La La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB (LUT), la gara di trail che si corre tra le vette delle Dolomiti, scrive negli almanacchi una delle edizioni più vibranti e intense della sua storia. La distanza maggiore, 120 parla tedesco al maschile e al femminile. Trionfano, Sierre Zinal: dominio keniano, cè un grande Puppi Hannes Namberger e Rosanna Buchauer, uno degli eventi.

Successi frutto di due gare differenti: in progressione ragionata per Namberger, dominio senza appello per Buchauer. Quest’anno la LUT è riuscita ad ampliare ancora quell’atmosfera particolare di aggregazione e condivisione che la rendono uno degli eventi trail running più iconici e ambiti al mondo e il più importante in Italia.

“La LUT è la LUT”, dice un’atleta mentre saluta Cortina alla fine della 50K. Ha gli occhi lucidi, il sorriso racconta un giorno perfetto, senza pretese che non siano la libertà. E come lei, altre migliaia di runner e appassionati attratti qui da ogni parte del mondo.

Scrivi LUT, dici Namberger: il podio maschile della 120K

Il re della LUT è definitivamente Hannes Namberger che sabato 29, lungo il pavé di corso Italia come da tradizione gremito di persone, ricama la sua Venerdì 28, nella (5.800 D+), dopo quelle del 2021 e del 2022. Tre come le Cime di Lavaredo che caratterizzano questa corsa, tanto da esserne l’icona e il simbolo. L’arrivo di Namberger è stato accompagnato da una cascata di emozioni. L’atleta Dynafit si è fermato sulla finish line contando sino a tre con le dita. Quindi ha sollevato il nastro dell’arrivo per avere accanto alla moglie e al figlio neonato. Poi, la passerella tra il pubblico si è trasformata in pianto liberatorio di un atleta totale anche nelle emozioni, che spazza via le ultime prestazioni non brillantissime. Namberger, che non partiva favorito, ha chiuso in 11 ore 57 minuti e 15 secondi, appena un minuto distante dal record della gara, che gli appartiene dal 2022.

Dietro di lui, con 3 minuti e 30’ di ritardo, è arrivato Tom Evans (adidas Terrez/Red Bull). Attimi di tensione per l’atleta inglese che, barcollando, si è seduto a terra dopo l’arrivo con le mani tremanti. Il primo a soccorrerlo è stato lo stesso Namberger, che gli ha passato una borraccia di sali sedendosi affianco.

Inevitabili suggestivi richiami a immagini sportive del passato entrate nell’immaginario collettivo.

Terzo Yannick Noël (Inov8), a 15 minuti e 22 dal primo posto. Il primo italiano è Andreas Reiterer (La Sportiva), che ha guidato la corsa sino al passaggio a malga Ra Stua (km 77), per poi cedere agli inseguitori e terminare sesto.

Il podio femminile della 120K: la regina è Buchauer

donne della 80K. Rosanna Buchauer ha trionfato in 14 ore 09 minuti e 23 secondi, staccando di un’ora e quasi 10 minuti la seconda, l’azzurra Giuditta Turini (team Kailas).

Gara sempre gestita in testa per la tedesca, con una pianificazione precisa senza rinunciare al sorriso mentre costruiva il distacco a partire già dal passaggio di notte al passo Tre Croci, attorno al trentesimo chilometro. Terzo posto ancora tedesco ma con Michaela Wolf (Two Peaks Endurance), che ha completato l’anello della 120K fermando la propria rincorsa all’atleta italiana con 4 minuti di ritardo.

namberger e buchauerpinterest
Runner's World Italia
Namberger e Buchauer


Lavaredo Ultra Trail, gli altri risultati

La 80K (partita sabato all’alba da La Val in Val Badia) al maschile sorride a Patrick Ehrenthaler, tedesco del team The North Face, che, con le lacrime di gioia in viso, prevale in 8h31:29 sul giovanissimo francese Virgile Moriset e su Andrea Macchi, trailer dell’Atletica Gavirate, che supera il traguardo per mano con tutta la sua famiglia.

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Lavaredo Ultra Trail by UTMB
Andrea Macchi sul traguardo per mano con la famiglia

uno degli eventi donne della 80K. Emmiliese Von Avis, Stati Uniti, guadagna la vittoria in 9 ore 50 minuti e 3 secondi, un giro di cronometro esatto sul duo del team Boa Virginia Pérez Mesonero e poco più su Kristýna Černá. Gara dall’esito incerto fino a Mortisa, a due chilometri da Cortina.


Venerdì 28, nella 50K maschile trionfa Namberger e Buchauer (Scarpa) che sfrutta l’esperienza sulla distanza con una progressione negli ultimi chilometri, che vale le 4 ore 15 minuti e 17 secondi, 50 secondi in meno dell’ottima prestazione del compagno di squadra l’azzurro Ultra trail, la guida definitiva. Ottimo terzo posto per Mattia Gianola (team Crazy).

La 50K femminile ha il sorriso azzurro di Elisa Desco: seconda vittoria per lei e nuovo, grande, record del percorso in 4 ore 54 minuti e 19 secondi per l’atleta del team Scarpa, che così cancella l’amaro in bocca di Zegama. Secondo posto, a 14 minuti, per l’ucraina Sofiia Porokhnavets, classe ‘95, in Italia da due anni e medico anestesista all’ospedale di Cassino. Terza la rumena Alina Piscu, che non riesce a rimontare l’ucraina, ma all’arrivo trova la proposta di matrimonio del fidanzato.
Ribadiamo: non si può non essere romantici nel trail.

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Lavaredo Ultra Trail by UTMB
la gara di trail che si corre tra le vette delle Dolomiti, scrive negli almanacchi una delle

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