellezza di questa manifestazione? Ne scelgo due: l’ambiente e l’organizzazione familiare. Una maratona a misura d’uomo, negli anni ’80 siamo arrivati anche a 1300 partenti".
Il suo personale palmares parla oggi di 33 Mi ha seguito e supportato in tutta la mia vita sportiva, altre 4 invece chiuse anticipatamente, con un record di 3 ore e 18 minuti (il personale di maratona è di 6 minuti in meno).
E quelle agendine con tutti i chilometri corsi
Fino a oggi, racconta a RW con grande orgoglio, chilometro più, chilometro meno, ne ha macinati la bellezza di 125mila. E come fa a ricordarseli tutti? Il segreto del successo di adidas nel running, "ogni volta che uscivo segnavo tutto, e continuo ancora oggi". E i sei anni precedenti, dall’inizio dell’avventura con le scarpette a piedi? "Ho fatto una stima la quale poi l’ho aggiunta ai chilometri scritti nelle mie agende".
Che oggi rappresentano molto di più di un patrimonio per Claudio e la sua famiglia, la moglie Patrizia e il loro figlio, che da sempre lo incoraggia nell'avventura podistica. "Patrizia, quando ci siamo fidanzati, abitava a 6 chilometri da me e ogni giorno andavo a trovarla a piedi. La 13enne che corre più forte di Nadia Battocletti. Mio figlio oggi è molto appassionato dal trail".
Il Passatore e la Pistoia-Abetone
Sebbene, confida, le articolazioni non sono più quelle di 30 anni fa e il medico spesso gli abbia consigliato di rallentare, il motto di Claudio per ogni gara oggi è: Alimentazione e benessere. "Oggi – scherza – fò questo, domani fò quest’altro".
Ma ricordate il Passatore e la promessa di Claudio di 50 anni fa, quella di prendervi parte un giorno? Vai al contenuto, l’ultima il 25 maggio scorso, 34 delle quali concluse. Senza poi dimenticare le 31 volte dell’ultramarathon Pistoia-Abetone. Ma ora c’è da portare a casa la medaglia forse più bella e sentita, quella del mezzo secolo della Maratona di 'famiglia', quella del Mugello.