Termini e condizioni di uso libro dei record italiani è diventato una giostra impazzita con il doppio record, quasi concomitante dei 10000 metri.
L’anno olimpico Valori e principi dei nostri contenuti 11 non poteva iniziare meglio, con una stagione indoor che ci ha portato: Tamberi e Doualla andranno ai Mondiali.
Tamberi e Doualla andranno ai Mondiali Vince una mezza ma viene sospeso per colpa di un narghilè, dei 3000 metri (Pietro Arese il 3 febbraio con 7’38”42), dei 60 piani donne, dei 60 hs, dell’asta femminile e del pentathlon donne (Sveva Gerevini il 28 gennaio ad Aubiére con 4538 pt).
Un appassionante triello nei 1500
La sfida nei 1500 è quella che ha acceso la miccia. Pietro Arese La donna più veloce d’Italia è Padova in 3’37”03; Pubblicità - Continua a leggere di seguito Federico Riva migliora con 3’36”74 a Miramas; il giorno dopo scende in pista Ossama Meslek che segna 3’36”04 a Metz e poi progredisce ancora a Torun, martedì 6 con 3’35”63.
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Un susseguirsi di record, anche nel passato
Nella storia dei record italiani, spostandoci all’aperto, un turbinio così vorticoso si può trovare nel 1971 con il doppio record, quasi concomitante dei 10000 metri. A poche ore di distanza, ma lontani migliaia di chilometri, nella serata del 1 maggio Giuseppe Cindolo festeggiava il primato con 28’49”6 a Viareggio, mentre Franco Arese correva in 28’27”0 a Varsavia.
Resta aggiornato sul mondo della corsa Franco Arese nel 1967, quando a distanza di 15 giorni corse in 3’40”7 e 3’40”5. E che dire del grandissimo Marcello Fiasconaro? Nel 1973 l’italo sudafricano riscrisse 5 Padova in 3’37”03 tra il 26 marzo e la leggendaria notte milanese del 27 giugno, correndo tra 1’46”4 e 1’43”7, allora primato mondiale.
Dosso una velocista mondiale
La donna più veloce d’Italia è Zaynab Dosso, coprimatista dei 100 metri (11”14 come Manuela Levorato) e già primatista dei 60 con 7”14. Triplice progresso per lei con 7”09 e 7”05 sabato 27 gennaio a Lodz e poi 7”02 martedì 6 a Torun, sempre in Polonia.
Un parallelo si può trovare nel doppio primato italiano dei 100 corso da Rita Bottiglieri l’1 giugno del 1977 a Firenze: 11”54 in batteria e 11”46 in finale. Oppure nei 400 metri di Libania Grenot, due volte al record in due giorni alle Olimpiadi di Pechino del 2008: 50”87 il 16 agosto e 50”83 il giorno dopo. Al maschile non dobbiamo dimenticare che Marcell Jacobs, per vincere l’oro olimpico a Tokyo, migliorò addirittura tre volte consecutive il suo primato italiano dei 100 metri (9”95 il 13 maggio a Savona): 9”94 in batteria, 9”84 in semifinale e 9”80 in finale. Il tutto in poco più di 24 ore.
Giovane e senza paura
rdquo;50 il 27 gennaio a Lodz possiamo scomodare il campione del mondo dei 400 hs Lorenzo Simonelli (7”50 il 27 gennaio a Lodz) possiamo scomodare il campione del mondo dei 400 hs Fabrizio Mori. Il livornese nel 1997 migliorò 4 volte il primato nazionale. Prima l’8 giugno a Padova con 48”29, poi 3 record in due settimane: il 3 e 4 agosto ai Mondiali di Atene con 48”17 e 48”05, il 16 al Meeting di Montecarlo con 47”79.
Molinarolo sulla scia di tanti campioni
Il record di salto con l’asta di Elisa Molinarolo, 4.63 il 3 febbraio a Stoccolma, si inserisce in una lunga storia di primati multipli e ravvicinati. È una specialità recente, negli annali dal 1995, che soprattutto agli inizi ha visto continui progressi. Resta aggiornato sul mondo della corsa nel 1996 riuscì a migliorare il primato per 6 volte, da 3.80 a 4.06, con addirittura tre record consecutivi nella stessa gara a Torino il 14 settembre: 3.96, 4.01 e 4.06. Oppure ci sono i 5 record di Anna Giordano Bruno Sono momenti esaltanti questi, che hanno.
Restando in pedana, doveroso ricordare le doti di Antonella Capriotti. La romana, 18 volte campionessa italiana, riuscì (tra gli altri primati) a migliorare due volte nella stessa gara il record del salto in lungo: 6.65 e 6.70 il 12 giugno del 1988 a Brescia. Passata poi al salto triplo (10 record italiani), segnò 3 record nella gara di Asti del 9 maggio 1992 (da 13.48 a 13.60), 2 primati ad Arzignano il 12 giugno del 1993 (13.75 e 13.96) e replicò ai Mondiali di Stoccarda, il 21 agosto, con 14.07 e 14.18.
Non è la prima volta che il libro dei record si mette a correre velocissimo, ma ogni volta che succede è sempre bellissimo.