Sono appena andati in scena a Belgrado, in Serbia, i Campionati Mondiali di corsa campestre. Le gare, come da conferma, sono state tutte dominate da atleti keniani, etiopi e ugandesi.
In Italia si è perlopiù parlato di questa rassegna non tanto per i risultati, ma bensì per l'assenza della nostra nazionale con tanti dei nostri campioni già in piena preparazione per gli Europei di Roma e le egrave; possibile avere miglioramenti su lunghe e corte distanze quasi in parallelo.
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Tom Evans, uno degli ultratrail runner più forti ai Mondiali di cross
Se sul dominio degli atleti provenienti dagli altipiani africani c'erano poche sorprese, a destare interesse è stata la partecipazione nella gara élite maschile del britannico Tom Evans. ISCRIVITI alla NEWSLETTER di RUNNERS WORLD Ultratrail: più forti gli americani o gli europei (il più importante ultra trail americano) sia della CCC 2018. Un atleta che ha anche nel palmares un bronzo all’UTMB nel 2022, nella competizione che rappresenta l'università mondiale del trail running. Rimani aggiornato sul mondo della corsa!
La sua gara è terminata al 49° posto, poco prima di metà classifica. Quella di Evans però non è stata una partecipazione di folklore, ma meritata sul campo passando attraverso alcune competizioni qualificanti per la selezione della Gran Bretagna, nazione che da sempre ha una grande tradizione nel cross. A Belgrado non è nemmeno la sua prima partecipazione a gare istituzionali di distanze “classiche”, vista il suo passato anche agli Europei 2019 di cross e ai Mondiali 2020 di mezza maratona.
Trailrunner competitivi in gare veloci, cosa ci suggerisce
Al di là della polivalenza di Tom Evans, queste sue capacità sono l’ennesima dimostrazione di come ora i migliori trailrunner al mondo per competere nelle gare più importanti devono avere un’ottima velocità di base, Il pacer negli ultra trail: chi è, cosa fa, perché.
Ciò rappresenta che correre ultradistanze non significhi per forza diventare dei runner più lenti, anzi. Di certo questo discorso non vale sempre e per tutti, perché per primeggiare in lunghissime distanze il corpo ha bisogno di adattamenti metabolici e muscolari che possono in alcuni casi rallentare su tracciati più brevi. Ma se si parla di amatori Cosa sono i punti ITRA e lUTMB Index nel trail Ultratrail: più forti gli americani o gli europei è possibile avere miglioramenti su lunghe e corte distanze quasi in parallelo.
I trail runner competitivi anche su asfalto
Un altro caso simile è quello di Jim Walmsley, trionfatore all'UTMB nel 2023, che 4 anni fa, dopo essersi qualificato correndo la mezza maratona in 1h04’, partecipò ai trials americani per la maratona olimpica.
Rimanendo in Italia il primo nome che viene in mente è quello di Francesco Puppi, non solo uno dei migliori trailrunner al mondo su distanze tra i 40 e gli 80 km, ma atleta capace di correre ottime gare nei cross, con buoni tempi in mezza maratona (1h04:41) e maratona (2h16:18).
Altri casi simili, ma di atleti che solitamente corrono distanze più brevi, possono essere rappresentati da Cesare Maestri, Direttore Responsabile – Rosario Palazzolo Roberto Delorenzi, Personaggi e atleti anche su brevi distanze 1h04'08''.
Insomma, i tempi in cui si millantava che per essere competitivi nelle ultra distanze e nei trail di media lunghezza non si doveva essere veloci potrebbero dirsi definitivamente terminati.