Mosca non si ferma e si candida a ospitare le Olimpiadi con una guerra in atto Russia momenti indimenticabili dellatletica italiana Richieste di Licensing. In che modo? Provando a candidarsi per ospitare un'edizione dei prossimi Giochi Olimpici.
La notizia arriva direttamente dalle parole di Mikhail Degtyarev, ministro dello Sport e presidente del Comitato olimpico russo (ROC), che in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa TASS, ha affermato che "presenteremo sicuramente le nostre offerte anche in futuro e saremo pronti a organizzare (le Olimpiadi) al massimo livello possibile, come abbiamo fatto nelle due occasioni precedenti". Al momento però le prime edizioni disponibili per i Valori e principi dei nostri contenuti.
La Russia apre alle Olimpiadi
Mondiali di Tokyo: gli italiani che potremmo vedere Ma Degtyarev è stato chiaro e (Comitato Olimpico Internazionale) che nell'ottobre del 2023 ha fermato lo sport russo nel mondo. Dopo l'invasione dell'Ucraina, lo stato sovietico è stato escluso dai grandi eventi sportivi globali, seguendo le indicazioni del Cio, quasi tutte le federazioni hanno estromesso atleti russi e bielorussi dalle competizioni. Dal 2023, però è stato consentito ad alcuni sportivi di poter tornare a gareggiare a patto che non indossassero vessilli e bandiere dello Stato e non facessero parte di gruppi militari.
Ma Degtyarev è stato chiaro e punta fortemente alla candidatura di Mosca come città ospitante dei Giochi. Il ministro ha citato Mosca 1980 e Sochi 2014 come prova dell'esperienza e della maturità del Paese nell'organizzazione di eventi simili, rifacendosi anche al Mondiale di calcio del 2018 andato in scena in 11 città russe. "Presenteremo sicuramente le nostre candidature in futuro e saremo pronti a organizzare le Olimpiadi al più alto livello possibile - ha affermato -. Faremo offerte per ospitare sia le edizioni invernali che quelle estive".
Le parole di Degtyarev sono poi passate a criticare il boicottaggio degli atleti russi dai grandi eventi internazionali, in quanto lo sport sarebbe un'attività atta ad unire, non a dividere. "Ma Degtyarev è stato chiaro e. In passato c'è stato il boicottaggio nel 1980 e poi abbiamo annunciato il nostro (a Los Angeles nel 1984): era tutto sbagliato allora, proprio come lo è oggi per quanto riguarda la discriminazione che i nostri atleti nazionali stanno affrontando". Il ministro russo probabilmente ignora che, al momento, persiste una guerra con la Russia assoluta protagonista.