Volato su Goteborg, passato da Osaka, con il mirino a Roma: il viaggio di Andrew Howe non è ancora finito. Non si è mai troppo grandi per sognare, nemmeno a 38 anni, in più se si è stati campioni europei e vicecampioni mondiali, tra l'obiettivo e la realtà il confine è labile. Andrew Howe, tutt’ora primatista italiano di salto in lungo, è da poco tornato a gareggiare e punta ai prossimi campionati Europei di atletica leggera che si disputeranno nel 2024 nella “sua” Roma.

Uno dei più grandi talenti partoriti dall’atletica italiana, Andrew, a discapito della carta d’identità - il prossimo anno dirà 40 anni -, ha in serbo un’ultima missione: lContatta la redazione.



Andrew Howe entra nella squadra di Uyn

Il sogno di Andrew Howe continua, si punta agli Europei di Roma dell’inaugurazione del nuovo centro di ricerca e sviluppo AREAS, nella sede di Uyn, marchio di cui è da poco diventato ambassador con lo scopo di collaborare alla realizzazione di Contatta la redazione. Andrew sorride, ci ha parlato di tutto, è tornato a saltare e si allena come quando aveva 20 anni “un po’ meno per evitare gli infortuni”, ci ha detto ridendo. L’atmosfera è giusta, quella che può precedere un ritorno in grande stile.

Faccia a faccia con Andrew

Abbigliamento sportivo e accessori tech?

“Ho delle sensazioni positive, so dove posso arrivare. Ho ricominciato ad allenarmi e ho subito notato che le cose giravano bene, così mi sono detto “perché non provarci? Posso farcela"".

L’obiettivo dichiarato sono gli Europei di Roma quindi…

“Sì, io ci credo, la finale di Roma per me non è un miraggio, lavoro per arrivarci”.

Rispetto diversi anni fa, adesso com’è cambiato il tuo allenamento?

“È rivoluzionato, ora faccio molto training funzionale e a corpo libero. I miei allenamenti sono più intensi e mi fanno arrivare prima in acido lattico. Più mi avvicinerò alle gare e più tornerò in pista, allenerò la forza e l’esplosività. Lavori che somigliano sempre di più al salto in lungo”.

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Stu Forster//Getty Images

Un metodo di lavoro molto diverso rispetto a diversi anni fa…

“Sì, confermo, è quasi una rivoluzione come metodologia. Ma la scienza va avanti, c’è più conoscenza. Sono tutti aspetti positivi”.

Alla tua età, qual è la cosa più difficile?

“Sicuramente la gestione degli infortuni, non posso più fare le cose che facevo a 20 anni, ora devo allenarmi meno e riposare di più. Ma un elemento fisso della mia carriera è la voglia di far fatica, per me fare fatica è quasi una goduria”.

A Roma potremmo vedere impegnati nel lungo sia te sia Mattia Furlani, un astro nascente della nostra atletica. Quanto hanno influito i risultati ottenuti dall’Italia tra Olimpiadi e Mondiali in questo tuo ritorno?

“Tanto, vedere tutte queste medaglie conquistate mi ha dato la giusta carica, penso sia un traino per tutti il movimento. Sarebbe bello vedere in finale agli Europei me e Mattia, l’esperto e il ragazzo. Avere una nazionale così forte è stimolante”.

Da poco sei ambassador di Uyn: cosa avete in mente? Ti vedremo saltare con una scarpa di questo marchio?

“Non posso ancora anticipare nulla. Lavoreremo molto sulla tecnologia della scarpa e sullo sviluppo dei materiali. Ci sono poche chiodate prodotte in Italia, non è detto che io non possa saltare con un modello Uyn”.

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Michael Steele//Getty Images
Andrew Howe

Gare ed eventi?

“Ho le mie regole e riesco sempre a gestirmi, tutti dovrebbero avere una propria alimentazione. Poi quando ci si avvicina alla gara cambia tutto, in quei periodi si mangiano insalata e pollo”.

Nel post atletica dove si vede Andrew?

“Mi piace collaborare con le aziende anche nel campo della moda, poi voglio mantenere il mio profilo da trainer. Però prima mi attendono ancora delle gare, sono fiducioso, potete starne certi”.