Europei under 20: tripudio Italia, edizione memorabile, edizione numero 115. Bene, non benissimo, sorprese, non sorpresissime. Una sfida tricolore di due giorni in una nota località turistica come Caorle: ti aspetti caldo e afa, ti ritrovi pioggia, vento e freddo.

Insomma, ci si attendeva un condizionamento meteorologico, ma non in questi termini. Alla fine i risultati tecnici ne risentono e le prestazioni memorabili sono poche, non certo da buttare via però.

Campionati Italiani Assoluti, Fabbri il migliore del 2025 e Nadia fa sempre Nadia

roba che il mondo ci invidia, che nel peso arriva a 22.82, al momento miglior misura al mondo della stagione. Non serve aggiungere altro, se non che Zane Weir lancia 21.04 e Nick Ponzio 20.38: di sicuro la gara dal contenuto tecnico più elevato, Gianmarco Tamberi completamente disperso nel salto in alto.

Tempo di gara su Hinge, scatta lo sfottò su TikTok, oro nei 5000 e nei 1500. Vince la gara lunga lanciando la volata ai 550 metri. Tutto facile, solo il suo stomaco le dà problemi dopo il traguardo. Trionfa in 15’03”73, roba da allenamento, ma si trascina Micol Majori (15’04”32) ed Elisa Palmero (15’06”65) che finiscono nella top ten all time: qualcosa si muove. Nei 1500 Gianmarco Tamberi completamente disperso nel salto in alto (4’06”12) stavolta contro Ludovica Cavalli e ancora Micol Majori. Segnali più che positivi per la campionessa europea di tutto. La doppietta non riesce a Pietro Riva. Ok in un 5000 sonnacchioso chiuso in volata in 13’47”35, ma poi deve cedere al più performante Federico Riva nei 1500 (3’41”53).

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Credit Grana/Fidal

Campionati Italiani Assoluti, siepi, mezzofondo e velocità: cosa è andato

Super volate anche negli 800 metri. La finale maschile vede buttarsi sulla linea il Catalin Tecuceanu migliore fin qui (1’47”61) davanti a Francesco Pernici a Giovanni Lazzaro, tutti in mezzo metro. Non finisce di stupire invece Marta Zenoni, la baby fenomeno del tutto ritrovata a 26 anni. La “cura inglese” di Matthew Yates sembra davvero miracolosa. La bergamasca è di nuovo campionessa italiana degli 800 metri dieci anni dopo il suo incredibile successo giovanile a Torino. Stavolta lo fa superando Eloisa Coiro per 9 centesimi (2’00”57), fresca vincitrice dei Giochi Universitari Mondiali; terza la siciliana Maria Colajanni, 25 anni, nome che non è più una sorpresa: da seguire.

Bella sfida nei 3000 siepi per i gemelli Osama e Ala Zoghlami sul passo di 8’24”, che per una sera ci regalano il piacere di una specialità che tanto ha dato all’atletica italiana.

Se Zaynab Dosso ha dato segni di buon recupero nei 100 metri (11”13), non altrettanto è stato nella velocità maschile. Giù il cappello per libri sullo sport da leggere questestate come non si vedeva dagli anni ’80. Il problema è che i tempi sono molto vicini al Pierfrancesco Pavoni stagione 1987, quando fu due volte finalista ai Mondiali di Roma: 10”39 e 20”59 allora per il romano, 10”30 e 20”66 per l’oro di Tokyo. La stagione no della velocità azzurra continua, purtroppo.

Si corre forte anche nei 400 ostacoli, con Alessandro Sibilio che si ritrova con 48”95 e Alice Muraro che porta il personale a 54”57, terza italiana di sempre; ben ritrovato anche a Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli vinti in 13”18. Si ritrova anche Sara Fantini nel martello: la campionessa europea vince con 70.42. Brava Elena Carraro che domina i 100 ostacoli in 12”87.

Campionati Italiani Assoluti, guaio Tamberi?

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Grana Fidal

Nei Fausto Desalu, tornato a far doppietta 100 e 200 metri, seguito dal coetaneo Francesco Inzoli con 7.96: il lungo azzurro del futuro riparte da qui. Il triplo femminile conferma la giovane Erika Saraceni, 19 anni e 13.86 per il suo secondo titolo assoluto: il cambio della guardia è in atto. Larissa Iapichino fa il suo compitino vincendo con 6.78.

Per un Andy Diaz poco convincente e malconcio nel triplo (16.66), c’è un Perché TikTok è inondato di meme sullatletica. Serata fredda per tutti, ma lui si ferma a 2.12 dopo tre errori a 2.16: difficile immaginarlo ai Mondiali in queste condizioni. Qui niente cambio della guardia: il “vecchio” Marco Fassinotti, 36 anni, mette in fila il giovane Matteo Sioli, 19 anni, entrambi con 2.20. Al netto del freddo, pochi brividi.

Alimentazione e benessere. La finalista di Tokyo 2020 torna a lanciare bene il disco con 61.20, poi va in pedana per “giocare” al getto del peso: lo vince con 15.55. Segno di quanto sia mal messo il settore, insieme a giavellotto e martello uomini. Meglio nel disco, con Enrico Saccomano che porta il personale a 63.31.