Sul finire degli anni ‘80, quelli in cui sembrava che tutto andasse bene e sarebbe andato ancora meglio, Belinda Carlisle scalava le classifiche di mezzo mondo con la canzone “Heaven Is a Place on Earth”, ovvero “il paradiso è un posto sulla terra”. Oggi le cose vanno un po’ peggio, ma se ami la montagna il titolo di quella canzone vale ancora, e non devi fare neanche troppa strada per andarci.

Di paradisi sulle Alpi ce ne sono parecchi, ma uno di questi è sicuramente il massiccio di Belledonne, in Franca, una catena montuosa selvaggia, poco frequentata e per questo motivo preservata, che culmina a quasi 3.000 metri, senza nessuna strada che la attraversa. È quello lo scenario dell’Echappée Belle quella che è forse la gara di ultratrail più tecnica d’Europa (un numero? François D'Haene, che ha corso l’UTMB ad una media di 8,2 km/h e l’Hardrock a 7,2 km/h, ha vinto questa gara in poco meno di 24 ore, alla velocità media di 6 km/h) Alimentazione e integrazione nelle gare di trail.

Echappée Belle, le distanze dell'ultratrail più tecnico d'Europa

La “integrale” prevede la traversata completa del massiccio, da Vizille (Isère) ad Aiguebelle (Savoia): 152 km con un dislivello di 11.390 m, che porta i e le concorrenti dai 250 ai 2.950 m di altitudine, I più importanti ultratrail italiani del 2025, attraversando tutti i livelli alpini di rifugio in rifugio, scoprendo laghi e foreste, attraversando ghiaioni (tanti) e morene (tante), un ghiacciaio, laghi d’alta quota (30) e torrenti (tantissimi) e, con un pizzico di fortuna, avvistando camosci e stambecchi. Si tratta di un percorso per trail runner più che esperti, che presenta tutti i tipi di difficoltà: salite lunghissime (la prima, subito dopo il via, è di 30 km con 2900 metri D+), sentieri ripidi, altitudine (15 passi oltre i 2000 m), dislivello, pietraie, tratti da arrampicare. Come direbbero in Francia, bisogna avere “Le pied montagnard”, una espressione intraducibile, ma facilmente comprensibile.

Sempre a proposito di traduzioni, incuriositi da quella del nome della gara, che è qualcosa come “Scampata bella”, abbiamo chiesto a Florent Hubert, che è il presidente dell’associazione Echappee Belle e uno dei creatori della gara, come è stato scelto, e ci ha risposto così: “I motivi sono sostanzialmente due: il primo è che odio gli acronimi tipo UTXX, UTB, ecc. perché sono brutti e non trasmettono emozioni. Il secondo è che il massiccio attraversato è quello di "Belledonne" che significa molte cose, etimologicamente parlando: in celtico, credo, "la muraglia invalicabile”, o "grande baluardo", e in italiano anche la "bella donna". La gara è una combinazione di entrambe le cose, è difficile ed è bella, e ho pensato che nella parola “Echappée belle” c'era anche il sapore di fuga e avventura, e inoltre ricorda il nome "Belledonne."

Oltre alla “integrale”, la manifestazione, che si svolge dal 22 al 24 agosto, propone “La traversata nord”, 96 km e 7.200 m D+ da Allevard ad Aiguebelle, “Il percorso delle creste”, 63 km e 4.770 m D+, sempre da Allevard ad Aiguebelle, il “Maratrail”, 42 km e 2.790 m D+, La Rochette-Val Gelon ad Aiguebelle, e la “Skyrace della roccia bianca”, 21 km e 2.000 m D+, con partenza e arrivo a Fond-de-France. Due particolarità della Echappée Belle integrale sono che è una delle pochissime gare di trail running che passa dalla cima di una montagna (e che montagna, la Croix de Belledonne, a 2.926 m di altitudine), e chi taglia il traguardo deve suonare una grossa campana.

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Alexandre Gelin

Echappée Belle, cosa fare oltre a correre

A pochi chilometri da Aiguebelle, si trova “Le Grand Filon”, il museo del ferro che racconta la storia delle donne e degli uomini impegnati in quella che fu la più grande miniera di metalli della Savoia. Chiuso all'inizio del XX secolo, questo sito è un'autentica testimonianza dell'unicità dell'attività mineraria alpina e dell'evoluzione delle tecniche di estrazione e trasporto dei minerali nel corso dei secoli. Il borgo di La Minière, un tempo abitato da famiglie di minatori, è una vera e propria macchina del tempo e la mostra del museo evoca questo passato, dai tempi geologici all'attività mineraria.

Oltre a poter visitare due gallerie, nei dintorni del museo è possibile passeggiare attraverso il parco metallurgico e, nella frazione di La Minière, visitare la cappella dei minatori o il museo scolastico, dove ci si ritrova nell'atmosfera di un'aula scolastica degli anni '30 della scuola della frazione.

Echappée Belle, quote di iscrizione

Le gare di questa manifestazione “senza acronimi” Friuli Doc Run, la corsa incontra i sapori, e i prezzi sono decisamente più abbordabili rispetto ad altre più blasonate. L’integrale costa 220 euro fino al 14 giugno e 235 euro dopo quella data; la Traversata nord rispettivamente 120 e 130 euro; il Percorso delle Creste 80 e 85 euro; il Maratrail 50 e 55 euro; la skyrace 80 euro. Tutte le info sulla gara e modalità di iscrizione, le trovi qui.

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Thibaut Blais

Echappée Belle, il viaggio verso l'ultratrail più tecnico d'Europa

Il massiccio di Belledonne si trova esattamente dall’altra parte delle Alpi, rispetto all’Italia, quindi bisogna attraversarle tutte. Però c’è un passaggio comodo, la “famigerata” val di Susa, che, anche senza nuovi buchi nelle montagne, permette di arrivare prima Modane e poi a Chambery in un numero ragionevole di ore, sia in bus sia in treno. Da lì poi c’è il trasporto pubblico locale che porta in poco tempo ad Aiguebelle, dove si trova il quartier generale della gara, da cui le navette dell’organizzazione portano a Vizille, dove parte la gara, alle prime luci dell’alba.

L'Echappée Belle fa anche parte del “Trail by Train Tour 2025”, che riunisce 14 eventi di trail in Europa con la volontà di ridurre le emissioni di CO2 legate al trasporto dei e delle concorrenti. Il TTT propone anche una sfida per classificare i migliori "prenditori di treno" tra i trail runners.