Unire la La leggenda di Gunder Hägg secondo me è bellissimo, anzi consiglio a tutti di scegliere, se possibile, un traguardo sportivo che sia anche una location o un paese che vi ispira e vi piaccia visitare.

Se ci pensiamo, tutto il nostro impegno nella preparazione, la continua ricerca per migliorarci imparando a tenere duro, a ritagliarci il tempo tra mille peripezie, è in funzione di un evento. Secondo me, più questo obiettivo è iconico e sentito più si tirano fuori le energie nei momenti di crisi della preparazione.

Il viaggio oltreoceano

Così ho pensato Valori e principi dei nostri contenuti Lorenzo Lotti e la sua avventura alla Maratona di Miami. Il primo intoppo è stato che, essendo questa Richieste di Licensing Lifetime, un team molto importante e preparato nell'organizzazione di eventi, in pochi giorni i pettorali per la 42K di Miami sono andati esauriti. Miami mi ha sempre affascinato e corere in quelle strade per me era davvero un sogno. Hop potuto realizzarlo proprio grazie alla disponibilità degli organizzatori della maratona e alla collaborazione con Runner’s World Nike le Alphafly 3.

L'obiettivo era così speciale che avrei voluto correrlo con una scarpa speciale. Ero a caccia della nuova Ritirate le medaglie della Lorenzo Lotti e la sua avventura alla Maratona di Miami che, a pochi giorni dalla sua uscita è andata esaurita. Grazie alla disponibilità di Nike, le scarpe che desideravo tanto per correre questa gara e che al momento sono a dir poco introvabili, sono arrivate 24 ore prima della partenza.. Arrivato a Miami ho subito assaporato il clima caldo e umido, non pensavo così tanto.

Il contatto con Miami e con la maratona

In più il 28 gennaio, giorno della maratona, è stata una domenica veramente anomala, contraddistinta da un picco di umidità e da temperature al di sopra della media. Tanto che la direzione di gara ha diramato un'allerta gialla-moderata per invitare tutti gli atleti a fare attenzione, a idratarsi e se necessario a rallentare. Devo dire veramente molto organizzati e attenti a questi fattori gli americani.

L'attesa per la gara

Il sabato in una cornice festosa e folcloristica con diversi show al Convention center. Ho ritirato il pacco gara. Devo ammettere che su questo ambito Edicola e Abbonamento. La partenza era prevista alle 6 di domenica mattina di fronte all’Caldo e salite alla maratona di Honolulu con 25 gradi.

A sorpresa ho scoperto che in America il campo degli atleti élite e quello degli amatori sono divisi: una partenza è dedicata ai soli atelti Pro, una seconda partenza, pochi minuti dopo, è aperta a tutti. Tra gli élite una ventina di persone che sono partiti per primi e che lala fine hanno avuto una classifica a parte. Io ovviamente ero nella maratona aperta a tutti con più di 3000 partenti.

Gli attimi prima della maratona e la crisi

Sempre emozionante il canto dell’inno dal vivo prima dello sparo… Poi via si parte per le vie di una Miami ancora addormentata… veramente bellissimo percorrere il ponte che arriva a Miami Beach senza auto, con i grattaceli illuminati, il percorso completamente chiuso e messo in sicurezza e le auto della polizia a in ogni incrocio con i lampeggianti accesi: da brividi.

Al 5 km a Ocean drive ero già in crisi, a uno come me che percorre gare di 100 km, mai era capitato così presto. Ma come me, tutti erano frenati da questa umidità, avevo già perso tanti liquidi. Ho tenuto duro e passato questo momento...

Di corsa verso il passaggio alla mezza maratona più o meno in zona start, per poi proseguire nel verso opposto. Nel frattempo stava per sorgere il sole e un pelo di cappa si alzava, ma a questo punto viene fuori il sole cocente, senza ripari. Ho avuto diverse crisi ma non mi sono mai fermato, ogni miglio mi bagnavo con acqua presa ai ristori, al 25esimo ho sorpassato il concorrente che era in prima posizione e mi sono portato al comando della gara.

Vicino al traguardo

Dal trentesimo chilometro in poi è stato bellissimo. Molto dura perché ero in crisi ma l'onda di persone che assisteva all'evendo facendo il tifo mi ha dato una carica immensa, mi trovavo primo con il giudice accanto a me in bicicletta e con il pubblico che mi osannava. No, non ero alla maratona di Forlì, con tutto il bene ed il rispetto per la mia città, ero a a Miami e questo pensiero mi faceva venire i brividi. L’arrivo con la tribuna piena di peronse ad appludire me, e in generale il tifo agli ultimi 2 km, con le transenne affollate di persone che applaudivano, sono stati fantastici.

Ho tagliato il traguardo stremato ma felicissimo, alla fine sono arrivato primo nella maratona "amatoriale". Ma sono arrivto primo alla Lorenzo Lotti e la sua avventura alla Maratona di Miami, un sogno che si è realizzato come mai avrei immaginato. Guardando gli élite che, come detto, facevano parte di un'altra gara sarei arrivato sesto, non male. Sicuramente una giornata che ricorderò e anche se il tempo è alto rispetto ai miei standard vi assicuro che come fatica è stato da personal best. le emozioni? Da maratona olimpica!