Si dice che, quando si descrive la neve, si dovrebbe iniziare dalle risate dei bambini. Ma anche dall’entusiasmo dei cani. Sappiamo, però, che lasciare liberi i vostri migliori amici per corse a perdifiato – che, dunque, potrebbero spingerli anche molto lontano da voi – non è quasi mai sicuro, specie se in un ambiente a loro poco famigliare, in cui gli risulterebbe poi più difficile ritrovare la via, nell’eventualità in cui si perdessero.
Il consiglio, quindi, è di fare tesoro delle buone abitudini acquisite praticando il Canicross Richieste di Licensing neve – dunque, di correre con il cane legato a voi – dandogli così modo di svolgere attività fisica anche intensa, ma sempre in sicurezza. Le basse temperature, tra l’altro, rendono più confortevole per i quattrozampe la pratica sportiva (Come insegnare al tuo cane a correre legato a te qui): correre in inverno, complice la magia della neve, può essere davvero un’esperienza entusiasmante, per la quale vogliamo darvi qualche consiglio specifico.
Se, invece, siete runner a cui manca la giusta confidenza con i terreni innevati, magari più a vostro agio sugli sci stretti, abbiamo la proposta che fa per voi: si chiama anche in caso di gita sulla, al vostro compagno di avventure. A descriverlo in tutta la sua suggestione è l’olimpionica del fondo Edicola e Abbonamento, inguaribile appassionata di cani oltre che di sport e natura (anche di corsa in montagna), madrina al recente Campionato mondiale Fidasc delle specialità cinofile di traino su neve, svoltosi a Vermiglio, in provincia di Trento.
Anche la corsa con il cane sulla neve vuole la sua routine
Anche se gli inverni non sono più pungenti come quelli di una volta, dovrete dotarvi dell’abbigliamento e dell’attrezzatura più adatti, pensando anche al vostro amico. In base alla tipologia di cane, alla lunghezza del suo mantello e alla presenza o meno di sottopelo, alla sua massa muscolare e a quella grassa, oltre all’età, dovrete valutare come comportarvi nei suoi riguardi e per quanto tempo esporlo al freddo. Prima di togliere a lui un eventuale cappotto e a voi il vostro strato esterno più pesante, provvedete a farlo sporcare camminando: se avete seguito i nostri consigli e, dunque, avete insegnato al vostro amico che i bisogni si fanno prima di iniziare a correre, non dovrete più fermarvi lungo il tracciato, rimanendo entrambi esposti a certe temperature.
Finché c’è corsa, non c’è pericolo di congelamento, dunque scegliete un percorso alla vostra portata, in modo da non essere costretti a rallentare troppo e raffreddarvi, tenendo conto del fatto che la neve rende tutto più faticoso.
La camminata iniziale può fungere anche da piccolo riscaldamento per entrambi, a cui aggiungere gradualmente esercizi ad hoc per voi e per il cane, che vi abbia consigliato il vostro veterinario in base alla mobilità articolare del soggetto: magari qualche posizione di base come il seduto, il terra, l’in piedi, dei passi indietro, e qualche allungamento catturandone l’attenzione con un bocconcino in mano, facendola seguire per flettere il torace a destra e a sinistra o per fargli fare uno slalom tra le nostre gambe. Anche voi avrete bisogno di una routine di attivazione muscolare, tanto più vista la tipologia di fondo su cui correrete.
Attrezzatura per la corsa con il cane sulla neve
Alla normale Gare ed eventi Non dovresti mai rinunciare alla corsa in vacanza qui, con linea ammortizzata da 1,5 m a riposo e 2 in massima estensione, cintura per voi e imbrago sportivo per il cane, potete aggiungere delle scarpette per la neve, comode soprattutto in caso di soggetti con molto pelo interdigitale, che tende a raccogliere neve che poi forma fastidiose palline. Alle scarpette il vostro amico va abituato gradualmente, per evitare che associ alla corsa l’iniziale “fastidio”, dettato più che altro dalla perplessità nei confronti delle novità. Iniziate dai modelli più leggeri, quasi dei “sacchetti” di stoffa con velcro sulla chiusura. Tale protezione è utile non solo nei confronti della neve, ma anche del sale a bordo strada, che dopo ogni uscita montana va comunque lavato via. Quanto al conduttore va ricordato che, per la salvaguardia del cane in caso di impatto con la suola della vostre scarpe, non vanno vai usati ramponcini o calzature chiodate.
