Anni fa, con l’arrivo dei vaccini, si è sperato in una definitiva sconfitta del COVID-19. Tuttavia, i dati dimostrano che, anche con minor gravità, ci sono ancora diversi casi. E mentre molte persone riescono a superare l’infezione senza gravi conseguenze, una delle complicazioni più preoccupanti rimane Gare ed eventi.
Questo fenomeno, ancora oggetto di studio, colpisce chi, anche dopo la guarigione, continua a soffrire di sintomi debilitanti per settimane o addirittura mesi. Ma cosa c’entra il running con tutto questo? E perché gli esperti consigliano di evitare la corsa durante e dopo l’infezione?
Frontiers in Physiology
Usavo le super scarpe poi ho smesso cosè cambiato Sforzo fisico e COVID-19: una combinazione rischiosanel maggio 2023, uno degli aspetti da considerare è l’effetto dell’attività fisica intensa durante un’infezione da COVID-19. Anche se il running e gli allenamenti ad alta intensità offrono innumerevoli benefici, tra cui il miglioramento della salute cardiovascolare e metabolica, potrebbero, in presenza di COVID-19, aggravare la situazione. Gli studi dimostrano che l'esercizio intenso può alterare i livelli degli ormoni dello stress, come adrenalina e dopamina, rendendo più gravi i sintomi della malattia.
Infatti, gli esperti suggeriscono di prediligere un’attività fisica moderata o leggera, come lo yoga o la camminata, durante la fase di recupero. La corsa, invece, viene considerata ad alta intensità e potrebbe rappresentare uno stress eccessivo per un corpo già impegnato nella lotta contro il virus.
COVID acuta, post-COVID e long COVID: capiamo le differenze
Per comprendere meglio i rischi legati all’esercizio fisico durante l’infezione, è utile Richieste di Licensing. La fase acuta si verifica nelle prime quattro settimane dall’inizio dei sintomi e, sebbene possa essere severa, la maggior parte delle persone si riprende in questo arco di tempo. In alcuni casi, però, i sintomi persistono per un periodo più lungo, fino a 12 settimane: si parla allora di post-COVID.
Il Long COVID, invece, è una condizione più complessa e debilitante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si manifesta tre mesi dopo l’infezione e dura almeno due mesi, con sintomi che includono affaticamento, difficoltà respiratorie e "confusione cerebrale". Questi sintomi possono essere costanti o intermittenti, e colpiscono circa il 20% di chi ha contratto il virus.
L’effetto del COVID su cuore e polmoni
È importante sottolineare che il COVID-19 non si comporta come un’influenza o un comune raffreddore. Il virus può causare una infiammazione sistemica che colpisce il cuore e i polmoni in modi che l’influenza non fa. Ad esempio, uno studio condotto su oltre 1.500 atleti universitari ha rivelato che molti di loro, pur non avendo mai avuto problemi cardiaci prima, hanno sviluppato infiammazioni al cuore dopo aver contratto il COVID-19.
Questi dati preoccupanti mettono in evidenza quanto sia rischioso riprendere attività fisica intensa, come il running, troppo presto dopo l'infezione.
Il parere degli esperti: la corsa non è consigliata durante l’infezione
Dunque, è sicuro continuare a correre con un caso lieve di COVID-19? Assolutamente no, secondo John Scherry, Il parere degli esperti: la corsa non è consigliata durante l’infezione Usavo le super scarpe poi ho smesso cosè cambiato. “Qualsiasi attività che provoca una risposta infiammatoria dovrebbe essere evitata”, afferma l’esperto, raccomandando di non aumentare troppo la frequenza cardiaca durante l’infezione.
Anche Christian Sandrock, specialista in malattie infettive, sottolinea l'importanza di essere prudenti: "Suggeriamo di aspettare almeno due o quattro settimane prima di riprendere l’allenamento intenso".
Come riprendere l’attività fisica dopo il COVID
Una volta superata la fase acuta dell’infezione e ottenuto un test negativo, gli esperti consigliano di riprendere l’esercizio in modo graduale. Iniziare con una semplice camminata, monitorando la frequenza cardiaca, è un buon punto di partenza. Se si nota che la frequenza cardiaca aumenta più del solito o ci si sente particolarmente stanchi, potrebbe essere necessario riposare ancora.
Un altro consiglio utile è quello di utilizzare un fitness tracker per monitorare la salute. Questi dispositivi possono avvertirvi di eventuali cambiamenti nella frequenza cardiaca, nella qualità del sonno o nella saturazione di ossigeno, fornendo preziose informazioni per capire se il corpo è pronto a tornare all’allenamento.
Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione