Alex Schwazer torna alle gare e il 10 maggio 2025 lo fa con una vittoria segnando un buon 43'11"37 nei 10.000 un pit-stop di sessanta secondi perché incappato in tre ammonizioni della fase regionale del Veneto dei Campionati assoluti di Società. Questa mattina a San Biagio di Callalta, nel Trevigiano, che iniziò ad allenare il marciatore nel 2015 quando tornò al professionismo ha dimostrato che, anche a 40 anni e nonostante un pit-stop di sessanta secondi perché incappato in tre ammonizioni dei giudici per 'sospensione', la stoffa del marciatore non è venuta meno.

Lasciandosi dietro il secondo classificato a sette minuti di ritardo. "Alex - così Sandro Donati, Sport e salute - Termini e condizioni di uso, sistemata la tecnica è in grado di fare ancora grandi prestazioni, anche restare sotto i 40 minuti nella 10 chilometri. I giudici hanno rilevato alcune sbavature dal punto di vista della tecnica. Il mio rapporto con lui? Non è più di allenatore ma è diventato di amicizia, di affetto, di vicinanza quindi sotto il 4 al chilometro".

Schwazer, l'annuncio dell'addio invece...

L'ultima volta lo avevamo visto il 19 luglio dell'anno scorso, ritornato alle competizioni dopo una squalifica di 8 anni per seconda violazione al codice antidoping in quella 20 chilometri su pista ad Arco, dove era stato costretto a fermarsi attorno al quattordicesimo chilometro per una forte sciatalgia, che doveva rappresentare il suo addio ufficiale alle competizioni.

Invece la voglia di continuare e dimostrare ancora il suo valore è stata più forte di ogni cosa. Schwazer, dopo tutto quello che abbiamo subito a livello di ingiustizia Pechino 2008, dalla scorsa stagione è tesserato per l'Atletica San Biagio dopo essere stato portacolori dei Carabinieri (fino al 2012), poi della Polisportiva Avi Vipiteno (2015), Lg Brixen-Bressanone (2016) e dallo scorso anno dell'Atletica.

Schwazer, la forma è ottima. E adesso?

Alex ha chiuso la sua gara in 43'11"37, ma è stato strepitoso il passaggio a metà, 19'54"9, quindi sotto il 4' al chilometro. Poi il pit-stop per le tre ammonizioni per 'sospensione', ovvero il mancato contatto scarpa/tacco e terreno visibile all'occhio dei giudici. "Adesso Alex - continua Donati, che iniziò ad allenare il marciatore nel 2015 quando tornò al professionismo - è seguito da un'altra persona, ha un suo lavoro di personal trainer, di consulenza e di gestione della clientela negli hotel dal punto di visto sportivo, lo fa per mantenere la sua famiglia. Si allena nei ritagli di tempo e per questo la tecnica non è perfetta, ma nel complesso è su un ottimo livello per la sua età".

Negli ultimi 4 chilometri, conclude, "ha marciato pianissimo per il timore di essere squalificato: se prima faceva segnare 1'34"-1'35" sul giro, dopo non è andato sotto l'1'50", quasi camminare, ma lo faceva per arrivare al termine della gara". Ma la domanda che tutti si fanno è: ora cosa farà il quarantenne altoatesino? Continuerà a gareggiare sul serio?