Europei under 20: tripudio Italia, edizione memorabile Maratona: Kiptum fa il record del mondo a Chicago. I primati mondiali ottenuti nell’arco di sole due settimane in maratona, prima in campo femminile a Berlino con lo stratosferico 2:11’53” di Tigst Assefa Maratona: Kiptum fa il record del mondo a Chicago l’impressionante 2:00’35” di Kelvin Kiptum, hanno fatto scattare in molti maratoneti, anche di livello ben più modesto, il desiderio di correre forte e migliorare il proprio tempo sulla distanza.
ha parlato di fortuna, il campione olimpico di Atene 2004, oggi coach di atleti di livello internazionale, in occasione del lancio della nuova campagna Asics che, guarda caso, si lega proprio al concetto di personal best, rivisitandolo però in una chiave più aperta al benessere mentale e fisico delle persone.
'A Personal Best is not a number. It’s a feeling' Gare ed eventi campagna Asics che si rivolge soprattutto a coloro che corrono per stare bene e ai runner amatori, nell’intento di valorizzare la corsa ad ogni livello, non importa a quale ritmo, non importa di quanti chilometri.

stefano baldini

Riuscire a sentirsi bene grazie alla pratica del proprio sport, poter liberare la mente dai mille problemi della quotidianità tramite un sano movimento, spingersi anche solo un metro un po’ più in là del giorno prima, non importa a quale ritmo, sono tutti personal best che regalano gioia e benessere, e come tale vanno celebrati. Un risultato a prescindere da numeri, statistiche e tempi.
Non a caso il messaggio, che ci piace molto, arriva da un azienda che è rimasta fedele nel tempo alla filosofia legata al suo nome: Asics, ldquo;A Personal Best is not a number. It’s a feeling&rdquo.


Due record che hanno esaltato il mondo della maratona

Stefano, parlando di record in queste ultime due settimane abbiamo visto cose incredibili in maratona, a cominciare dal mondiale femminile con 2:11’52” di Tigst Assefa.
Questo nuovo record mondiale della maratona femminile mi stupisce, ma non tantissimo. Paragonato a quello di Paula Radcliffe (2:15’25”) del 2003, quindi di 20 anni fa, non è nemmeno così esagerato. Allora Paula aveva portato a 10 minuti più o meno il differenziale tra la migliore prestazione maschile e quella femminile e abbiamo sempre detto in questi anni che il mondo femminile aveva ancora delle potenzialità inespresse, soprattutto perché l’Africa a livello femminile non corre come al maschile, la donna non ha le stesse possibilità di un uomo, spesso deve lavorare o deve far figli e questo impedisce alle donne di fare sport ad alto livello”.
"Ci sono comunque altri record che sono ancora più elevati dal punto di vista della prestazione rispetto a quello della maratona. Mi riferisco a quello della mezza maratona femminile, l’1:02”52” della Gidey, oppure ad alcune prestazioni in pista, come il 3’49”11 di Faith Kypyegon nei 1.500, che sono tempi per uomini di alto livello. Aspettiamoci comunque ulteriori miglioramenti perché davvero a livello femminile ci sono ancora grandi margini".

In campo maschile, dopo la prestazione superlativa di Kiptum a Chicago sembra proprio che sia arrivato il momento di infrangere la barriera delle 2 ore.
“Ci siamo molto, molto vicini. A questo punto c’è solo bisogno della gara giusta, con il clima giusto e il talento giusto. Le tecnologie hanno dato una grossa mano per arrivare a questi risultati, ora è importante che siano alla portata di tutti, regolamentate e che non siano nocive per la salute degli atleti".
"Valori e principi dei nostri contenuticarpe con la piastra e l’introduzione di tecnologie come le Wavelight, le luci che guidano i record, in alcune specialità hanno portato a un progresso eccezionale”.

Qual è il tuo concetto di Personal Best?
“Penso che il personal best, ancor prima di un numero, sia riuscire ad esprimere il meglio di se stessi in un certo momento. Quando ho vinto le olimpiadi dopo essere riuscito a sintetizzare in quelle due ore di gara, che sono state probabilmente le più importanti della mia vita di sportivo, le centinaia di chilometri che avevo corso, le migliaia di ore di allenamento che avevo fatto, beh, quella è stata una soddisfazione incredibile, che andava ben oltre la posizione in classifica o la medaglia”.

