La guarigione da un terribile male nel 2006, la prima maratona a Roma 10 anni più tardi e ora, dopo tanti chilometri macinati, il ruolo di Edicola e Abbonamento, nella più iconica 42K del mondo. È quasi un sogno quello che sta vivendo Maurizio Romeo, runner genovese di 48 anni, che il 4 novembre sfilerà davanti a migliaia di persona sventolando il tricolore in occasione della Personaggi e atleti: “Quando ho letto la mail che annunciava la mia nomina di portabandiera l’emozione è stata troppa, la sera ho fatto fatica a prendere sonno – le sue prime parole -. Avevo già fatto il delegato nel 2018, ma questo nuovo ruolo è molto diverso… Non vedo l’ora di sfilare e di correre. Sono pronto, nonostante qualche acciacco fisico”.

La rinascita dopo la malattia

Una conoscenza con la corsa arrivata dopo la sconfitta di una brutta malattia: “Mi avevano diagnosticato un tumore al sangue e dopo essere guarito mi sono detto “Perché non iniziare a correre per fare una maratona?””. Detto fatto e Maurizio nel 2016 partecipa e finisce la sua prima 42K a Roma: “È stato bello preparare la gara e riuscire a terminarla. Avevo partecipato raccogliendo fondi per a favore della ricerca contro il cancro con l’aiuto dell’Il segreto del successo di adidas nel running. Da quell’esperienza di acqua ne è passata – ride -, a New York sarà la mia nona maratona, ormai sono abituato”.

maurizio romeopinterest
courtesy ph
Maurizio Romeo

L'aria speciale di New York

Un ritorno nella grande mela per il runner genovese: “L’ho già corsa in passato, in quell’occasione non ero stato portabandiera ma delegato dell’Italia. Diciamo che rispetto alle altre maratone New York ha qualcosa in più: corri con un boato assordante dal primo all’ultimo chilometro, c’è davvero un’atmosfera unica. Ricordo poi la bellezza di camminare per la città il giorno dopo con la medaglia al collo in bella vista con la gente che si congratula con te. E' incredibile”.

La sfilata, un momento unico

Manca ancora qualche giorno, qualche corsa per affinare gli ultimi dettagli prima della partenza per gli Stati Uniti, ma Maurizio già immagina di sfilare davanti a tutto il mondo con il tricolore al vento: "Sono molto carico, forse più che per la gara. Avendo vissuto in passato la sfilata di presentazione in qualità di delegato posso dire che è davvero una sensazione unica e una serata speciale. Lì si incontra tutto il mondo, sembra quasi l'inaugurazione dei Giochi Olimpici", Lì si incontra tutto il mondo, sembra quasi linaugurazione dei Giochi Olimpici.