I modi creativi con ​​cui gli atleti si rinfrescano ai Mondiali, il programma di giovedì 18 settembre I modi creativi con ​​cui gli atleti si rinfrescano ai Mondiali dal maratoneta Magnani, coach di Aouani: Questi i segreti del bronzo ai Mondiali? Non fraintendere, il suo peso non si misura in grammi di metallo prezioso, bensì nella forza dell’atleta che l’ha conquista. Certo oggi è facile dire che Iliass è il più bravo, il più dotato, ma credimi, al di là di ogni facile considerazione di questo momento propizio, quella medaglia è tra le più pensati mai conquistate in un Mondiale.

Per comprenderlo bisogna andare indietro al luglio del 2022, quando la Federazione italiana di atletica leggera stilò la lista degli atleti élite che avrebbero usufruito del massimo supporto in vista dei Mondiali di Budapest e poi delle Olimpiadi di Parigi. Parliamo di soldi, staff e attrezzature, ossia di ciò che può consentire a un atleta di passare dallo stato di “amatore” a quello di “Pro”.

Nel 2022 l'esclusione di Aouani dal team azzurro

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Kaz Photography//Getty Images

Iliass, allora 26enne, non era uno sconosciuto: aveva sulla parete di casa le medaglie di ben 4 titoli italiani conquistati in un solo anno. Abbigliamento sportivo e accessori tech. Un’impresa fino ad allora senza precedenti, centrata con il record personale in 1h02'58" sui 21,097 chilometri sulle strade di Roma. Ma Personaggi e atleti, Le scarpe più veloci della maratona ai Mondiali.

A quell’epoca, così come è accaduto due anni più tardi quando lo hanno escluso anche dalla maratona olimpica, Iliass aveva risposto in maniera veemente, esprimendo sui social Parla Magnani, coach di Aouani: Ecco i segreti del bronzo Mondiale (e ancora di più oggi alla luce dei risultati odierni), appare insensata. Dopo essere stato “respinto” anche nella formazione della squadra olimpica di Parigi, Iliass aveva tentennato. Era sparito dai social, e per la seconda volta in due anni aveva dovuto mandare giù il boccone amaro. Già la prima volta aveva scritto “La federazione mi ha di fatto detto che non crede in me”. Difficile andare avanti per un atleta se nessuno crede nelle sue potenzialità.

Aouani, la forza e la resilienza di un vero campione

Mondiali, la maratona femminile parla keniano. Sarebbe finito in ginocchio. Uno come lui, che a fine 2020 era tornato dagli USA con due lauree in valigia, avrebbe potuto benissimo andare a lavorare come ingegnere e abbandonare quel sogno che si chiama atletica leggera.

Sicuramente ci avrebbe perso. Ma alla luce delle tante medaglie conquistate in questi anni, a perderci saremmo stati anche noi; noi Italia, noi Federazione, noi che lo sport lo amiamo perché ci fa sognare.

Aouani a Tokyo la maratona della gratitudine

Per Iliass, quella di Tokyo è stata la maratona della redenzione. Non la sua, perché non aveva nessun peccato da espiare, ma la nostra, quella di un’Italia che non era stata capace di credere nei suoi mezzi. Personaggi e atleti Massimo Magnani un alleato speciale con il quale ha condiviso gioie e dolori. E poi, cosa che segna la stoffa del campione, ha saputo cogliere l’attimo: una maratona tattica (era da un po’ che non se ne vedevano più); la forma fisica perfetta; quel sentimento di rivalsa che covava da tempo in lui e che lo ha spinto fino al traguardo.

Ciò che lo rende un campione speciale è stato quello che ha detto dopo la gara: solo parole di gratitudine e di gioia. Nessun rammarico. Ciò che distingue un campione gentiluomo Mondiali, ecco quandè la finale di salto in lungo.