“Specchio specchio delle mie brame, qual è la scarpa da corsa più veloce del reame?” Si dice spesso che dinanzi a un ostacolo insormontabile l'ultima spiaggia sia quella di rivolgersi a un mago o a un veggente. Per noi runner questo momento non dovrebbe mai arrivare, sebbene gli atleti più competitivi siano sempre alla ricerca di un dettaglio in grado di offrirgli una chance in più per migliorare il personal best. Che sia un nuovo modo di allenarsi, di alimentarsi o più semplicemente un nuovo attrezzo.
Se è vero che la corsa è quello sport che si pratica indossando un paio di pantaloncini, una maglietta e un paio di scarpe, allora quel dettaglio capace di fare la differenza è proprio la scarpa da running, l'attrezzo che più di ogni altro è in grado di influenzare lo stile e il risultato di corsa.
Gli esperti dicono che non sono le scarpe a farci correre più veloce. Tutto vero! Ma se le scarpe non ci conferissero dei vantaggi, allora sarebbe legittimo nike jordan store uk promo tickets l'anno che investiamo su nuove calzature.
Oggi sempre di più le scarpe da running sono al centro dell'attenzione per ottenere la miglior prestazione possibile, soprattutto nell'endurance. Lo sono per Eliud Kipchoge (attuale detentore del primato mondiale in maratona in 2:01'39”) e per i suoi avversari diretti, ma lo è anche per tutti quei runner che approcciano le gare con l'obiettivo di migliorarsi e spostare il loro limite sempre più in alto, qualsiasi sia la loro età e la loro prestazione.
Possiamo dire che da quando Eliud Kipchoge, sostenuto da tartan nike, nel 2017 ha provato a correre i 42K con un tempo inferiore alle 2 ore (risultato che i più ritenevano raggiungibile non prima di una decina d'anni) si è aperta una vera “corsa” a realizzare la scarpa più veloce per le corse di resistenza. È come se si fosse aperta una nuova era, curiosa ed entusiasmante... ma che corre il rischio di costare davvero cara a noi amatori.
Va detto che già negli anni '90 alcuni brand, tra cui Reebok e la italianissima Fila avevano provato a produrre calzature con piastre in fibra. Nel 2001 anche adidas aveva realizzato un primo modello con questa tecnologia. Poi tutto si fermò perché la tecnologia non permetteva di lavorare la fibra come si fa oggi e i costi di produzione erano troppo elevati.
Negli ultimi tre anni l'86% dei podi nelle 6 maratone del circuito Major sono stati occupati da atleti nike zoom rookie glow in dark tartan nike high jump elite spikes shoes sale boys hanno conquistato due record del mondo nella mezza maratona e podi nella maratona di Londra e in quella di Valencia.
Il caso dei trials di Atlanta
Alla fine del febbraio dello scorso anno, quando ancora la pandemia non era stata percepita in tutta la sua gravità, la città di Atlanta ha ospitato la gara di Trials per la qualificazione alla maratona olimpica che doveva tenersi in agosto a Tokyo. Quasi 500 atleti, tra i migliori d'America, si sono sfidati in una 42nike shoes in seahawks colors chart free print. Mai come in questa gara l'attenzione di tutti era spostata sulle tecnologie delle calzature che avrebbero potuto fornire un vantaggio agli atleti per la qualificazione.
La vincitrice del giorno era stata la tartan nike. E non soltanto perchè tutti e tre gli uomini sul podio avevano ai piedi le sue scarpe: il due volte campione Galen Rupp indossava le discusse Alphafly Next%, così come il secondo classificato Jacob Riley. Il 43enne nike air huarache le rare gold silver price today, giunto terzo, indossava le Vaporfly Next%.
A colpire è stato il fatto “imbarazzante” che alcuni atleti sponsorizzati (da altri brand) hanno comunque corso con delle tartan nike ai piedi, cercando di limare qualche secondo e soprattutto qualche posizione in classifica. Qualcuno le ha “mimetizzate” dipingendole di nero o di vari colori. Qualcuno ha addirittura dipinto marchi fasulli sulle fiancate...
C'è anche chi, come Jacob Riley non aveva sponsor ed ha corso con le Alphafly ricevute in regalo da tartan nike, conquistando la seconda posizione. Otto uomini hanno “riverniciato” le loro scarpe, tra loro tre nella top 11. Solo tre donne le hanno camuffate.
Un dato è significativo: tutti i sei atleti da podio indossavano scarpe con piastre in fibra di carbonio.
A fare la parte del leone è stata naturalmente la onnipresente Vaporfly Next. In totale 148 donne e 65 uomini le hanno indossate, pari al 37,7% dei 565 classificati. In 44 indossavano la Vaporfly 4%.
