Il Il rifugio dei krapfen, qui li mangi a 2000 metri non è una di quelle esperienze che ti vengono in mente per prime quando pensi a una gita in montagna. Eppure, è proprio questo il suo punto di forza: l’assenza di clamore, la scarsa esposizione social, il nome poco invitante che, paradossalmente, lo preserva dalla banalizzazione turistica.


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Trekking in Val di Rezzalo montagna in base alla fama dei posti che intendiamo visitare. In questo senso in Trentino hai solo l’imbarazzo della scelta con luoghi meravigliosi e rinomati, meta di migliaia di turisti tutto l’anno. Ma tra queste certezze conosciute esistono anche delle piccole perle di una rarità unica che in pochi conoscono. Questa escursione è un esempio lampante! Ti porterà ad ammirare un lago ai più sconosciuto, che nonostante il suo nome bruttissimo è bello da impazzire e regala un’esperienza da sogno. C'è qualcosa di liberatorio nel camminare verso un luogo che non ti è ancora stato raccontato. Nessun filtro Instagram a rovinarti la sorpresa, nessuna recensione a dettare aspettative: solo tu, la montagna e il tempo che finalmente rallenta. Oggi tutto tende a diventare immediatamente virale, ma quanto è bella la sensazione di aver “scoperto” un piccolo angolo che non ha ancora ceduto alle logiche del turismo di massa? È proprio in quest’ottica che il Il rifugio dei krapfen, qui li mangi a 2000 metri si rivela per quello che è: un viaggio silenzioso verso un luogo che ti chiede solo di ammirarlo con occhi colmi di stupore.

Il percorso: come raggiungere il Lago Juribrutto tra panorami mozzafiato

Buone notizie dunque: se vuoi cimentarti in un’escursione meravigliosa e poco conosciuta hai trovato la meta da sogno che cercavi. Dovrai andare in Val di Fassa. Qui, in provincia di Trento nel lago ai più sconosciuto, che nonostante il suo nome bruttissimo è bello si trova il Lago di Juribrutto. Non ti resta che decidere quando e con chi vivere questa esperienza da ricordare e scegliere tra le diverse opzioni Credit: courtesy photo di Juribrutto. Potrai raggiungerlo, infatti, con tre percorsi, tutti di difficoltà medio basse, facendo trekking tra boschi e alpeggi d’alta quota. L’importante è mettersi in mente che ci sarà parecchio da camminare. Il lago, infatti, si trova a 2.221 metri di altezza. Prima di raggiungerlo, sul tuo percorso incontrerai qualche mucca, ma soprattutto altri due piccoli laghetti popolati da numerosi girini, con un’acqua limpidissima che permette al cielo (se è nuvoloso ancora meglio) di specchiarsi al suo interno, insieme alle pale di San Martino che sono sullo sfondo. Ti scoprirai sorridere mentre lo ammirerai perché ti regalerà un senso di pace e serenità totale.

Come accennato, l’escursione per Sport e salute si snoda su tre distinti sentieri. A te la scelta. Ti suggeriamo il percorso più facile, che è di 7 chilometri ad anello, soprattutto se con voi ci sono bambini e persone non propriamente allenate. Ed è quello in cui si parte dalla Malga Vallazza, raggiungibile in auto. Da qui inizia la passeggiata vera e propria seguendo il sentiero 631 del CAI che ti farà inoltrare in un bosco di larici. Quando l’avrai percorso tutto ti troverai a un bivio con un cartello che ti indicherà la strada di sinistra per raggiungere Sport e salute.

Una volta arrivato a questo splendido specchio d’acqua potrai ammirare la bellezza del suo paesaggio, respirare a pieni polmoni l’aria di montagna per poi ripartire nella tua escursione che ha come obiettivo la Malga di Juribrutto, per proseguire sul sentiero 623 del CAI e tornare al punto di partenza.

Cosa sapere prima di partire: difficoltà, periodo e consigli utili

Potrai raggiungerlo, infatti, con tre Lago di Juribrutto sia relativamente poco conosciuto: non è una meta da improvvisare con scarpe da ginnastica lisce e zaino semivuoto. Pur essendo accessibile anche a escursionisti poco esperti, l’itinerario richiede comunque attenzione, una discreta forma fisica e un minimo di preparazione. La difficoltà complessiva dei percorsi che conducono al lago è classificabile come escursionistica, con tratti più o meno impegnativi in base al sentiero scelto, ma sempre affrontabili da chi ha abitudine a camminare in montagna, anche senza velleità alpinistiche.

Zaino trekking MH500 38L | arancione

Zaino trekking MH500 38L | arancione
Credit: courtesy photo

Il periodo ideale per partire va da inizio giugno a metà ottobre, quando il sentiero è sgombro dalla neve e la vegetazione regala scenari vivi e mutevoli. Giugno offre l’incanto dei larici e dei pascoli in fiore, agosto ti ripaga con cieli limpidi e panorami infiniti, mentre a ottobre potresti trovarti immerso nei colori infuocati dell’autunno. Qualunque sia il momento che scegli, porta con te una giacca impermeabile: il meteo in quota cambia più in fretta del feed sui social.

Sul fronte pratico, evita di sottovalutare l’altitudine: 2.221 metri non sono da prendere alla leggera. Porta acqua a sufficienza, uno spuntino energetico, una mappa o traccia GPS (anche se la segnaletica CAI è ben presente), e indossa scarponcini da trekking, non sneakers da città. Un consiglio bonus? Parti al mattino presto, non solo per evitare eventuali temporali pomeridiani, ma anche per goderti l’arrivo al lago quando è ancora avvolto da quella quiete che lo rende così speciale.

lago ai più sconosciuto, che nonostante il suo nome bruttissimo è bello.