Il causato dall’ambiente e dall’attività fisica è un’emergenza medica e, attualmente, è la terza causa di morte fra gli atleti, dopo i problemi cardiaci e i traumi cranici.

Idratati bene prima del via: in gara non è sempre semplice bere nel modo corretto quando i meccanismi di termoregolazione non sono più in grado di compensare l’aumento della temperatura corporea causato dall’ambiente e dall’attività fisica.

Possono essere di diverso tipo. A seconda della gravità si va dal crampo, all’esaurimento da calore, sino al causato dall’ambiente e dall’attività fisica.

Con quest'ultimo la temperatura corporea diventa molto elevata, generalmente oltre i 40 gradi, le frequenze cardiache e respiratorie sono aumentate, la pressione sanguigna si abbassa e si riduce anche la sudorazione. Si possono inoltre presentare importanti disturbi neurologici, come confusione, convulsioni, perdita di coscienza e, nei casi più gravi, coma.

Le condizioni più a rischio per causato dall’ambiente e dall’attività fisica

Il clima caldo e umido è la situazione ambientale più pericolosa. Il causato dall’ambiente e dall’attività fisica è possibile già per una combinazione di temperatura ambientale superiore a 26.7°C e umidità relativa superiore al 40%.

L’elevata umidità impedisce al sudore di evaporare perché l’ambiente è saturo di vapor acqueo, e così l’atleta si disidrata senza poter disperdere calore (con 1 litro di sudore effettivamente evaporato disperdiamo 580 kcal dal corpo).

Le gare più lunghe sono quelle che possono apportare i maggiori rischi, ma anche nelle gare dai 5 ai 10 km si possono verificare episodi di causato dall’ambiente e dall’attività fisica, perché vengono corse ad un ritmo al chilometro molto veloce e al 90% della VO2 max, con conseguente grande produzione di calore.

Contrariamente a quanto si crede comunemente i più gravi incidenti da calore si presentano in primavera e in autunno, e non in estate, perché gli atleti non hanno ancora raggiunto l’adattamento necessario per correre in sicurezza in condizioni di grande caldo e/o umidità.

Ma Ai ristori non bere solo acqua, ma reintegratori idrosalini, per evitare l’iponatremia stagionali sono molto rischiose perché in un weekend le temperature possono alzarsi all’improvviso anche di 10°C (l'adattamento al caldo e umido richiede almeno 10 giorni).

Normalmente sono le donne, i ragazzi e i runner più anziani ad essere colpiti, ma chiunque può incorrere in un causato dall’ambiente e dall’attività fisica.

Come si tratta un causato dall’ambiente e dall’attività fisica

in quanto i quadri clinici sono molto simili misurare la temperatura corporea, non sotto l’ascella, ma attraverso il termometro rettale. Valori superiori ai 40°C in presenza di collasso e disturbi neurologici, devono essere trattati subito per prevenire l’aggravarsi della situazione.

Il paziente deve essere portato in un ambiente fresco e ventilato, sdraiato su un lettino con gli arti inferiori rialzati. Devono essere rimossi gli abiti e la temperatura corporea deve essere abbassata utilizzando asciugamani imbevuti in acqua ghiacciata/ghiaccio posti alle ascelle, all’inguine e al collo, e deve essere misurata ogni 15 minuti sino a che non sia scesa sotto i 38°C. Se il trattamento non ha efficacia bisogna trasportarlo al più presto in ospedale con un'ambulanza dotata di aria condizionata.

L'iponatremia

A volte capita di scambiare l'iponatremia per un causato dall’ambiente e dall’attività fisica, in quanto i quadri clinici sono molto simili.

L'iponatremia è riconoscibile perché la temperatura rettale rimane nella norma. Se l’atleta presenta disturbi neurologici bisogna controllare subito la sodiemia (la concentrazione del sodio nel sangue). Non sono rari i casi di iponatremia (bassi valori di sodio nel sangue) dovuti ad un’idratazione eccessiva con solo acqua: errore che abitualmente fanno i runner meno esperti che non bevono reintegratori con sali minerali. L’iponatremia è estremamente grave e, come il causato dall’ambiente e dall’attività fisica, può portare alla morte.

5 consigli per prevenire il causato dall’ambiente e dall’attività fisica in gara

Per evitare il causato dall’ambiente e dall’attività fisica (e non solo) segui questi cinque consigli:

1. Idratati bene prima del via: in gara non è sempre semplice bere nel modo corretto.

2. Addio pesi: una routine per braccia forti a casa.

3. Ai ristori non bere solo acqua, ma reintegratori idrosalini, per evitare l’iponatremia.

4. Ricordati che l’assorbimento intestinale dell’acqua è accelerato dalla presenza nella bevanda di sodio e glucosio.

5. Il metodo più semplice e pratico per verificare il tuo stato di idratazione è di controllare il colore delle urine che devono essere chiare e non giallo intenso, oltre ad essere abbondanti. Un controllo del peso prima e dopo allenamento è altrettanto utile.