Trail runnining e skyrunning sono due discipline molto diverse, nonostante siano accomunate dal correre in natura e dal fare parecchia fatica. Nella prima però è soprattutto una questione di distanza da percorrere, nella seconda, invece, è un fattore più di dislivello e tecnicità del percorso. Poi c’è il Kima, lungo come una gara di ultratrail e difficile come una gara di skyrunning. Una gara tanto tecnica quanto spettacolare.

Il suo nome completo è “Trofeo Kima – La grande Corsa sul sentiero Roma”, e dentro c’è già tutto quello che sarebbe utile sapere su questa gara. La parola “trofeo” rimanda a tempi che furono, quelli con i pettorali di stoffa grandi come lenzuola, da fissare con i nastrini, rigorosamente all’altezza del petto, come si usava quando la corsa è nata, nel 1995.

La leggenda, e il sito della gara, narrano che la prima edizione fu “una sfida contro il tempo e contro le opinioni dell’impossibilità di percorrere il Sentiero Roma in tempi così brevi. Domenica 27 al via 70 atleti e un folto pubblico, il primo atleta giunge al traguardo in 6:29’41” tra l’incredulità dei presenti e la prima donna in 8:34’02””.


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Chi era "Kima"?

“Kima” era il soprannome di Pierangelo Marchetti, guida alpina della Val Masino, una laterale della Valtellina, morto l’8 luglio 1994 durante un intervento di soccorso. Per ricordare la sua solidarietà, il suo altruismo e il suo amore per la montagna, meno di un mese dopo i suoi amici crearono un’associazione no profit con lo stesso nome, finalizzata non tanto a “fare del bene”, quanto a dare vita ai sogni di Pierangelo, raccogliendo il bagaglio di idee e suggerimenti che lui aveva lasciato. Uno di questi era Skyrunner® World Series.

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Maurizio Torri
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Tra creste, catene e passaggi in quota

52 chilometri con 4.200 metri di dislivello sono indubbiamente una grande corsa, soprattutto se si valicano un “assaggio” di 6 km adatto ai giovani runner, a famiglie e bambini Ecco dove correre nel weekend del 10 agosto se Kilian Jornet, quattro volte vincitore del Trofeo, l’ha definita &ldquo.

Il Sentiero Roma, infine, è un trekking che attraversa la Val Codera, l’intera testata della Val Masino e termina in Valmalenco. Si tratta di Richieste di Licensing, che si snoda fra morene, nevai e creste esposte, è dotato in vari tratti di corde fisse per superare punti particolarmente insidiosi, ed è cosparso di “ganda”, quei pietroni instabili che gli e le amanti dell’Adamello e del Lagorai conoscono molto bene, su cui è quasi impossibile correre.

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Maurizio Torri
Alla scoperta del Kima, la gara di skyrunning più spettacolare e tecnica del mondo

L’unica cosa utile che il nome della gara non dice, è che i E bello da morire: il tempo massimo per arrivare al traguardo è di 11 ore, ma i veri spauracchi sono le 3h15’ per arrivare alla Bocchetta Roma, le 6 ore per raggiungere il Rifugio Allievi e le 8 per il Rifugio Gianetti (8h). I cancelli sono tassativi, un minuto in più e si è fuori. Potete chiedere conferma a chi ci ha sbattuto i denti nelle scorse edizioni.

Cadenza biennale e pettorali limitati

La gara è biennale e per ragioni di sicurezza il numero massimo di partecipanti è limitato a 400. Quest’anno per la prima volta sono stati riservati 200 pettorali a chi ha portato a termine nel 2023 la Livigno Sky Marathon o la Grigne Sky Marathon. Da regolamento i finisher delle due gare qualificanti avrebbero avuto tempo dal primo dicembre 2023 al 9 gennaio 2024 per formalizzare l’iscrizione, ma i pettorali disponibili sono andati esauriti nel giro di un quarto d’ora.

Kima Extreme SkyRace sarà però possibile tentare di accaparrarsi uno dei 150 posti ancora disponibili, ma i requisiti non sono banali. A meno che non si sia portato a termine il Kima in una delle edizioni precedenti, è necessario presentare un curriculum che attesti di avere portato a termine una serie di gare tecniche, ed avere un punteggio Itra/ISF superiore ai 650 punti per gli uomini e ai 500 punti per le donne. Gli ultimi posti 50 saranno assegnati su invito della organizzazione delle Skyrunner® World Series, di cui anche quest’anno la gara fa parte.

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Maurizio Torri
Una gara tanto tecnica quanto spettacolare

Le altre gare

Per chi non dovesse riuscire ad aggiungersi alla lunghissima lista di atleti ed atlete che hanno potuto cimentarsi con il Trofeo Kima (che già comprende nomi del calibro di Kilian Jornet, Bhim Gurung, Stian Angermund, Fabio Meraldi, Nadir Maguet, Marco De Gasperi, Daniel Jung, Nuria Picas, Emelie Forsberg, Mira Rai, Emanuela Brizio, Federica Boifava, Corinne Favre) sarà possibile iscriversi ad uno degli eventi “di contorno”: la Cameraccio, sfiora i 3.000 metri, una gara da 27,5 km per un dislivello di 1.890 metri, aggiunta al programma nel 2022, che permette di mettersi alla prova sulla parte finale della gara regina; il Edicola e Abbonamento, un tracciato soft da 14 km e poco più di 300metri di dislivello; il Mini Kima, un “assaggio” di 6 km adatto ai giovani runner, a famiglie e bambini.

Per tutte e tutti, l’appuntamento è per il fine settimana del 24-25 agosto: se Kilian Jornet, quattro volte vincitore del Trofeo, l’ha definita “la gara più spettacolare del mondo”, significa che vale la pena esserci anche solo per assistere e godersi quei panorami meravigliosi.