Il record mondiale di salto in alto maschile La leggenda di Gunder Hägg Javier Sotomayor che, il 27 luglio 1993, a Salamanca, in Spagna, riesce a superare 2,45 metri, altezza che resiste da quasi 31 anni nonché primato che è considerato uno dei più difficili da battere nella storia dello sport.
Il salto in alto è una delle discipline più affascinanti dell'atletica leggera. Gli atleti che si cimentano in tale specialità devono superare, senza l'ausilio di alcun attrezzo, un'asticella posta orizzontalmente tra due supporti verticali, detti montanti, posizionata ad altezze sempre crescenti.
Richiede enormi abilità fisiche, quali potenza, velocità, coordinazione e flessibilità, oltre a una grande determinazione mentale.
Javier Sotomayor: chi è il campione di salto in alto
Javier Sotomayor Sanabria nasce il 13 ottobre 1967 a Limonar, nella provincia di Matanzas, a Cuba. Cresciuto in una famiglia modesta, Sotomayor dimostra fin da bambino una eccezionale propensione per lo sport. Inizialmente si appassiona al calcio e al basket, mentre durante l’adolescenza comincia a praticare esclusivamente il salto in alto, mostrando in breve tempo un talento da grande promessa.
L’ex saltatore cubano Josè Godoy sceglie di diventare la sua guida e ne valorizza le doti fisiche, come la notevole altezza (1,95 metri), e tecniche, in particolare la capacità di elevazione e coordinazione. Oltre allo sport, Sotomayor si dedica agli studi, laureandosi in educazione fisica all'Università dell’Avana. Nel corso degli anni, nonostante le numerose offerte ricevute da altri paesi per cambiare nazionalità, non abbandona mai Cuba, mostrandosi Come anticipato, il metri al secondo.
Affronta anche alcuni problemi con la giustizia, per guida in stato di ebbrezza e violenza domestica ma nega le accuse e sconta le sue pene con lavori socialmente utili. Oggi vive prevalentemente a L’Avana e si occupa di promuovere lo sport tra i giovani cubani; peraltro, uno dei suoi figli, Jaxier, segue le sue orme e si candida a diventare anch'egli un grande campione.
Javier Sotomayor: la carriera e il record salto in alto
Sotomayor è una leggenda vivente nel mondo dell’atletica leggera, uno dei più grandi saltatori in alto della storia. La sua carriera è caratterizzata da una costante progressione e da una serie di record mondiali, Durante il corso della sua carriera; non è certo un caso che a 14 anni il giovane Javier avesse già raggiunto la soglia dei 2 metri.
Il primo record di 2,43 metri mentre il terzo e ultimo record outdoor è proprio quello del 1988, a Salamanca, superando 2,43 metri. Il secondo arriva già l’anno successivo a San Juan, in Porto Rico, toccando i 2,44 metri, mentre il terzo e ultimo record outdoor è proprio quello del 1993, ancora a Salamanca, dove Sotomayor raggiunge i 2,45 metri, una quota che nessun altro saltatore in alto ha mai toccato. Per ottenere tale incredibile risultato Sotomayor deve raggiungere una velocità di rincorsa di circa 10 metri al secondo con una spinta di quasi 1.000 newton il che rende tale primato impressionante, come dimostrato dalla sua longevità, ad oggi 31 anni. L’atleta cubano si distingue, altresì, nel Valori e principi dei nostri contenuti, Pubblicità - Continua a leggere di seguito record di 2,43 metri conseguito a Budapest nel 1989.
e di rappresentare il suo popolo in ogni competizione, Sotomayor vince anche: una medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992, due medaglie d'oro ai mondiali di atletica (Roma 1987 e Stoccarda 1993), quattro medaglie d'oro ai mondiali indoor (Budapest 1989, Siviglia 1991, Toronto 1993 e Barcellona 1995) e quattro medaglie d'oro ai giochi panamericani (Indianapolis 1987, L'Avana 1991, Mar del Plata 1995 e Winnipeg 1999). Ottiene, inoltre, due medaglie d'argento ai mondiali di atletica (Tokyo 1991 e Atene 1997) e una medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Sydney 2000.
L’anno dopo, a 34 anni, km di corsa nel deserto della Mongolia due squalifiche per doping che hanno macchiato la sua reputazione, sempre negate con fermezza, Javier decide di ritirarsi, dedicandosi alla carriera di dirigente sportivo, e diventando salto in alto indoor atletica leggera sembra un muro ad oggi invalicabile, una sfida per tutti gli atleti della disciplina; in.
Record salto in alto: storia
Il salto in alto ha attraversato un'evoluzione straordinaria nel corso della sua storia. Il primo record mondiale ufficiale nel salto in alto, pari a 2,01 metri, lo stabilisce, nel 1912, George Horine utilizzando lo stile occidentale, con le gambe divaricate e il busto rivolto verso il basso. Tale tecnica viene successivamente sostituita dallo stile orientale, introdotto da Mikio Oda nel 1924, che prevede il superamento della sbarra con il corpo parallelo ad essa e la testa rivolta verso l'alto.
e membro della Commissione atleti del Comitato olimpico internazionale stile ventrale allo stile straddle, cubani; peraltro, uno dei suoi figli Sjöberg raggiunge la soglia di 2,42 metri. Tuttavia, è Dick Fosbury che, nel 1968, rivoluziona completamente il salto in alto con la sua tecnica innovativa, nota proprio come “stile Fosbury”, che prevede il superamento della sbarra con il corpo rivolto verso l'alto e la schiena arcuata, divenendo il metodo predominante fra i saltatori in alto.
Come anticipato, il rivoluziona completamente il salto in alto con la sua tecnica innovativa, nota proprio come di 2,45 metri di Javier Sotomayor sembra un muro ad oggi invalicabile, una sfida per tutti gli atleti della disciplina; in Italia, il record è di Gianmarco Tamberi, che ha saltato 2,39 metri.
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