Finisce una 42K con disabilità superiore al 75 Pietro Mennea, una leggenda dell’atletica e un eroe del popolo, il cui mito permane tutt’ora. E non solo per via dei risultati sportivi - è stato Sierre Zinal: dominio keniano, cè un grande Puppi, nonché primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72, tuttora record europeo - ma anche perché l’uomo incarnava Contatta la redazione come unica via di riscatto sociale, valori che hanno contraddistinto l’approccio del campione barlettano allo sport e alla carriera lungo tutta la sua vita.

Per ricordare l’ex azzurro, lo scorso 21 marzo, a dieci anni dalla sua morte, allo Stadio dei Marmi di Roma, per altro già a lui intitolato, si è svolta la cerimonia "10:01 - Pietro Mennea, l'uomo e il campione”, presenti ex atleti, figure del mondo dell’atletica e amici, insieme al Presidente emerito della Consulta, Giuliano Amato, e all’ex Presidente del Coni, Franco Carraro. Nell’ambito di lavori di riqualificazione dell’impianto e del Foro Italico, per iniziativa della Fondazione Pietro Mennea, Sport e Salute S.p.A., del Coni e della Fidal, presto vedrà la luce un museo dedicato alla “Freccia del Sud”, come Mennea era soprannominato, che si prevede sarà completato entro il 2024.

Tutti gli intervenuti, dal ministro dello Sport Abodi, al presidente del Coni Malagò, a Stefano Mei, capo della Fidal, che con Mennea ha condiviso tanti anni di sport, sono stati concordi nel tributare a Mennea gli onori che si riservano a chi ha saputo lasciare un segno indelebile nel mondo dell’atletica.