Sei atleti per tre posti. No, il risultato non è 18, ma tre. Tre come gli atleti che potranno partecipare alla Lallenamento di Yeman Crippa per la maratona, l’evento più importante della stagione dei 42 km. Manca ancora tanto, la gara maschile sarà il 10 agosto, il penultimo giorno dei Giochi.

Per poterci essere però il tempo già stringe, perché domenica 5 maggio sarà l’ultimo giorno utile per qualificarsi, attraverso il minimo (2h08’10”) o il ranking (80 posti). La domanda che già attanaglia l’atletica azzurra è: chi ci sarà degli italiani?

Maratona olimpica, chi correrà per l'Italia?

I “giochi” per i Giochi sono in pieno svolgimento e ogni atleta sta giocando le proprie carte: chi è già sceso in campo, chi lo farà, chi sembra stare alla finestra. La situazione attuale vede ben Contatta la redazione: in cinque hanno conseguito il minimo, uno (al momento) è papabile via ranking.


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Chi sembra (meritatamente) inattaccabile è Yeman Crippa, il neo primatista nazionale con 2h06’06” realizzato lo scorso 18 febbraio a Siviglia. Il poliziotto trentino ha completato così la sua evoluzione verso la corsa su strada, vantando ora il “primato nei primati”. È infatti il numero uno azzurro nei 3000 metri (7’37”90), nei 5000 (13’02”26), 10000 (27’10”76), 5 km (13’14”), mezza maratona (59’26”) e maratona.

Dire che è l’atleta più completo di sempre è una ovvietà. Dalla sua parte c’è anche la lunghissima esperienza internazionale su tutti i fronti (strada, cross, pista) e sulla gestione della maratona del primato. Una seconda parte velocissima (1h02’51”) che lascia ancora più sperare per le prossime gare.

yeman crippa campione europeo dei 10mila metri verso la maratona con adidaspinterest
Courtesy Photo

I casi di Aouani, Faniel e Meucci

Chi vede invece traballare il sogno a cinque cerchi è proprio il precedente primatista italiano (2h07’16”), Iliass Aouani. Stagione poco fortunata per il milanese che ora si allena al Tuscany Camp di Giuseppe Giambrone. La trasferta giapponese di Osaka (25 febbraio) non è stata fortunata: lungo viaggio, fuso orario, pioggia e freddo. Mettiamoci anche una caduta al 16° km per completare il quadro e arriva il ritiro al 32° km.

Che fare? L’ingegnere si è rimesso in corsa ed eccolo domenica 10 marzo al via nella “sua” maratona di Barcellona, quella del primato italiano: “per una disperata rincorsa di chi non ha nulla da perdere” ha scritto sul suo profilo Instagram. Molto bene il passaggio alla mezza, inferiore al record di Crippa, poi però Aouani si è ritrovato da solo e ha chiuso 4° in 2h08’05”. Lo standard olimpico è rispettato, però…

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Però sempre a Siviglia hanno corso più veloce di Aouani sia Eyob Faniel che Daniele Meucci. Per entrambi è arrivato il primato personale (2h07’09” e 2h07’16”), ampiamente inferiore al crono dell’italo marocchino. Non è però solo una questione di tempi. La maratona olimpica, come tutte le maratone di campionato, sono gare uomo contro uomo, senza pacer, senza percorsi studiati per ritmi velocissimi, senza nient’altro in palio che non sia arrivare il più davanti possibile.

Cambia tutto, conta l’esperienza nell’interpretazione, gestione e condotta di gara. E in questo campo le quotazioni di Daniele Meucci salgono alle stelle. L’ingegnere pisano, ora guidato da Luciano Di Pardo, ha 38 anni, ha vinto un Europeo e tre volte è finito nei dieci ai Campionati Mondiali, l’anno scorso nono a Budapest con un finale entusiasmante. Davvero è pensabile non scommettere su un suo piazzamento?

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archivio Colombo/Fidal

Il discorso è simile per Eyob Faniel (1h02:26 domenica alla mezza maratona di Lisbona). Atleta maturo (31 anni) ma non stagionato, recuperato dopo il ritiro nella maratona mondiale di Budapest dell’anno scorso. Ha già un’esperienza olimpica alle spalle (20° a Sapporo-Tokyo 2021) e ha dimostrato di saper gestire una maratona complessa come quella di New York, dove fu terzo nel 2021. Anche per lui, quotazioni in salita.

eyob faniel taglia per primo il traguardo della ganten monza formula 10kpinterest
courtesy photo

Chi deve ancora scendere in campo: Chiappinelli e Neka Crippa

Non finisce qui però, perché dei sei azzurri possibili olimpici ne mancano ancora due.

Yohanes Chiappinelli, 26 anni, ha da poco iniziato la sua carriera di maratoneta. L’anno scorso un buon esordio a Siviglia con 2h09’46”, poi una positiva esperienza mondiale a Budapest con il 10° posto (2h11’12”). Insomma, la classe c’è (e nessuno lo dubitava), ma gli altri hanno corso più forte.

Il senese ha deciso di attende l’ultima manche per giocare la sua carta. Sarà in gara Richieste di Licensing. L’anno scorso vinse il keniano Bernard Koech in 2h04’09”, i primi sette chiusero entro le due ore e otto. Servirà fare gara di testa per correre più veloci di Meucci e Faniel.

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Yohanes Chiappinelli (Courtesy Fidal/Grana)

E Neka Crippa che fa? L’uomo che per primo ha sparigliato le carte sembra restare alla finestra. È stato lui il primo a dare uno scossone alla stagione quando corse a Valencia uno strepitoso e inatteso 2h07’35”, più veloce anche del debutto milanese del fratellino Yeman. Da allora si è allenato e basta, tra Modena e il Kenya. Dove potrà arrivare? La guida tecnica di Piero Incalza e Marco Salami gli ha permesso di passare nella stessa stagione dal 2h12’10” di Roma al crono spagnolo.

Ora però non basta più. Il suo tempo è il quarto tra gli italiani in lizza, l’esigua esperienza (una maratona nel 2016 e due l’anno scorso) non gioca a suo favore. Quando giocherà la sua carta? Rumors dicono di una sua presenza nella entrambi è arrivato il primato personale 2h07’09” e 2h07’16&rdquo, la gara che avrebbe dovuto consacrare Kelvin Kiptum come primo uomo sotto le due ore. La scelta sembra oculata. Percorso piatto e velocissimo, gara allestita per grandi ritmi, l’anno scorso in sei sotto le due ore e sette. Anche qui servirà stare con i primi.

Poi la palla passerà ai tecnici, Antonio La Torre e Federico Leporati in primis.