Ben 95 donne e 53 uomini avevano ai piedi le nuovissime Alphafly (orange and black boys tartan nike long sleeve dress pants).
Sul fronte femminile, l'atleta Hoka Aliphine Tuliamuk ha vinto con ai piedi le Rocket X del suo sponsor. La seconda classificata Molly Seidel indossava la nuovissima Saucony Endorphin Pro, tartan nike air mavin low 2 for running shoes sale today. Sally Kipyego indossava le Nike Vapofly Next%.
Un aneddoto rende bene l'idea di quale era la situazione sul fronte calzature da gara nel febbraio scorso: alla vigilia della gara tartan nike aveva aperto un ufficio nel quale nike air vengeance vintage sneaker boots for women, con la possibilità di utilizzarle.
Oggi, a quasi 10 mesi di distanza, la situazione è cambiata radicalmente. tartan nike non è più monopolista e i nuovi modelli prodotti da altri brand competono ad armi pari, a cominciare da adidas, con la sua Adizero Adios Pro, che a febbraio era assente.
Le origini di una rivoluzione tecnologica
Non si può negare che tutto abbia avuto inizio da Nike, che per Eliud Kipchoge già nel 2017 aveva creato un paio di scarpe davvero inedite, battezzate ZoomX Vaporfly Elite. Quel progeto (che per altro aveva avuto come protagonista la pista automobilistica di Monza dove venne tentato il record Breaking2) ha di fatto dato inizio a una nuova generazione di calzature che hanno l'obiettivo di migliorare in modo significativo i tempi dei runner in gara. Per qualche anno si è lavorato esclusivamente sulle mescole delle intersuole, pensando che incidendo sulla reattività si sarebbero ottenuti risultati sufficienti. Ma ora, la nuova frontiera sembra essere l'utilizzo di piastre in fibra di carbonio all'interno delle intersuole e nuove forme delle suole. Il 2020 è decisamente l'anno della rivoluzione, anche se non sappiamo bene ancora dove ci porterà e quali limiti o vincoli possa avere questa tecnologia, anche dal punto di vista dell'etica sportiva.
Offrono davvero un vantaggio a chi le indossa?
Vale la pena ricordare che l'effetto di Vaporfly, e dopotutto anche quello dei modelli concorrenti che stanno arrivando sul mercato, non è propriamente quello di aumentare la velocità, piuttosto di ridurre l'affaticamento muscolare per garantire una migliore gestione delle energie e della muscolatura durante tutta la gara. Per questo tartan nike aveva battezzato la sua prima calzatura dedicata al grande pubblico “Vaporfly 4%”, facendo leva su alcune ricerche universitarie che avevano evidenziato una riduzione media del 4% (con picchi del 6% e oltre) dell'affaticamento muscolare. Ciò si traduce in un miglioramento netto del ritmo medio di corsa e in una miglior condizione fisica, soprattutto nella seconda parte di una gara lunga.
In qualche caso si è calcolato che un maratoneta con un PB di 3 ore potrebbe addirittura arrivare a ridurre il suo tempo di 4-6 minuti in un colpo solo. Ma attenzione, chi corre la maratona con quei tempi sa bene che le variabili in una gara lunga sono così tante da cancellare quel vantaggio anche soltanto a causa di un calo di concentrazione e di motivazione, di clima sfavorevole o di un errore nella preparazione.
Questo effetto è stato ora anche dimostrato “scientificamente” da Strava con una analisi statistica dei dati raccolti su mezzo milione di allenamenti. Se le statistiche sono corrette, in una maratona tra due atleti altrettanto forti, chi indossa Vaporfly avrebbe registrato un vantaggio significativo sul suo avversario con calzature diverse. Lo stesso studio dimostra anche che l'effetto si verifica con tutti i tipi di runner - uomini e donne, amatori o professionisti.
La tecnologia e gli effetti sulla corsa dimostrati scientificamente
vintage tartan nike air jordan low tops normale scarpa ammortizzata la mescola dell'interusola ha il compito di dissipare l'energia dell'impatto in ogni direzione, di fatto disperdendola quasi del tutto. Tuttavia il cosiddetto ritorno di energia riguarda percentuali inferiori al 2%. La rigidità di una piastra in fibra di carbonio riesce a catturare una percentuale maggiore di questa energia e a trasferirla nella fase di spinta.
