Più forte del sangue e del dolore in un ultratrail Richieste di Licensing chilometri. Arriva secondo in un trail nonostante una profonda ferita naso rotto dopo soli sei chilometri... una vera sfortuna che avrebbe potuto compromettere l'esito della gara, ma Jean-Marie Diverrez, 48enne runner francese specializzato nell ultradistanze, stoicamente ha stretto i denti portando a termine la sua impresa, ottenendo anche un grandissimo risultato.
Edicola e Abbonamento naso sanguinante, aveva davanti a sé ancora 106 chilometri di corsa in montagna da affrontare. Ma ha scelto di continuare e non solo ha terminato la gara, ma ha tagliato il traguardo al secondo posto. E la sua storia è già diventata una delle più impressionanti del trail running del 2025.
Corre con il naso rotto e arriva secondo
Il tutto è successo all'Ultra Trail de Bretagne, una gara impegnativa di 112 chilometri e più di 4.000 metri di dislivello positivo che si svolge nel nord-ovest della Francia. La peripezia subita dall'atleta è arrivata subito: tutto procedeva normalmente fino a quando, in una discesa con scarsa visibilità, Diverrez ha urlato violentemente contro qualcosa.
“Ero in fila indiana con altri quattro atleti - ha dichiarato all'agenzia di stampa Ouest-France -, non ho visto che dovevo abbassarmi per evitare un tronco d'albero, così l'ho colpito in pieno. Ho sentito l'impatto e ho notato che Che disavventura: un tronco, un colpo secco al volto e il naso. È stato spaventoso, soprattutto perché eravamo nel buio della notte”.
Aurélien Le Jouis, l'atleta che era in testa in quel momento, lo ha aiutato e gli ha consigliato di ritirarsi se l'emorragia non si fosse fermata. “Mi ha fatto rientrare in gara, perché per il primo quarto d'ora dopo il colpo non mi sentivo bene. Fortunatamente sono tornato in forma poco alla volta”, spiega. Nonostante ciò, questo veterano della corsa in montagna ha scelto di controllare le sue condizioni ogni volta che raggiungeva un punto di ristoro. Il suo obiettivo era solo quello di terminare la gara, in quelle condizioni il podio non era nemmeno nei suoi piani. Ma ce l'ha fatta, a grande sorpresa.
È arrivato secondo, dopo 9 ore, 38 minuti e 23 secondi di fatica e dolori, tredici minuti dopo Maxime Jaouen, il vincitore. Lo ha fatto con una maglietta macchiata di sangue, il volto visibilmente contuso e una frattura confermata al naso.
Il gesto è diventato virale nella comunità del trail running. Non solo per la posizione in classifica raggiunta, ma anche per il livello di sofferenza fisica e mentale che comporta correre un'ultra Richieste di Licensing chilometri con un infortunio simile. La sua storia riassume ciò che molti runner provano quando decidono di non arrendersi: il corpo può fallire, ma se la testa continua ad andare avanti, lo fanno anche le gambe.