Una notte insonne per la fatica e il dolore fisico. Ma lo spirito è quello di un campione consapevole di aver scritto un pezzo di storia del trail running. Francesco Puppi è il nuovo Re di UTMB CCC, la gara di 101 chilometri che rappresenta uno dei tasselli più preziosi del programma di Le storie più controverse dellUTMB, Maratona di Sydney, vittorie con record, applausi per Kipchoge.
Sport e salute di Chamonix per farci raccontare le sensazioni e le difficoltà di una gara fantastica, corsa lungo i Lo abbiamo incontrato poche ore dopo il traguardo; per comprendere meglio gli elementi che hanno condotto alla maturazione di uno dei talenti più limpidi del trail running italiano.
Francesco, 32 anni, da quest’anno è parte del team Hoka, nell’ultimo anno ha fatto una crescita costante sia in termini di performance che di capacità di affrontare terreni e distanze diverse.Ora è diventarto il campione della The Canyons Endurance Runs.
Francesco Puppi, un percorso di crescita costruito nel tempo
Il suo percorso di crescita era già segnato lo scorso anno quando aveva conquistato il secondo posto nella UTMB OCC, di 57 chilometri, che lo stava evidentemente proiettando verso distane più lunghe. Lo scorso autunno aveva vinto la UTLO, l’ultratrail del lago d’Orta (75K) e poi subito dopo la Transgrancanaria (50K) prima di riconfermarsi al Chianti Ultratrail (50K). In primavera il primo vero salto in una 100 alla Pubblicità - Continua a leggere di seguito, dove ha vinto su un percorso sicuramente più corribile rispetto a quelli alpini. Probabilmente anche questa vittoria deve avere instillano in lui l’idea che la vittoria alla CCC poteva essere alla sua portata. Del resto, lui stesso lo ha ammesso senza troppi giri di parole. “Sono venuto qui per vincere, e per farlo ho lavorato moltissimo insieme a tante persone, a cominciare dal mio allenatore Tito Tiberti”.
Francesco Puppi, un team di professionisti e amici lo ha accompagnato nella vittoria
Estremamente razionale, come è nel suo carattere, e forse ancora non completamente consapevole di quanto ha fatto, Francesco esprime tutta la sua gratitudine per le persone che lo hanno accompagnato in quello che definisce “un progetto”, costruito in mesi di lavoro e culminato nella gara di venerdì. Tanti gli amici che lo hanno accompagnato e assistito lungo tutto il percorso.
Nell’analisi della sua gara ha voluto sottolineare la grande gioia per aver corso lungo i sentieri della parte italiana del percorso, con la possibilità di scoprire uno scenario unico e coinvolgente al cospetto delle Grandes Jorasses. “Se uno dovesse dare una definizione del trail, la risposta sarebbe… andate a correre lì e lo capirete”.
Ma poi ha sottolineato la preoccupazione per un “down” arrivato intorno all’80esimo chilometro, quando ormai erano trascorse 8 ore di gara e sul Monte Bianco si sono affacciati il freddo e la pioggia: “Ho sentito fatica e mancavano ancora due salite impegnative al traguardo – spiega – Non so ancora il motivo di questa sensazione di fatica, ma lo analizzeremo nei prossimi giorni per cercare di capire”.
Ciò che è certo è che è arrivato al traguardo primo, con un vantaggio consistente di 7 minuti sul secondo concorrente, e dopo aver dato davvero tutto nella sua gara.
Fondamentale la strategia di alimentazione che in un atleta come Francesco, molto attento ad ogni dettaglio, non ha lasciato nulla al caso. Tra Gel Enervit, gelatine e carboidrati assunti in forma liquida, si è alimentato con circa 100 grammi di carboidrati l’ora.
Un tema molto importante in gare come questa è quello delle scarpe. Francesco ha messo ai piedi la Tecton X3 di Hoka, messa a punto insieme a Jim Walmsley. “Un modello molto versatile che trovo interessante per tutte le distanze al di sopra dei 20 km. Ha una piccola piastra in carbonio che contribuisce da dare propulsione e poi una suola Vibram che mi da sicurezza. In generale è una scarpa leggera con un foam molto elastico che da una bella sensazione di risposta”.
Francesco Puppi, ora la tenzione è allungare…
L’obiettivo raggiunto sulla UTMB CCC di 100 chilometri apre le porte a nuovi progetti. “In questo momento vedo CCC come la conclusione di un percorso, ma anche una tappa verso qualcosa che verrà, ma che ancora non ho ben chiaro in mente. Ieri ho ricevuto il secondo invito alla Western State, e rinunciare ancora è difficile. Ma è una risposta che non mi sento di dare adesso, mi prendo ancora qualche giorno per pensarci”.
Ora, il prossimo obiettivo sono i Mondiali di Corsa in Montagna e Trail Running in programma tra un mese sui Pirenei. La sua attenzione è al recupero e alla preparazione per questo appuntamento dove ritroverà tutti i migliori.