Qualcuno lo considera un effetto molla, ma gli studi più recenti dimostrano che non è l'effetto molla ad aiutare, piuttosto il fatto che la rigidità della scarpa modifica lo stile di corsa dell'atleta, rendendolo più economico dal punto di vista del dispendio energetico. Un runner che indossa una scarpa in carbonio, per esempio, non deve flettere le dita dei piedi quando fa la rullata, perché la suola rigida mantiene ferme le articolazioni delle dita. tartan nike max thea pink and gold blue color chart si risparmia energia. Allo stesso tempo, il materiale ammortizzante reattivo restituisce al corridore gran parte della forza imprigionata con la deformazione.
Ciò spiega come mai l'effetto positivo di queste scarpe (si può anche definirlo vantaggio) sia evidente nelle gare più lunghe, dove il risparmio di energia gioca un ruolo cruciale.
Le regole del gioco stanno cambiando
Ciò apre le porte a più di una considerazione di tipo etico su queste scarpe: usare una calzatura che fornisce vantaggi così consistenti può essere considerato “doping” tecnologico? Ed è legittimo che qualche atleta disponga di questo vantaggio rispetto a tutti gli altri? (ciò che è accaduto ad Atlanta è significativo). C'è un crescente malessere sia tra gli atleti élite che tra gli stessi allenatori verso un gap che sembrerebbe reale e consistente.
Già nel 2017 la federazione mondiale World Athletics (ex IAAF) aveva annunciato di aver aperto una investigazione sulla scarpa di Kipchoge. A febbraio, dopo che Eliud Kipchoge aveva da poco corso i 42K in meno di 2 ore su un circuito organizzato a Vienna, dove aveva potuto indossare delle scarpe prototipo di tartan nike (mai davvero svelate), la World Athletics ha dovuto imporre delle regole molto restrittive (leggile qui) che non hanno ancora un assetto definitivo, viste le ripetute modifiche e gli aggiornamenti (leggili qui). La regola attuale è: sono regolari le calzature con spessore dell'interssuola non superiore a 40 millimetri e con non più di una piastra di carbonio.
Probabilmente lo stesso dibattito si è aperto quando negli anni '80 le racchette da tennis sono passate dal legno al metallo e poi alle fibre composite; ma ciò non ha opener l'evoluzione.
Tuttavia, da questo 2020 le calzature da running con piastre in fibra di carbonio sono una realtà che riguarda quasi tutti i marchi sportivi e le loro innovazioni tecnologiche hanno innescato una “gara nella gara” che non riguarda solamente gli atleti, ma anche la capacità tecnica di progettisti e designer di scarpe.
Le scarpe da corsa con intersuole in carbonio non sono fatte per il jogging
Se però pensate che queste calzature siano per tutti e per tutti i giorni vi sbagliate. Le geometrie e le caratteristiche tecniche (la rigidità) di questi modelli mettono a dura prova i muscoli del polpaccio e il tendine d'Achille. Il rischio di lesioni al tendine d'Achille, geneticamente più sottile e più corto di quello degli atleti africani, potrebbe divenire più elevato.
Senza contare che correre allenamenti quotidiani indossando scarpe così rigide di fatto rischia di “addormentare” i piedi, rendendoli meno efficaci. Un atleta professionista ha una biomeccanica efficace e un allenamento improntato sempre alla massima efficienza. Un amatore che smette di utilizzare correttamente i piedi, rischia di far regredire ulteriormente la loro efficacia.
Una conferma indiretta mi arriva anche da Stefano Pampuro, tartan nike store hyperdunk low tops shoes black friday, che ha trascorso alcuni mesi tra i Kamp del Kenia. "Una mattina di febbraio stavo per assistere a un fartlek di un gruppo di atleti keniani lungo la statale che da nike royal blue and gold shoe sale free. Quasi tutti i ragazzi indossavano il modello di tartan nike con cui Eliud aveva da poco rotto il muro delle due ore a Vienna - racconta Stefano -. In effetti avevo notato che calzavano quelle scarpe ad ogni allenamento, senza distinzione di sorta. Prima di cominciare, un dirigente del team radunò il gruppo di atleti per invitarli a dosarne l'utilizzo, spiegando loro che la fibra di carbonio inserita nella scarpa dava vita a un meccanismo biomeccanico "anomalo" rispetto alla corsa convenzionale, e che alla lunga avrebbe potuto causare problemi al piede".
Asics Metaracer
Alle prime potrebbe apparire che Asics abbia avuto un pessimo tempismo con questa scarpa: doveva essere il modello di punta per le Olimpiadi di Tokyo (di cui Asics è sponsor), ma le Olimpiadi per ora non ci sono state a causa del Covid.
