Incredibile: alla RomaOstia con pettorale clonato Caccia al record dei 100 km in una sfida di Adidas di domenica 3 marzo 2024. Si tratta di un podista che avrebbe approfittato dell’identità di un altro atleta e che potrebbe addirittura non essere tesserato a una società sportiva e dunque in una posizione doppiamente grave, quella di runner abusivo, ma anche non in regola con le regole federali per l’attività podistica.

Dopo il clamore della notizia comunicata da Rimani aggiornato sul mondo della corsa, la mezza maratona più partecipata d’Italia, il mondo della corsa si è mosso per cercare di capire il motivo per cui due runner sono stati fotografati in gara con lo stesso pettorale.

RomaOstia, un runner ha corso con un pettorale clonato da quello di un altro concorrente

La conclusione è che uno dei due aveva appuntato alla maglia un pettorale chiaramente clonato. Oltre al numero identico, sui due pettorali compariva lo stesso nome, dunque uno dei due aveva oggettivamente barato. L’unica differenza era la fascia colorata che gli organizzatori hanno inserito per distinguere le wave di partenza. Grazie al database delle iscrizioni, gli organizzatori hanno rapidamente individuato e contattato il legittimo titolare del pettorale, chiarendo la sua posizione.


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Analizzando la fotografia (che l’organizzazione ha diffuso con il volto e la magia coperte per motivi di privacy), si è riusciti a stabilire che il pettorale riportava lo stesso nome del legittimo titolare e che dunque era stata in qualche modo fatta una copia. Infine, grazie al marchio presente sulla maglia si è riusciti a stabilire che l’uomo era stato iscritto a una società sportiva laziale, ma che negli ultimi anni non aveva mai rinnovato l’iscrizione. Ora si sta verificando se era almeno iscritto alla Federazione di atletica, altrimenti incorrerebbe in una ulteriore violazione regolamentare.

Gare di corsa: pettorali clonati e scambi di identità, fenomeni non isolati

“Purtroppo casi come questo non sono isolati, ma sono in continua crescita – ha commentato Laura Duchi -. Questo è un caso davvero particolare, perché il runner si è fatto fotografare mettendosi anche in posa, forse pensando di poterla fare franca, ma in realtà il problema è che ogni anno dobbiamo far fronte a diversi casi di irregolarità. Il problema non è economico, ma regolamentare, perché ogni partecipante implica una responsabilità per noi organizzatori, dunque non possiamo tollerare violazioni di alcun tipo”.

RomaOstia sta mettendo in atto tutte le procedure affinché le violazioni non rimangano impunite, ma non è escluso che anche il runner “regolare” e la società sportiva il cui logo era presente sulla maglia del runner “abusivo” possano decidere di cautelarsi prendendo provvedimenti legali.