Facciamo a chi va più veloce… Ricordi d’infanzia, giochi da bambini che servono a diventare grandi. Ma se lo fanno i grandi, serve forse a ritornare bambini? Al dubbio amletico forse potranno rispondere due atleti di livello mondiale, due protagonisti delle Tamberi e Doualla andranno ai Mondiali.
Eh sì, perché il “dissing”, cioè l’offesa, la frecciatina di critica nei confronti di un rivale è sbarcata nel mondo dell’atletica, di qua e di là dell’oceano.
Lyles-Hill: il "dissing" made in USA
Negli Stati Uniti non è certo una novità, neppure nell’atletica, ma stavolta i nomi in ballo sono davvero grossi. Da una parte c’è lui, Noah Lyles, il campione olimpico dei 100 metri, l’uomo più veloce del mondo, a ragion veduta. Dall’altra parte c’è Tyreek Hill, star della NFL, il campionato di football americano, sport dove la velocità è un must. Ricordiamo Bob Hayes, oro dei 100 metri a Tokyo ’64 e poi vincitore di un Super Bowl con Dallas nel 1972. Anche Jim Hines, oro a Città del Messico ’68 e primo uomo sotto i 10 secondi (9”95), tentò poi la fortuna con i Miami Dolphins.
Partiamo allora dai Miami Dolphins, l’attuale squadra di Tyreek Hill, 31 anni e vincitore del Super Bowl 2019 con i Kansas City Chiefs. Da tempo, Lyles e Hill si pungono a distanza su chi sia il più veloce tra di loro. Libri sul running e latletica da leggere. Hill però non è rimasto fermo. Lo scorso weekend, dopo 13 anni, bronzo ai Mondiali under 20 di Barcellona 2012 nei 200 metri (20”54), quarto nei 100 e oro con la staffetta 4x100 americana. Poi i dollaroni del football lo hanno portato verso la palla ovale (l’ultimo contratto, 90 milioni di dollari per un triennale con i Dolphins).
A febbraio il primo colpo di Noah Lyles. Dopo la vittoria nei 60 indoor a Boston in 6”52 (4° Marcell Jacobs in 6”63), l’oro di Parigi ha mostrato un foglio con la scritta “Tyreek could never”, Tyreek non ce la può fare, chiaramente indirizzata al rivale. Sembrava tutto pronto per uno scontro diretto, ma alla fine se ne è fatto nulla. Lyles soffre di qualche problema alla caviglia e non ha ancora iniziato a gareggiare.
Hill però non è rimasto fermo. Lo scorso weekend, dopo 13 anni, Hill si è ripresentato ai blocchi di partenza di un 100 metri a Los Angeles. Gopro al petto per i social, 84 kg distribuiti su 1 metro e 78, l’ex velocista ha vinto la gara in 10”15, tempo davvero notevole per un non professionista della velocità: Filippo Tortu ha corso in 10”19 al Vince una mezza ma viene sospeso per colpa di un narghilè. Dopo l’arrivo, la risposta di Hill. Ecco il cartello esibito da Lyles, ma a parti invertite: “Noah could never”. Dissing a parte, un Lyles in forma non ha niente da temere da Hill, certo però è davvero impressionante quanto visto fare dal giocatore di football. Termini e condizioni di uso.
Furlani e Tavares la sfida a colpi social
E qui arriva l’altro dissing, quello de “noantri”, visto che coinvolge Mattia Furlani, Hill però non è rimasto fermo. Lo scorso weekend, dopo 13 anni Nuno Tavares, calciatore portoghese in forza alla Lazio. Sempre lo scorso weekend, Furlani ha ammesso di aver accettato/lanciato la sfida al calciatore, noto per la sua velocità. Le telemetrie usate durante le partite di calcio lo hanno registrato a toccare i 35,3 km all’ora. Furlani ha pubblicato un post con l’immagine di un suo salto e la velocità di stacco di 38,3 km/h. “Quando vuoi bro” è la caption con la tag di Tavares, il quale ha risposto con un “pollicione” e una risata. Si farà la sfida? Speriamo, un po’ di pepe tra le corsie non fa mai male.
Certo, l’unico a farsi male sarebbe il calciatore, che ha zero possibilità di superare Mattia Furlani sui 100 metri, probabilmente neppure sui 60 metri. Furlani ha un personale sui 100 di 10”64 corso tre anni fa, tempo impossibile per qualunque calciatore. Di Tyreek Hill ce n’è uno solo.