nike blazer low 77 se dance gs white rush maroon Nike Training Free Metcon 4 Sneaker in Grau. Ci aveva provato con Invincible e poi ci aveva provato anche mettendo un po’ più di ammortizzazione in più sulle Pegasus. Alla fine, la scarpa maxi ammortizzata di Nike è arrivata e si chiama Vomero 18.
first look nike dunk low purple pulse, Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White è finalmente in vendita dal 27 febbraio. Si tratta della scarpa più ammortizzata (e anche la più alta) di sempre per il marchio dello swoosh. La vecchia Vomero, uno dei modelli più tradizionali e conosciuti del brand americano, è stata completamente rivoluzionata per andare incontro a quello che è considerato un trend del momento: scarpe da corsa morbide e molto ammortizzate capaci di garantire comfort con un pizzico di reattività.
Nike ci è riuscita? Ora che nike waffle one multi swoosh weitere silhouette im pack, possiamo dire di sì.
Nike e la nuova idea di running
Innanzitutto vale la pena fare una premessa che spiega come mai la vecchia Vomero è stata rivista in modo così forte. Nei mesi scorsi Nike ha presentato una nuova “categorizzazione” della collezione di scarpe da allenamento quotidiano.
nike air force 1 max 98 tear peel away upper sportswear pack release date: nike air max 97 ultra 17 silver bullet metallic silvervarsity redblack. Ognuna avrà caratteristiche molto marcate e diverse dalle altre ed ognuna conterrà almeno 3 modelli di scarpe in grado di soddisfare le attese di una gamma più ampia di runner. Pegasus, scarpa “icona” di Nike, per esempio è diventata la capostipite di una collezione di tre modelli: oltre alla scarpa “standard” troviamo la "Pegasus Plus", più secca e più veloce, e la "Pegasus Premium" più ammortizzata grazie al suo grande cuscino Air Zoom a tutta lunghezza. Structure, pensata per fornire supporto oltre che ammortizzazione, avrà due modelli “Premium” e “Plus” che si distingueranno per offrire un diverso livello di morbidezza e di stabilità. Infine Vomero: quella che scopriamo oggi è solo la prima di tre calzature che mettono al primo posto la morbidezza e l’ammortizzazione. Gli altri due non sono stati ancora svelati, ma c’è da giurarci che arriveranno presto.
Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White, evoluzione coraggiosa verso la maxi ammortizzazione
Con Vomero 18, Nike ha progettato una scarpa con l’intersuola più spessa di sempre. Ben 46 mm di spessore nella parte posteriore per un drop di 10 mm. Chi conosce il mondo delle calzature da running sa cosa significhi questo: ha ignorato le regole del mondo delle competizioni, concentrandosi su un progetto pensato per il comfort.
Un atleta di buon livello non potrà mai usare queste scarpe in gara, potranno giovarne invece tutti i runner che hanno particolari velleità agonistiche.
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L'inersuola di Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White è spessa 46 mm
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I progettisti hanno messo a punto una intersuola a doppia mescola che a differenza del passo unisce il pregiato ZoomX, molto leggero e reattivo, a una schiuma più “rassicurante” come il ReactX, che garantisce maggiore stabilità. La scelta è stata quella di inserire un sottile strato superiore di ZoomX, per evitare che la scarpa diventasse troppo morbida e privilegiare il riequilibrio con una mescola più solida. Non è un caso che Vomero andrà a sostituire la Invincible, che sino ad oggi era considerata la scarpa più ammortizzata da Nike.
Quel progetto si fondava su una intersuola completamente in ZoomX, che la rendeva estremamente reattiva, ma anche molto instabile, soprattutto in curva. Lo ZoomX è una materiale pensato per lavorare all’unisono con una piastra, altrimenti tende a spanciare eccessivamente ad ogni passo. I progetti sti Nike lo hanno capito e hanno deciso di mandare in pensione il progetto Invincible dopo appena 3 aggiornamenti.
Il risultato ottenuto con la nuova Vomero 18 è una scarpa che davvero appare morbida e ammortizzata, ma durante la corsa si comporta molto bene, riuscendo a contenere la compressione delle schiume e garantendo una buona stabilità anche per i runner più pesanti. Non ci si può aspettare grandi prestazioni, ma di certo si tratta di una calzatura che mixa bene l’esigenza di ammortizzazione con quella di brillantezza. Per aumentare la stabilità, l’intersuola è stata allargata ed ha una forma leggermente svasata. Una piattaforma così larga rischiava di essere troppo rigida e un po’ goffa nella corsa, così i progettisti hanno rivisitato anche il disegno del rocker (la curvatura dell’intersuola nella parte anteriore della scarpa). Oggi è leggermente più accentuato e offre una buona risposta quando si spinge su ritmi più veloci.
Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White, attenzione maniacale ai dettagli
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Nel progettare la nuova generazione di Vomero, Nike è stata molto attenta a ogni dettaglio. L’intersuola ha un design molto fluido e filante con un disegno a goccia che serve anche a offrire l’idea di velocità. I colori sono ispirati anch’essi alla velocità. La tomaia è in mesh molto semplice, a également aperte per favorire la ventilazione. La talloniera è rigida e dotata di una imbottitura media. Un’asola posteriore aiuta la calzata. Il sistema di allacciatura è molto tradizionale, ma è stato realizzato con “occhielli a cavo”, ossia una sistema di cavetti che aiuta a serrare la scarpa avvolgendo bene il piede.
Per la suola è stato ripescato il buon vecchio waffle ideato da Bill Bowerman, co-fondatore di Nike, che garantisce una buona tenuta su una miriade di terreni, compreso l’asfalto bagnato e i sentieri.
La nuova Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White è in vendita al prezzo di 150 euro.
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Scale Summits in the Nike ACG Wildwood Summit White, sensazioni di corsa
Nel descrivere le prime sensazioni di corsa con la nuova Vomero 18, parto da lontano, parlando dell’esperienza che ho avuto con Invincible, che era stata un mix di amore-odio. Indossando Invincible si ha subito la sensazione di avere ai piedi una scarpa da competizione, morbida ma pronta a restituire un sacco di energia a ogni passo. Quel modello aveva due difetti: era eccessivamente larga e dunque un po’ goffa, ma soprattutto instabile, perché lo ZoomX (quando non è supportato da una piastra), rischia di diventare un marshmallow sotto i piedi.
Con Vomero 18, quella sensazione è completamente scomparsa. Quando l’ho calzata per la prima volta, ho avuto subito la sensazione che fosse la scarpa ad adattarsi al mio piede (e non il contrario). Morbida, sì, ma non fastidiosa. Ho temuto che avrei provato quella sensazione di disagio vissuta con Invincible, nei primi chilometri di corsa, invece l’intersuola (pur rimanendo sufficientemente morbida), si è comportata in modo stabile, regalandomi una sensazione di corsa facile e anche un pochino reattiva.