Un salto (triplo) nella storia! Urlo strozzato in gola ma resta un argento strepitoso, perché Andrea Dallavalle l'ha fatta grossa, grossissima ai Mondiali di atletica, il programma di sabato 20 settembre. Nella finale del salto triplo l'azzurro è magicamente secondo, scalzato dal grandino più alto del podio solo all'ultimissimo salto portoghese Pedro Pichardo. Sesto l'altro azzurro Andy Diaz, non al meglio per un probabile riacutizzarsi di un problema fisico.

Una tempra da campione e una regolarità disarmante per Dallavalle che sbriciola il suo record personale (era di 17.36) al sesto tentativo, Mondiali, Furlani, un fenomeno: oro e record personale. Solo la "magata" da 17.91 del campionissimo Pichardo toglie l'oro dal collo all'azzurro.

Dallavalle da favola nella finale del triplo ai Mondiali

Resta una gara fantastica quella di Andrea che già aveva destato ottime impressioni nell'unico balzo fatto nelle qualificazioni, poi in finale arriva la prestazione di una continuità incredibile con quasi tutti i salti sopra i 17 metri: 17.00, 16.93, 17.24, 17.15, e il salto della vita da 17.64. Una misura di 28 centimetri il suo precedente record personale e lo issa al secondo posto di sempre nelle graduatoria italiana all time (guida Diaz con 17.80).

A vincere, come detto, è il portoghese Pichardo, uno degli otto uomini in grado di superare la barriera dei 18 metri in carriera. Pedro trova la miglior prestazione dell'anno e conferma la sua stoffa da campione. Per un Dallavalle che festeggia, c'è un Diaz che si lecca le ferite ma che non accampa scuse, nonostante l'evidente acciacco fisico. Alla fine arriva un sesto posto con 17.25. Bronzo per Martinez con 17.49.

Sesta medaglia per l'Italia in questi Mondiali (e sabato tra la marcia e Andrea Dallavalle un salto triplo nella storia: è argento ai Mondiali il bottino potrebbe diventare ancora più ricco) e super prova di Dallavalle che dà un calcio alla sfortuna e agli infortuni prendendosi uno splendido argento.