È più bello vincere per la prima volta o confermarsi per la terza? Forse la risposta non esiste, ma è bello che ci sia la domanda. Sì, perché Oney Tapia (48 anni) ha conquistato la sua prima medaglia d’oro paralimpica, mentre questa mattina Assunta Legnante si è messa al collo la sua terza.

Cronaca di 24 ore (qualcosa meno) esaltanti per l’atletica azzurra paralimpica, cui si è unita la festa per il secondo posto di Martina Caironi nel salto in lungo.

Paralimpiadi, Tapia è finalmente oro olimpico

Da Rio a Tokyo, Tapia aveva già messo in bacheca un argento e un bronzo nel lancio del disco, solo l’oro mancava alla sua collezione. Poche settimane fa aveva conquistato quello mondiale nello stadio giapponese di Kobe, ma le Paralimpiadi sono sempre un altro discorso. Qui a Parigi ci si è messa anche la pioggia a complicargli la vita, mai amica dei lanciatori (ne sa qualcosa Leonardo Fabbri), tanto meno per chi ha perso la vista (classe F11) come il lanciatore di origini cubane.

Per restare in piedi tornano utili le sue qualità di ballerino, lui che vinse nel 2017 il programma tv “Ballando con le stelle”. Il tempo di prendere le giuste misure ed ecco che Oney che finalmente al quinto lancio arriva la miglior misura di 41.92, una spanna in più dell’iraniano Bajoulvand che al secondo lancio aveva realizzato il personale con 41.75.

Spazio alla festa, allora. Oney è un atleta che fa spettacolo, grande motivatore dal volto sorridente, ma che a Parigi ha avuto come primo pensiero quello di indossare una mascherina con la scritta “pace”. Scelta quanto mai azzeccata in una Paralimpiade. Dedica poi alla famiglia, alle figlie, con un invito ai giovani a essere i padroni del loro destino. E infine, ai microfoni della Rai, ecco intonare “Io vagabondo”, canzone che bene lo rappresenta.

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Paralimpiadi, Legnante l'atleta paralimpica italiana più vincente di sempre

Personaggi e atleti. Dopo gli ori a Londra 2012 e Rio 2016, a Tokyo fece più notizia la sua sconfitta da parte della uzbeca Safiya Burkhanova. Stavolta nessuna emozione né turbamento, neppure appagata dall’argento già vinto nel lancio del disco.

La lanciatrice napoletana, 46 anni e cieca dal 2010 (classe F12), scappa via da tutte fin dal primo lancio e al quarto turno arriva la misura migliore: 14.54. Stavolta Burkhanova oppone una debole difesa: cresce fino a 14.12, ma l’azzurra resta lontanissima. E così l’ultimo lancio di Assunta è un lungo e forte grido, di gioia e rabbia insieme, il continuo di una storia “d’oro” che si era interrotta a Tokyo.

Merito non solo del suo tecnico Roberto Minnetti, ma anche del mental coach Luca Catalano con cui ha lavorato per gestire la tensione di due gare. “Sono riuscita a non farmi distrarre né dal rumore dello stadio né dalla voglia di vincere questo oro: quest'anno ho imparato che alle gare devi arrivare al cento per cento, non al centodieci o al novantanove, ma al cento”.

l’ultimo lancio di Assunta è un lungo e forte grido I risultati dellItalia a Parigi sono incredibili, per far crescere il suo tesoro personale che fin qui conta sei medaglie paralimpiche: tre ori e tre argenti. È la paralimpica più vincente dell’atletica italiana.

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Paralimpiadi, in attesa dei 100, Caironi è argento nel lungo

Gara sofferta e palpitante quella della finale del lungo per atlete amputate sopra il ginocchio (mono o bilaterale). La bergamasca Martina Caironi, 34 anni, l’anno scorso vinse la finale mondiale (5.18), ma questa volta c’è un’avversaria in più.

È l’australiana Vanessa Low, campionessa olimpica e mondiale tra le biamputate. Quella tra Martina e Vanessa è una sfida anche tecnica, tra chi ha una sola protesi come l’italiana, e chi ne ha due come l’australiana. Low apre la serie subito con il nuovo primato mondiale di 5.45, poi inanella altri tre salti oltre i 5.40.

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Per Caironi la gara è invece in salita, tra nulli e misure troppo corte. Problemi di rincorsa, pedana bagnata. Quando la situazione sembra ormai compromessa, ecco invece che al quinto salto arriva un 5.06 che vale il secondo posto. Nessuna altra atleta andrà oltre i 5 metri. Per lei è il terzo argento paralimpico nel lungo.

Paralimpiadi, lItalia dei lanci fa sognare. E arriva una medaglia anche nel lungo Ambra Sabatini I risultati dellItalia a Parigi sono incredibili. Sarà di nuovo tripletta azzurra?