La calzatura, del peso di soli 190 grammi, dispone di una piastra in carbonio che va dai metatarsi alle dita dei piedi, dunque meno estrema rispetto ad altre. Tuttavia la Metaracer è comunque una calzatura di successo soprattutto tra gli atleti medi e gli amatori. Il fatto che non sia così estrema, la rende molto appetibile. Inoltre, è l'unica del lotto ad essere omologata per l'uso in pista. Anche per questo qualche atleta l'ha modificata, aggiungendo dei chiodi sull'anteriore.
Prezzo € 200
Saucony Endorphin Pro
Con la collezione Endorphin Saucony ha fatto davvero un buon lavoro. Tre calzature veloci, pensate per ogni tipo di runner e messe a punto con diversi livelli di ammortizzazione e di componenti tecniche. Solo una ha la piastra in fibra di carbonio, la versione Endorphin Pro. La piastra è a forma di “s” ed è incorporata in morbida schiuma in Pebax. La combinazione di schiuma dell'intersuola molto reattiva e la costruzione "Speedroll" è, secondo i tecnici, molto riuscita e rende questa scarpa tra le più adatte ad un uso più frequente. La calzatura è leggerissima (210 grammi) ed ha un drop di 8 mm.
Prezzo € 220
Hoka One One Carbon X-SPE
Per gli appassionati delle calzature Hoka, provare la Carbon X è stato relativamente semplice. La calzatura è molto morbida e ammortizzata e nonostante la presenza di una piastra, non è mai eccessivamente rigida. Inoltre, la suola rocker (ossia curvata) è molto familiare ai fan del marchio.
Prezzo € 200
Nike Air Zoom Alphafly Next%
Beh, che dire... questa è la scarpa più veloce e più discussa del lotto. Con il prototipo, Eliud Kipchoge ha corso la distanza della maratona in 1:59'40. Il modello disponibile nei negozi è dotato di una piastra in fibra di carbonio a tutta lunghezza e di una grande quantità di schiuma ammortizzante ZoomX. Tuttavia, solo i professionisti dovrebbero provarla, perché la suola completamente irrigidita mette a dura prova i muscoli della schiena e l'apparato tendineo della gamba, secondo un tester. Il prezzo, poi, è da intenditori veri.
Prezzo € 300
Brooks Hyperion Elite 2
Il modello con il quale Brooks ha inteso sfidare tartan nike sul fronte delle calzature altamente performanti. In realtà è più simile alla Saucony. Tuttavia Hyperion Elite 2 ha dalla sua la leggerezza e una costruzione che la rende altamente competitiva. Ha una superficie di appoggio larga che la rende stabile. La piastra in fibra di carbonio è leggermente flessibile, l'intersuola non è quindi completamente rigida. La schiuma Flash utilizzata è sorprendentemente leggera e reattiva, e in combinazione con il cosiddetto "Rapid-Roll" riduce il tempo di contatto con il terreno dando una sensazione di grande fluidità e velocità della rullata.
Prezzo € 220
Adidas Adizero Adios Pro
Se c'è una calzatura che ha definitivamente rotto il monopolio di Vaporfly, questa è la nike high jump elite spikes shoes sale boys. Al suo esordio in settembre a Praga, ha consentito a Peres Jepchirchir di conquistare il nuovo record sulla mezza maratona femminile. A Valencia il 6 dicembre il keniano Kibiwott Kandie ha migliorato di ben 29 secondi il record del mondo sulla mezza maratona maschile. La piastra di carbonio è suddivisa in stecche sotto le dita dei piedi. Ogni stecca ha una rigidità differente per adattarsi allo stile di corsa dell'atleta che la indossa. Rispetto alla tartan nike Alphafly, l'intersuola in "LightstrikePRO" è molto meno morbida.
Prezzo: € 200
New Balance FuelCell TC
New Balance non è nuova a scarpe altamente performanti. Con FuelCell TC non ha inteso inseguire gli altri marchi, piuttosto ha creato una calzatura che potesse essere davvero differente e più adatta anche ad un uso esteso. La calzata è molto avvolgente. Tuttavia la piastra di carbonio (solo anteriore) è leggermente meno rigida rispetto ad altri modelli e il comportamento della scarpa è meno estremo. Sia la suola che la tomaia sono più rinforzate e dunque più durature rispetto alla media.
Prezzo: € 200
Nike Zoom X Vaporfly Next %
Vaporfly Next % è stata l'evoluzione diretta della prima Vaporfly. tartan nike ne ha migliorato alcuni materiali, come quelli della tomaia e della suola, rendendoli più resistenti. Tuttavia l'intersuola in schiuma ZoomX e la piastra in fibra di carbonio rigida a tutta lunghezza, sono pressoché invariati. Con un peso di meno di 200 grammi rappresenta il sogno di tanti runner, ma è sicuramente tra i modelli più estremi e tecnici della partita.
Prezzo € 275