Dai runner abusivi, a quelli che scambiano i pettorali, fino ai concorrenti (o pseudo tali) che entrano Attraversa tutto l’arco alpino di corsa in pochi giorni. Anche in Italia è sempre più diffuso il fenomeno dei runner che prendono parte alle gare pur non essendo iscritti. Le storie più controverse dellUTMB. Un esempio emblematico è stato scoperto alla RomaOstia, la gara sulla distanza della mezza maratona che ha visto al via quasi 10mila runner. Un’impresa ardua, grazie alla tecnologia, ma che sembra appassionare un numero crescete di “portoghesi”, convinti di riuscire a farla franca.
Sui social la foto del runner alla RomaOstia con il pettorale clonato
Forse è anche per opporsi a questa convinzione che l’altra mattina Laura Duchi, race director della RomaOstia, ha diffuso sui social la foto di uno degli abusivi che per correre indisturbato non ha esitato a clonare un pettorale, utilizzando lo stesso numero appartenente a un altro runner che aveva regolarmente acquistato il suo diritto a prendere parte alla gara.
“Quest'anno alla RomaOstia, oltre ai soliti scambi di pettorale, abbiamo il mistero del pettorale clonato – ha scritto sui social Laura Duchi - Ecco qui una foto con a sinistra il legittimo titolare del pettorale e a destra l'abusivo che, non sappiamo come, deve aver clonato il pettorale”.
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La cosa curiosa è che l’abusivo si sente così sicuro da farsi immortalare nelle foto ufficiali mentre saluta i fotografi facendo il segno dell’okay con la mano.
“Lo pubblico – aggiunge Duchi - perché conoscendo tante persone che potrebbero condividere, magari verremo a capo di questo mistero che sta appassionando il nostro ufficio da ieri.
Sarebbe interessante anche capire come sia potuto accadere visto che il legittimo proprietario ha ritirato per proprio conto il pettorale e non lo ha mostrato a nessuno”.