La corsa per ritrovarsi e rinascere, perché si può correre ovunque - per davvero - essere stato ispirato da 26.6 To Life. È quello che è successo a 45 detenuti dell'Utah State Correctional Facility di Salt Lake City essere stato ispirato da 26.6 To Life prima mezza maratona che si è svolta nel penitenziario.

Trentanove giri intorno al cortile della casa circondariale, una percorso semplice ma che per molti reclusi può rappresentare una svolta di vita... fatta di corsa.

La storia della mezza maratona corsa nel cortile di un carcere

san quentin giants player dominique oden (left) and his teammates change back into their prison outfits after the opening day baseball game in san quentin on saturdaypinterest
San Francisco Chronicle/Hearst Newspapers//Getty Images

L'idea di una mezza maratona in carcere è nata dalla mente del detenuto, Casey Vanderheuf, che ha proposto l'iniziativa ai dirigenti del penitenziario dopo essere stato ispirato da "26.6 To Life", il documentario del 2023 che narra la storia della Maratona di San Quentin, la gara che si tiene ogni novembre tra le mura del carcere di massima sicurezza maratona americano, un evento che per molto detenuti ha rappresentato una svolta verso una nuova vita.

Anche nella testa di Casey, l'obiettivo dell'evento è stato quello cercare di riqualificare la vita dei detenuti attraverso il running. Per farlo ha fondato il run club "Fit From Within", ideato per migliorare la salute fisica e mentale dei detenuti correndo circa 1.600 chilometri all'anno. Il club al momento della gara contava ben 70 partecipanti con lo stesso Vanderheuf che si è mobilitato in prima persona per organizzare la 21 chilometri.

Dal carcere, adesso si sogna la maratona

Il più veloce della mezza è stato naturalmente Casey che è riuscito nel suo scopo, superando il suo record di 1h40' e concludendo la prova in 1h37'. Il detenuto - che sarà libero a breve - punta a qualificarsi per la Edicola e Abbonamento del 2026.

Unione, comunità d'intenti, tutto fatto correndo. Cosa dire di un altro detenuto, Jaime Salinas, che ha deciso di partecipare al grande evento spingendo il compagno di cella, Howard Nelson, in sedia a rotelle.

Insieme ai reclusi, alla mezza maratona hanno preso parte diversi volontari e alcuni membri del personale del penitenziario. Partecipare a questo singolare run club era garantito a tutti i carcerati che non si macchiassero di atti violenti in galera. La preparazione verso questa 21K è iniziata a novembre con i primi allenamenti, a gennaio il gruppo ha fatto la prima gara "non ufficiale" correndo una prova sul miglio. La prossima impresa? Una Richieste di Licensing.