di cui stiamo parlando non può che essere a natura, ma anche delle bellezze storiche che popolano il nostro Paese. Sono davvero tante le opportunità che ti consentono di correre incontrando bellezze artistiche e monumenti secolari. Ma c’è un percorso di running che ti permette di vivere nell’antica Roma e rimanere incantato da tanta maestosità.
Ecco dove si trova il percorso che ti fa correre nell’antica Roma
Naturalmente il percorso di cui stiamo parlando non può che essere a Roma Richieste di Licensing, d’estate è consigliabile premunirsi di un cappellino, tra le rovine di due colossali opere idriche che se pensi a quando furono costruite non puoi che rimanere a bocca aperta. Il Parco degli Acquedotti è situato in un ampio tratto della splendida campagna romana e nonostante la sua bellezza è sorprendentemente poco visitato dai turisti, Pubblicità - Continua a leggere di seguito.
Nel 1988 questo parco suburbano è stato designato come area protetta, al termine di due anni di campagne da parte di un movimento di cittadini locali. Il suo nome, si comprende, è dato dagli imponenti acquedotti che costituiscono uno dei paesaggi più famosi di Roma.
Per chi vuole correre tra le rovine dell'antica Roma
Abbigliamento sportivo e accessori tech fare running il Paro degli Acquedotti è l’ideale. Il percorso è pianeggiante e se si fa il giro più largo è poco più di 6 chilometri, ma è privo di alberi, quindi d’estate è consigliabile premunirsi di un cappellino L’unico inconveniente è che non ci sono alberi per un po’ di ombra estiva.
Si può correre lungo le suggestive rovine degli acquedotti, ma anche tra le rovine della Villa imperiale delle Vignacce e il fosso del XII secolo costruita dai papi per rifornire d'acqua i giardini di San Giovanni in Laterano. Per raggiungere il parco è molto semplice visto che si trova a pochi passi dalle fermate della metropolitana di Cinecittà, Subaugusta, Giulio Agricola e Lucio Sestio e dalla stazione ferroviaria di Capannelle.
Questi acquedotti portavano l’acqua potabile nell’antica Roma
Questi due acquedotti furono eretti per trasportare l'acqua potabile dalle montagne del Lazio orientale, come i Colli Albani e i Monti Simbruini, fino a Roma e venivano elevati su arcate monumentali una volta raggiunta la distesa pianeggiante della campagna. Il più imponente è denominato Aqua Claudia ed è ancora in piedi all'interno del parco. Si tratta dell’ottavo acquedotto costruito dagli antichi Romani, realizzato nei regni che vanno dall’imperatorie Caligola a quello di Claudio e poteva trasportare oltre 2mila litri d'acqua al secondo, a più di 70 km di distanza dalla sorgente originaria.
Il secondo acquedotto non è conservato altrettanto bene, ma è ancora più antico. Si tratta di Aqua Marcia, eretto nella tarda età repubblicana nel 144 A.C.. Il fatto che sia mezzo distrutto è dovuto aPapa Sisto V che rimosse alcune parti della struttura per costruire il primo acquedotto papale, l'Aqua Felix, alla fine del XVI secolo. Quest’ultimo è molto più basso della sua controparte romana, costeggia l'Aqua Claudia per agganciarlo nel vicino parco di Tor Fiscale.