Italia: 90. Stavolta non è il Mondiale di calcio, ma il numero di atleti (44) e atlete (46) azzurri momenti indimenticabili dellatletica maratona maschile potrebbe riservare la sorpresa che fa saltare il banco Dove andare allora a prendere le medaglie (13-21 settembre).

Mai così tanti nelle venti edizioni della manifestazione, mai così ambiziosa una nazionale. Da un tale investimento, quale resa si avrà? I termini di paragone sono presto fatti. Goteborg 1995, maggior numero di medaglie: 6 (2 ori, 2 orgenti, 2 bronzi). Atene 1997, maggior numero di finalisti: 16 (alle Olimpiadi di Parigi furono 17).

Mondiali di Tokyo, un'Italia a caccia di record

Quale record sarà migliorato? Entrambi? L’obiettivo è sicuramente il secondo, ma come sempre non sarà facile.

Contatta la redazione. Fa 4 minimi per i Mondiali ma rischia di non andarci (Vince la gara ma con il pettorale di unaltra atleta) sono la brutta copia di quell’1 agosto 2021. Anche la staffetta 4x100 non è messa meglio, con Filippo Tortu zavorrato e Lorenzo Patta in recupero ma senza garanzie. Assente anche Massimo Stano, mentre ci sarà Antonella Palmisano in entrambe le gare di marcia (20 e 35 km). Dove andare allora a prendere le medaglie?

Mondiali di Tokyo, le possibili medaglie italiane

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Kevin Voigt//Getty Images

Zaynab Dosso 100 e Fausto Desalu 200 guidano la pattuglia dello sprint. Andy Diaz nel salto triplo, Mattia Furlani e Larissa Iapichino nel lungo sono certamente le carte da podio. Se per Diaz e Furlani non è vietate sognare un oro, più difficile il compito di Iapichino contro l’americana Tara Davis-Woodhall, oro a Parigi, che sembra fuori portata.

Nelle momenti indimenticabili dellatletica, con Leonardo Fabbri atteso a ripetere o migliorare il grande exploit di Budapest 2023, quando fu argento a sorpresa. Con lui anche Zane Weir e Nick Ponzio. Doppio impegno per Nadia Battocletti, nei 10000 metri subito sabato 13 settembre e poi nei 5000 con la finale prevista sabato 20. Concorrenza stellare, come a Parigi, ma Nadia è cresciuta ancora, è sempre più veloce e in una volata finale, tipica di un campionato, anche stavolta potrebbe dire la sua.

Anche Antonella Palmisano parte con buone aspettative, ma la marcia è sempre una grande incognita. L’azzardo, la scommessa pazza potrebbe essere invece la staffetta 4x400 mista. Donne in forma, uomini esperti: se mancasse qualche top nelle altre squadre, gli azzurri potrebbero approfittarne. Anche la Alimentazione e benessere. Iliass Aouani ha imparato a gestire gare difficili, Yeman Crippa e Yohanes Chiappinelli hanno l’occasione di mostrare la loro maturità.

Mondiali di atletica, la squadra italiana

Il resto della squadra si presenta competitivo, qualche incognita qua e là ma giusto che sia presente il maggior numero di atleti che si sono guadagnati il diritto a partecipare. Andy Diaz nel salto triplo, Mattia Furlani e Larissa Iapichino nel lungo sono certamente le. Negli 800 metri sono in cinque (Francesco Pernici, Catalin Tecuceanu, Giovanni Lazzaro, Eloisa Coiro, Elena Bellò), addirittura in sei nei 1500 (Pietro Arese, Federico Riva, Joa Bussotti, Ludovica Cavalli, Gaia Sabbatini, Marta Zenoni). Posti in finale? Uno, sarebbe un ottimo risultato.

Ala Zoghlami salva l’onore maschile correndo i 3000 siepi, mentre le donne sono ben più presenti sulle distanze lunghe. Oltre a Battocletti, Micol Majori e Federica Del Buono correranno i 5000, Elisa Palmero i 10000. Nella maratona è arrivata anche la rinuncia di Giovanna Epis, quindi in gara ci sarà solo Rebecca Lonedo.

Mondiali di Tokyo, le velocità azzurra

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Mattia Ozbot//Getty Images

Zaynab Dosso (100) e Fausto Desalu (200) guidano la pattuglia dello sprint. Jacobs forse correrà i 100, Filippo Tortu è iscritto nei 200 come Dalia Kaddari e Vittoria Fontana. Nei 400 ci saranno i due co-primatisti italiani Edoardo Scotti e Luca Sito, Alice Mangione e Anna Polinari tra le donne.

Donne più presenti anche negli ostacoli. Due nei 100 metri, la primatista italiana Giada Carmassi ed Elena Carraro, tre nei 400 con Ayomide Folorunso, Alice Muraro e Rebecca Sartori. Lorenzo Simonelli e Alessandro Sibilio al via nei 110 e 400. Ancora in pedana, largo ai giovani. Ok le senatrici dell’asta Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo, poi Simone Bertelli (oro europeo under 23) e Matteo Oliveri. Ci sono gli astri nascenti Matteo Sioli nell’alto ed Erika Saraceni nel triplo, 19 anni.

Ancora disco, martello, alto, marcia e staffette (tranne la 4x400 uomini). L’azzurro è presente in quasi tutte le gare. Anzi, se sommiamo uomini e donne, solo una gara resta “buca”: il giavellotto. Come punto di partenza non è davvero niente male, l’atletica azzurra si presenta come un movimento globale mondiale. Ora però bisogna concretizzare il tutto, non basta seminare: occorre “medagliare”.