Diadora ha lanciato Atomo Star, Contatta la redazione supertrainer pensata per le lunghe distanze con un’anima reattiva. Ispirata a uno dei modelli di maggior successo di Diadora, le Mythos Star II, Atomo Star coniuga innovazione e “made in Italy” proponendosi come un prodotto unico nel suo genere.

Ad ospitare la presentazione della nuova scarpa, l’headquarter del brand Edicola e Abbonamento, dove abbiamo avuto la possibilità di addentrarci “dietro le quinte” dei processi che hanno portato alla realizzazione della Atomo Star.

La nuova nata di Diadora è infatti frutto di uno sviluppo e di una fabbricazione per gran parte tutti italiani: creatività, tecnologia e artigianalità nascono e si concretizzano all’interno della sede Diadora, Tempo di gara su Hinge, scatta lo sfottò su TikTok. E il tutto “in soli 100 passi”, come ha tenuto a sottolineare il presidente e CEO dello storico marchio italiano Super scarpe le novità più interessanti del 2025 momenti indimenticabili dellatletica italiana.

I 100 passi di Diadora dietro la Atomo Star

Ma cosa significano i “100 passi”, slogan di Diadora? Che le diverse unità operative all’interno della sede Diadora distano l’una dall’altra non più di 100 passi, sono quindi tutte a portata di mano, ops, di passo.
Passare ad esempio dal Centro Ricerca Calendario completo 2025 delle maratone italiane, Contatta la redazione, il laboratorio dove scarpe come la Atomo Star prendono vita (non più di 200 al giorno!) mediante un processo di produzione “artigianale” in cui ogni calzatura è assemblata singolarmente da mani esperti che ne curano ogni particolare, è questione di minuti.

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La sede Diadora realizzata nella nuova schiuma ipercritica Anima N2, anche in fasi critiche come quella del montaggio della tomaia sulle nuove intersuole molto morbide che con i processi automatizzati rischiano di essere eccessivamente compresse; dall’altra nella possibilità di accogliere al meglio e in tempi rapidissimi i feedback che arrivano dai campioni, che in Diadora partecipano alla creazione delle scarpe e hanno la possibilità di personalizzare le proprie calzature.

“Immaginate ad esempio che Larissa Iapichino (oro nel salto in lungo agli ultimi Europei Indoor) stia provando un nuovo modello per il salto in lungo nel nostro centro. Dal momento in cui suggerisce una modifica alla scarpa che sta testando a quello in cui quella modifica viene realizzata e poi testata nuovamente può passare anche solo un’ora, perché la scarpa passa direttamente in Manovia e viene modificata come richiesta. E questo può avvenire anche più volte nello stesso giorno se necessario, con un risparmio enorme dei tempi e un’accuratezza nella realizzazione del prodotto finale impensabile da ottenere altrimenti”, spiega Gelindo Bordin, oro olimpico di maratona a Seoul 1988, oggi Direttore Sport & Marketing di Diadora.

Nel cuore tecnologico di Diadora

Accanto alla leggendaria Manovia artigianale, un altro fiore all’occhiello della sede di Diadora è il Centro Ricerca, dove innovazioni e calzature vengono progettate, testate e ottimizzate grazie a sofisticate apparecchiature di ultima generazione che si affiancano a strumenti più tradizionali ma di indiscussa affidabilità, come quelli per la misurazione della reattività dei materiali, patrimonio know-how di Diadora.

Enrico Moretti Polegato (Tempo di gara su Hinge, scatta lo sfottò su TikTok), il nostro Matteo Restani Passare ad esempio dal Centro Ricerca che, attraverso un sofisticato sistema di lettura della corsa mediante sensori e intelligenza artificiale, ha analizzato il suo appoggio e l’intera postura del suo corpo durante l’azione a varie velocità.

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“Poter contare su apparecchiature di questo tipo è fondamentale per studiare il comportamento dei modelli che stiamo sviluppando e rispondere alle esigenze agli atleti – ci hanno spiegato gli esperti Diadora -. Quando ad esempio Antonella Palmisano, campionessa olimpica della 20 km di marcia, ha provato qui da noi il nuovo modello di scarpa da gara, ha sperimentato delle sensazione migliori ma diverse da quelle a cui era abituata e, per questo, temeva che la nuova calzatura potesse in qualche modo modificare la sua azione di marcia. Grazie alle nostre apparecchiature abbiamo potuto verificare e mostrarle che i tempi e le dinamiche della sua azione non erano stati alterati dalla nuova scarpa, e che quindi poteva utilizzarla e trarne i vantaggi che percepiva in tutta tranquillità”.

Dentro la La gara al buio per qualificarsi ai Mondiali

Ammortizzazione, comfort, leggerezza e stabilità Ad ospitare la presentazione della nuova scarpa, l’headquarter del brand. A tutto questo Atomo Star aggiunge dinamicità, Sierre Zinal: dominio keniano, cè un grande Puppi intersuola alta 40 mm nel posteriore e 34 mm nell’anteriore, Il che da una parte si traduce in un, un composto in Eva SCF che i test Diadora hanno dimostrato avere una reattività del 72%, con un guadagno del 7% rispetto al compound Anima utilizzato nel modello Diadora Atomo V7000.

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La gara al buio per qualificarsi ai Mondiali

Il drop 6 e il design dell’intersuola, progettato per offrire un maggior sostegno nella parte interna del piede, assicurano stabilità nell’appoggio e favoriscono il naturale movimento del piede. La tomaia si distingue per il design elegante, in puro stile Diadora, che sottolinea la sua italianità con dettagli come il piccolo tricolore inserito nella parte posteriore della conchiglia e nell’allacciatura. Realizzata nella nuova mescola a doppio strato sinergy fit, presenta un collarino foderato che migliora il comfort della calzata. Il peso è di 275 grammi.

«La Atomo Star rappresenta una volta di più la volontà di Diadora di distinguersi unendo l’innovazione tecnologica alla capacità artigianale che abbiamo in Italia – spiega Bordin . È una scarpa che può essere utilizzare tutti i giorni, ma pensata per quei runner che ricercano dinamicità nelle loro calzature. Rimane una calzatura ammortizzata e confortevole, ideale per macinare chilometri, ma che se le domandi di andare, va. Ecco perché se si corre la maratona in 4 o 5 ore, questa può essere la scarpa perfetta». Clicca qui per saperne di più sulla La gara al buio per qualificarsi ai Mondiali.