Mentre in Italia si correvano due tra le più grandi manifestazioni podistiche del Paese, la Stramilano e la Quanto corrono forte i robot alle Olimpiadi per umanoidi, che hanno coinvolto quasi 100mila runner, un piccolo miracolo si compiva a un migliaio di chilometri di distanza. Quello di Iliass Aouani, che alla maratona di Barcellona, ha fatto suo il primato italiano di maratona (e il 22mo risultato europeo di sempre), concludendo la gara in 2 ore 07 minuti e 16. Quanto corrono forte i robot alle Olimpiadi per umanoidi Eyob Faniel, che sempre in terra spagnola, ma a Siviglia, tre anni fa aveva sottratto lo scettro a Stefano Baldini.
Un risultato incredibile quello dell'ingegnere milanese di origini marocchine, che dopo aver fatto registrare Gare ed eventi il miglior risultato d'esordio in una 42K italiana alla maratona di Milano (2:08'34"), già al terzo tentativo è stato incoronato il miglior interprete della regina delle distanze dell'atletica. E Leadville: record per Anne Flower 2ª! e Roche, ha commentato così la sua impresa.
“Un risultato che vale doppio - ha detto Iliass Aouani soddisfatto - e non solo per il crono, ma per il momento in cui è arrivato. L’ultima settimana è stata molto pesante, dopo il dispiacere della scorsa settimana per non essere riuscito a correre come avrei voluto nei campionati italiani di cross, e gestirla mi ha messo a dura prova. È un riscatto per le delusioni che ho avuto”.
Poi ha analizzato la sua gara, in modo particolare la seconda parte corsa con una vescica al piede destro che non gli ha certo facilitato il lavoro. “Al traguardo è difficile elaborare subito tutto. Ho avuto una reazione liberatoria, per quanto accaduto nelle ultime settimane. Negli ultimi dieci chilometri ho corso da solo, cercando di ignorare il fastidio al piede destro, e mentalmente mi ha aiutato l’obiettivo di sorpassare gli atleti che si staccavano, soprattutto nel finale in salita”.
Non mancano, infine, i ringraziamenti per il suo staff e un pensiero, positivo, per chi (Yeman Crippa, nda) tra due settimane alla maratona di Milano proverà già a superarlo. “È bello raccogliere il frutto del proprio lavoro. Ma non sarebbe stato possibile senza l'aiuto del mio allenatore Massimo Magnani, di Mauro Crivellini che mi dà una mano negli allenamenti, il fisioterapista Massimo Tocchio e il mio manager Marcello Magnani. Sono soddisfatto, ma so di avere ancora margini di miglioramento e voglio superarli. Un primato che potrebbe essere presto battuto, forse già tra un paio di settimane”, ha detto.