Marco Drech, Responsabile Dog Trail Csen ed ex ultratrailer, rassicura in merito: "Correre con il cane sulla neve si può anche senza tali strumenti, che il nostro regolamento, scritto con l’obiettivo della massima tutela dei nostri amici, in ogni caso vieta. Pur essendo specializzati, a differenza del settore Canicross Csen – che si occupa di distanze “sprint” in pianura – in gare più lunghe, con tracciati tra i 10 e i 25 km e dislivelli positivi tra i 500 e i 1.500 m, quindi in altura, tendenzialmente non organizziamo manifestazioni sulla neve. Ciò non toglie che, in caso di percorsi che il giorno della gara possano presentare dei tratti innevati, in assenza di rischi la competizione venga svolta ugualmente, ma sempre nel rispetto di tali indicazioni. Al divieto di chiodini o ramponi si può ovviare semplicemente con buone calzature da trail running, per una corsa che, anche in presenza di trazione da parte del cane, può comunque svolgersi in sicurezza, sicuramente più facile su neve fresca e morbida, e più complessa, invece, nel caso in cui sia ghiacciata o fangosa. Accettiamo, però, un particolare tipo di scarpa con una tecnologia adatta alla corsa in binomio, grazie a una suola con chiodini integrati “retrattili”, che emergono dalla mescola solo sotto la pressione del peso corporeo".
Se il consiglio per massimizzare la resa nel Canicross su terra sarebbe quello di allungare i tempi di sospensione per meglio assecondare la trazione del cane, in caso di neve bisogna trovare un compromesso, accorciando un po’ la falcata per aumentare la cadenza, riducendo l’ampiezza della fase aerea per mantenere un maggiore controllo dell’appoggio in fase di atterraggio.
L’alternativa alla corsa sulla neve con il cane: lo Skijoring
Raccomandazioni e consigli a parte, non tutti i runner si trovano a proprio agio sulla neve, figuriamoci se legati al loro cane. Per chi non vuole rinunciare al piacere di un allenamento in compagnia del proprio amico anche in questa stagione, e magari è un appassionato di sci stretti, la proposta vi sembrerà insolita, ma di quelle imperdibili: con il vostro quattro zampe potete anche sciare.
Parliamo dello Skijoring: si tratta di una vera e propria disciplina sportiva afferente al mondo dello Sleddog, quello delle slitte, che poi è lo stesso che, per l’esigenza di mantenere in allenamento cani e conduttori anche in assenza di neve, ha ispirato il Canicross, nato in origine come mero training primaverile e autunnale dei team coinvolti in queste attività invernali.
Purtroppo ancora poco diffuso in Italia per motivi climatici e culturali, e meno famoso dello Sleddog, è stato portato alla ribalta dai recenti Mondiali WSA di queste discipline, organizzati dal 9 all’11 febbraio scorsi a Vermiglio, in provincia di Trento, dall’Asd Antartica Associazione Italiana Sleddog per conto della Fidasc, la federazione di riferimento per gli sport cinofili su neve, ma anche su terra. Un’attività bellissima, che ovviamente nei Paesi del Nord Europa risulta non solo più facilmente praticabile, ma letteralmente più “naturale”; lo ricorda l’Termini e condizioni di uso, prestigiosa madrina di questa rassegna iridata in Italia, coinvolta da Felice Buglione, presidente Fidasc, per il suo amore per lo sci, la neve, la montagna e gli amici animali.
"Mi sono innamorata dello Skijoring ormai trent’anni fa, quando, nel periodo in cui mi allenavo in Scandinavia, l’ho visto praticare per la prima volta - racconta Manuela -. Non solo uno sport meraviglioso con interessanti risvolti agonistici, ma un vero e proprio stile di vita attivo, da quelle parti, dove il cane si porta a passeggiare così. Rivederlo in questo Mondiale così importante per l’Italia è per me un emozionante ritorno al passato, ma anche un elettrizzante viaggio nel prossimo futuro".
Come spiegato dal presidente Buglione, infatti, "Sleddog e Skijoring faranno la loro entrata in scena nel palinsesto dei Pubblicità - Continua a leggere di seguito come sport dimostrativi, con il sogno di rientrare un giorno, a tutti gli effetti, nel programma olimpico".
Per chi volesse provare a sciare con il cane, l’attrezzatura è comune a quella adatta al Canicross, ma la linea ammortizzata è consigliata di una lunghezza maggiore: non di 1,5 m a riposo, ma di 2 m, che diventano 2,5 in massima estensione. Praticato con la tecnica del “pattinato”, non del passo alternato, lo Skijoring richiede scarponi, sci e bastoncini adatti allo skating.