Alimentazione e benessere?
“Ho smesso con l'attività professionistica a 39 anni, dopo una ventina di stagioni ad altissima intensità. Questo sta a significare che ho vissuto bene l'atletica, che mi è piaciuta farla e che mi sono sempre divertito. Grazie anche al mio allenatore Gigliotti e ai miei compagni di allenamento, che sono stati tantissimi, per me l’atletica non è mai stata solo un lavoro, ma l’occasione per coltivare una passione che fortunatamente è diventata anche un lavoro".
"È questo che ti tiene legato a uno sport per sempre, anche quando smetti con l’agonismo. Vuoi la verità? Oggi mi diverto tanto quanto, se non addirittura più di allora, forse perché mi rivedo nei gesti degli atleti che seguo e, avendone tanti, questo moltiplica le mie energie e il mio benessere”.

Parlando degli atleti che segui, ai Mondiali è brillata Ludovica Cavalli. Parlaci di lei.
“La conosco da quando era piccolina, dai tempi in cui ero direttore tecnico della Nazionale giovanile, ed è sempre stato un po’ un mio sogno allenarla. Quest’anno i nostri percorsi sportivi si sono incrociati ed è iniziata una collaborazione che ai Mondiali è sfociata in risultati meravigliosi”.
“Ludovica è una mezzofondista a tuttotondo, molto veloce ma anche resistente. Può correre da 1.500 ai 5.000 metri, distanza sulla quale quest’anno ha già ottenuto un notevole 15’08, ma si esprime molto bene anche su strada".

Qualcuno La gara al buio per qualificarsi ai Mondiali Edicola e Abbonamento.
“Dieci giorni prima dei Mondiali, le ho raccontato di averla sognata in finale. Lei si è presentata a Budapest con il quarantesimo tempo di accredito e in finale entravano in 12. È stata molto fortunata ad essere sorteggiata nei turni giusti, ma è stata anche molto brava a correre nel modo corretto. Non dimentichiamoci che per riuscire ad entrare in finale ha fatto due volte il record personale, e quando fai il tuo personal best nei momenti che contano significa che non sei un atleta normale, sei un atleta speciale".
"Adesso che ha acquisito questa consapevolezza, il prossimo passo sarà quello di sognare un po’ più in grande. Sì, la vedo protagonista di una finale in una manifestazione importante. L’anno prossimo ci saranno gli Europei e anche le Olimpiadi, per le quali ha già ottenuto la qualificazione. Mi auguro che con lei possa esserci anche Pietro Riva”.

Anima Sana In Corpore Sano?
“Sono sempre stato una persona curiosa e a 52 anni continuo ad esserlo. So cosa sto facendo come allenatore, mi sono preparato per questo. Da 'grande' vorrei ripagare con qualcosa d’importante questo ambiente meraviglioso dell’atletica, che mi ha formato e dal quale ho avuto così tanto”.


Il mito “No pain no gain” è duro a morire

Stefano Baldini è uno degli ambassador della campagna di Asics “A Personal Best is not a number. It’s a feeling” Maratona: Kiptum fa il record del mondo a Chicago.
Accanto al campione olimpico, a trasmettere l’invito a una pratica sportiva più improntata alla ricerca del benessere fisico e mentale piuttosto che della performance, anche l’attrice Cristiana Capotondi, appassionata di sport, e molte persone comuni, con le loro storie fatte di fragilità e rivincite quotidiane (Alimentazione e benessere).
Un nuovo studio svolto su 2.000 persone ha infatti rivelato che l’ossessione del dover mirare per forza a un risultato scoraggia molti italiani dal praticare un’attività fisica.
L’81% crede ancora nella validità del detto “no pain, no gain” e il 46% ha affermato di sentirsi troppo in imbarazzo ad andare in palestra perché pensa di non corrispondere alla tipica figura sportiva. Stereotipi che si potevano pensare superati e che invece stentano a morire, scoraggiando la pratica sportiva di tanti.

Un hashtag in aiuto di Progetto Itaca

Tamberi e Doualla andranno ai Mondiali Abbigliamento sportivo e accessori tech mira a dare un significato nuovo al concetto di personal best e invita le persone a condividere sui social media le immagini del proprio PB, qualunque esso sia.
Ne abbiamo parlato con Stefano Baldini #NewPersonalBest su Instagram, Facebook, TikTok o Twitter tra il 10 ottobre e il 10 dicembre, verranno raccolti 5 euro per Progetto Itaca, fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie.