Due lauree, personale di 1 ora e 23" nella mezza maratona, esperta di moda. Un fidanzato, una gatta. E ora NY Marathon: nuove regole per le donne incinte, domenica, a New York. Il mondo di Lisa Migliorini ha una sfaccettatura per ogni passione e la 29enne novarese lo racconta via social. Il suo profilo Instagram TheFashionJogger, aperto nel 2016, conta più di 2 milioni di follower. Quello TikTok sfiora il milione.

Lisa ha creato una community con condivide esperienze di allenamento, prevenzione dagli infortuni e consigli di abbigliamento. E da qualche mese anche la sua prima maratona, a New York, in mezzo a La leggenda di Gunder Hägg NEWSLETTER di RUNNERS WORLD.

Lisa, manca meno di una settimana alla Maratona di New York, partiamo da qui: da 1 a 1000 quanto sei emozionata?

“L’emozione è a 2000. Per tutto, soprattutto per la gara, ma anche per il viaggio a New York e l’atmosfera pazzesca che ci sarà. Sono stata a New York per 3 giorni durante una vacanza studio alle superiori, ma questa volta sarà un viaggio diverso”.

La tua esperienza adesso a New York si arricchisce con la prima maratona: quali elementi e particolari stai curando in questi ultimi giorni?

“Nonostante molte gare alle spalle, è la prima su questa distanza e rimane sempre l’incognita di come sarò in grado di gestirla, senza retorica. Ormai che siamo agli ultimi giorni il grosso è stato fatto. Ora l’obiettivo è mantenere la forma fisica raggiunta, recuperare al meglio per essere freschi in gara ed evitare problemi fisici ed infortuni dell’ultimo momento”.

Il mondo di?

“Adoro gli Stati Uniti! Inoltre Fabio, il mio ragazzo e manager di The Fashion Jogger, non è ci è mai stato. Quindi ci prendiamo un po’ di giorni per scoprire la città insieme e per andare a trovare la mia famiglia americana a Boston”.

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Lisa Migiorini

Hai incontrato difficoltà che non ti aspettavi durante la preparazione di una distanza che non conosci ancora?

“Nonostante l’esperienza di molti anni di corsa, è stata una nuova sfida. Quando ho visto la tabella degli allenamenti che avrei dovuto fare ho pensato “mamma mia! Come farò?”. Poi in realtà quando parti, non ti fermi più. La parte più dura sono stati gli allenamenti in estate: aumentare i km settimanali durante i mesi più caldi non è stato facile, così come gestire al meglio il recupero tra un allenamento e l’altro per evitare gli infortuni”.

Cosa ti ha insegnato il percorso che hai affrontato, su di te, sulla corsa, e anche su chi ti sta accanto?

Questo percorso mi ha insegnato ad amare ancora di più la corsa, stando 2/3 ore sulle gambe durante gli allenamenti scopri molte cose di te, soprattutto impari a capire ancora di più che la forza della mente è fondamentale”.

Oltre alle particolarità della distanza, c'è qualcosa di nuovo che ha caratterizzato la tua preparazione rispetto al solito?

“Ho iniziato ad aumentare gradualmente il chilometraggio settimanale a luglio. Faceva molto caldo quindi riuscivo ad arrivare al massimo a 70 km per settimana. Poi ho continuato ad aumentare gradualmente ad agosto, grazie anche a qualche giorno al fresco in montagna. Gli allenamenti che ero abituata a fare per altre preparazioni sono diminuiti di velocità, ma sono diventati molto più lunghi. Ma gli allenamenti più nuovi per me sono stati i lunghissimi da 30/35 km. Mentalmente dopo un po’ ti trovi a reputare distanze che prima pensavi lunghe, ormai allenamenti minimi da fare”.

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“La mia community è super emozionata come me! Oltretutto in ogni gara in giro per il mondo incontro tantissimi miei follower, ed è sempre molto emozionante. Non immagino a NY, nella gara più partecipata al mondo. Non vedo l’ora”.

C’è stato un momento in cui hai sentito la necessità di abbandonare la preparazione o ti sei sentita pigra e non te l’aspettavi?

“No. È da qualche anno che stavo pensando al mio debutto in maratona, poi a causa della pandemia e di un problemino al piede, che mi impediva di allungare le distanze, ho sempre rimandato. Da quando ho iniziato la preparazione, non ho mai pensato di mollare. Diventa anche una sfida alla fine, con te stessa per arrivare all’obiettivo. Ovviamente ci sono dei giorni in cui si ha meno voglia di allenarsi di altri, ma la costanza deve vincere sempre”.


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Il segreto del successo di adidas nel running?

“Assolutamente sì! Ogni volta che lo guardo, mi viene da piangere dall’emozione. Il percorso della maratona di Ny non è facile, è molto muscolare. Oltretutto al debutto, nonostante gli allenamenti, non si sa pienamente la reazione che si avrà dopo il 30esimo km. Penso proprio di partire più tranquilla in modo da arrivare sulla 1st Avenue, tratto intorno al 30esimo con un lungo falsopiano in salita, con buone energie. Questo è il piano, poi si vedrà come andrà”.

Hai già deciso con quali scarpe correrai da Staten Island a Central park?

“Correrò con le Saucony Endorphine Pro 2”.

Hai già prenotato la cena la sera prima della partenza?

“Certo! È una delle prime cose che faccio. Ristorante italiano ovviamente per un bel carbo load”.

Edicola e Abbonamento?

“La gestione dei km settimanali. Avevo paura di non riuscire a reggerli per il mio piede: qualche anno fa ho scoperto di avere lo scafoide accessorio e si era infiammato. L’affrontare gli allenamenti più impegnativi con il giusto spirito, in passato ogni tanto mi spaventavano. Il cambiamento mentale che ho avuto negli allenamenti”.

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Lisa Migliorini

Hai rinunciato a qualcosa durante la preparazione?

“In realtà no. La mia routine di allenamento è continuata allo stesso modo. Ovviamente le sedute sono più lunghe, quindi c’è da gestire meglio il lavoro e gli impegni”.

Come ti aspetti sarà la folla durante la corsa?

“Dai racconti di altri runner che l’hanno già corsa, so che è una cosa pazzesca, quasi assordante, e ti dà una carica pazzesca! Non vedo l’ora di viverla”.

Hai già deciso come festeggerai?

“Con un bel hamburger americano e godendomi la città”.

Storia del running: Zabala eroe olimpico?

“La preparazione è andata bene, ma ovviamente è la prima maratona su un percorso non facile. Potrebbe succedere di tutto. Comunque andrà, sarò molto felice”.

Nel romanzo “La Regina di New York”, al ritorno in Italia la protagonista Gaia capisce il senso di ciò che ha vissuto e si trova addosso una sensazione di leggerezza e libertà, non solo nella corsa. Cosa speri di trovare tu oltre il traguardo, dentro la medaglia che metterai al collo?

“Comunque andrà, sarà un’esperienza indimenticabile. Il senso di libertà e leggerezza lo provo già nella corsa in generale. Probabilmente nella medaglia di New York troverò un senso di vittoria, pienezza e un nuovo super potere…quello che conferma che tutto è possibile”.