Pochi maratoneti d'élite condividono informazioni online sul loro allenamento, uno di questi è Conner Mantz. Alimentazione e benessere Valori e principi dei nostri contenuti - che registra gli allenamenti dei runner e permette loro di restare in contatto e visionare le reciproche performance e statistiche e attualmente conta più di 100 milioni di utenti provenienti da 195 Paesi - in passato vedeva migliaia di follower impegnati ad aggiornare regolarmente e in maniera dettagliata i loro percorsi, i ritmi, le sessioni di sauna e persino i pensieri personali. Ma quanto può essere salutare (sia fisicamente che psicologicamente) per un atleta?

Per capirci di più, possiamo prendere in esame il caso del succitato Conner Mantz che, dopo aver conseguito la Pubblicità - Continua a leggere di seguito, ha deciso di caricare i suoi dati di gara con tanto di riepilogo di 895 parole, per poi vedere solo poche settimane dopo, durante le prove per la maratona olimpica statunitense, il suo distacco rallentare senza alcuna apparente spiegazione. Il motivo? Mantz aveva contratto il COVID, e poi una reazione da stress nel femore della gamba destra, secondo quanto detto da Ed Eyestone, il suo allenatore e direttore di atletica leggera alla Brigham Young University. Così quando Mantz ha ripreso ad allenarsi dopo una pausa di due settimane, ha dovuto capire come e cosa voleva riprendere a pubblicare su Strava. Si era unito all'app per costruire una comunità, ma quando tutti hanno iniziato a tempestarlo di domande sulle sue corse, ha deciso di rendere visibili solo alcuni allenamenti e di lasciare privati altri.

“Sono diventato un po’ misterioso perché non volevo che tutti lo sapessero. Ero infortunato e stavo lavorando per guarire", ha detto Mantz. “Io non voglio che nessuno tragga vantaggio sapendo che io sono infortunato, rendendo così gli avversari molto più motivati”. Anche il suo allenatore ha notato la tensione di Mantz per Strava. L’inattività insolita dell’atleta ha scatenato speculazioni sulla sua idoneità nella gestione della sua bacheca, e tra quelli che leggevano le varie teorie vi era anche il suo gruppo di allenamento.

Detto ciò, qual è il vero - enorme - punto di domanda su Strava? Il modo in cui usarlo. Ci spieghiamo meglio: i corridori d'élite di tutto il mondo possono decidere quanta parte della loro formazione lasciare, vedere il pubblico, osservare le attività dei potenziali concorrenti (e non solo). Qual è il Per i runner delite niente è come sembra su Strava quindi? I professionisti dicono che non c'è una risposta, ma ci sono solo delle scelte da fare, considerando che le funzionalità di monitoraggio degli allenamenti possono offrire una visione altamente granulare dell'insieme. Se alcuni runner professionisti scelgono la chiarezza e la trasparenza, altri preferiscono un approccio in stile ‘gatto con il topo’. Il trucco è capire ciò che è reale sull’app, ma non è sempre facile, considerando soprattutto che diversi top runner con aspirazioni olimpiche hanno affermato di gestire account con nomi diversi e noti solo a pochi.

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Elena Popova//Getty Images

Il caso di Molly Seidel

Molly Seidel, maratoneta a mezzofondista statunitense, ha aperto il suo account Strava mentre viveva a Boston. Da allora si è guadagnata un contratto da professionista, una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo ed è diventata un caso di studio a tutto campo su come i professionisti usano la piattaforma. L'atleta ritiene che l'utilizzo da parte dei suoi colleghi rientri in quattro categorie: c'è chi posta di tutto, come faceva lei, poi ci sono le persone che non pubblicano nulla, quelli che pubblicano solo di proposito le loro corse facili e nascondono i buoni allenamenti per mantenerli segreti e poi coloro che scelgono la trasparenza e affermano di voler costruire comunità e di non vedere alcuno svantaggio competitivo.

In ogni caso, c'è da specificare che attraverso Strava viene rivelata solo la dimensione fisica dell'allenamento e non il contesto, come lo stato mentale dell'atleta, quante ore ha dormito, cosa ha mangiato o quale fosse la sua intenzione dietro a allenamento.

Gli allenatori lasciano la decisione su cosa l’atleta vuole condividere su Strava. La ricerca di informazioni e ispirazione esiste da sempre nella corsa, molto prima degli smartphone e degli orologi GPS, e non riguarda solo lo sport. In passato imparare dai concorrenti era fondamentale più impegnativo rispetto a pochi clic.

Il caso di Keira D'Amato

Keira D’Amato, altra mezzofondista e maratoneta statunitense, ha aperto il suo account molto prima di essere conosciuta come ‘Keira la professionista della Nike’, e quando era semplicemente ‘Keira la mamma’ che cercava di inserire una sessione di corsa all’interno della sua giornata. Tutto il suo allenamento - che prevede forza, recupero e lavoro di pilates - non si riflette su Strava, su cui invece condivide soprattutto la sua attività di runner, che cerca di rendere quanto più autentica possibile. E se uno dei suoi post dopo un allenamento eccezionalmente forte semina qualsiasi dubbio psicologico in un concorrente il giorno della gara, a lei non importa.

Una corsa a tempo di 24 km a cui si è iscritta a gennaio ha dato il via a un thread di discussione su LetsRun: questo perché, dati Strava alla mano, sembrava una delle favorite pre-gara, eppure alla fine ha dovuto abbandonare la competizione a causa del caldo. All’interno dell’ app lei aveva creato quello che chiamava "rapporto di amore-odio con Strava". La sua preoccupazione non era - ed è - che i concorrenti della maratona possano seguirla, ma che venga seguita da follower esuberanti e super critici che non si rendono conto che ogni allenamento è perfetto così com'è e non racconta l'intera storia di un professionista.

Inoltre, molti atleti si sono trovati ad essere sotto pressione - costretti a essere attivi sui social media - non solo per motivi personali ma anche per ragioni commerciali. “Riceverai offerte dagli sponsor? Stai costruendo la tua tifoseria, il tuo pubblico?” Queste sono alcune domande che vengono poste agli atleti attivi sui social media - per piacere o per dovere - e in particolar modo con le Olimpiadi alle porte.

Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione