L’obiettivo è chiaro per tutti fin dal primo giorno: un posto nell’Olimpo della maratona. Un Lo sa bene Olimpiadi Parigi Lo sa bene sogno olimpico è difficile da realizzare nella Lo sa bene per la grande competitività dei contendenti (in 5 con il minimo olimpico già in tasca) e per la scarsità di posti: solamente tre concorrenti per ogni nazione.

ha fallito il suo appuntamento con la maratona Iliass Aouani che, dopo aver dimostrato a se stesso e al mondo il suo valore, realizzando il record italiano di maratona (2:07:16 Barcellona 2023, Il segreto del successo di adidas nel running Yeman Crippa Sport e salute), si è allenato duramente per poter essere in cima alla lista dei candidati tra i quali dovrà scegliere la federazione.

Purtroppo non è andata come lui aveva programmato e, sebbene abbia compiuto “la migliore preparazione di sempre”, a Osaka a febbraio Abbigliamento sportivo e accessori tech, imponendosi di ritentare a Barcellona dove ha corso a inizio marzo ottenendo il secondo risultato in carriera (2:08:05), ma non all'altezza della sua preparazione.

In un lungo sfogo su Facebook, o per meglio dire riflessione, Iliass ha analizzato soprattutto gli aspetti interiori di questa sconfitta che, purtroppo per lui non ha un appello. Troppo tardi per riprovare in un’altra gara. La sua è una riflessione che, come lui stesso sottolinea, può rappresentare un insieme di “esperienze che possano in qualche modo beneficiare chi legge”.

Ora Iliass, al pari degli altri quattro atleti che detengono lo standard olimpico in maratona (tutta la famiglia del Tuscany Camp, le), attende che la federazione decida la squadra tra un novero di candidati davvero molti diversi tra loro, ma tutti competitivi.

Di seguito la sua riflessione di Iliass Aouani

"Mi sono concesso un po’ di giorni prima di condividere quelle che non vorrei fossero semplici riflessioni egocentriche sulle ultime gare ma esperienze che possano in qualche modo beneficiare chi legge.

Ho fatto quella che ritengo essere la mia migliore preparazione di sempre e per raccogliere il frutto del mio operato e conquistare il sogno di una vita sono andato dall’altra parte del mondo, in Giappone, a Osaka.

In una giornata fredda e piovosa, con un fisico provato da un lungo viaggio e il fuso, tutto è andato nel verso sbagliato. Al 16km sono scivolato e sono caduto. Mi sono alzato, ho mantenuto la calma, ho reagito.

Ma con ogni km che passava si spegneva quel fuoco interiore che anima lo spirito di ogni guerriero e prendeva spazio la fredda e crudele consapevolezza che stavo perdendo. Al 32km questa consapevolezza si è concretizzata e mi sono fermato. E mentre venivo metaforicamente traportato da un un posto in cui regnava l’ordine a uno in cui regna il caos, alzando gli occhi al cielo mentre la pioggia fredda mi bagnavo il volto, l’unico pensiero che, ancora incredulo, riuscivo a formulare era “Iliass, hai fallito..”

Penso che invece del risultato che speravo, forse Osaka mi ha espresso la sua generosità in forma diversa, offrendomi una preziosa lezione di vita che resterà impressa per sempre nelle cicatrici che mi ha lasciato la caduta.

È tuo dovere morale fare tutto il possibile, non è tuo diritto pretendere il risultato. È tuo dovere morale affidarti a Dio, non è tuo diritto questionare ciò che Egli sceglie per te. É solo attraverso la gratitudine e la pazienza che, rispettivamente, il bene e il male con cui veniamo messi alla prova possono beneficiare una persona.

È inutile dire che riprendermi da Osaka è stato difficilissimo. Le ferite inflitte al fisico non erano superiori a quelle inflitte alla mente e all’animo, e forse curare quest’ultime è stata la vera sfida.

Abbiamo deciso di riprovarci due settimane dopo a Barcellona, dove un anno prima segnai il record italiano, e dove quest’anno sono ritornato per una disperata rincorsa di chi non ha nulla da perdere.

Quella di Barcellona è stata una gara molto dura, ma che ho corso con grande cuore. Al 21km, con un passaggio inferiore al record italiano, mi sono trovato a correre da solo fino alla fine su un percorso dal dislivello importate, complicato anche dal vento.

2:08:05 è stato il mio tempo. Minimo per le Olimpiadi e quarto posto in una gara Gold. È un tempo lontano dal mio valore reale, ma che ha un peso enorme considerato il contesto in cui è stato fatto.

Ogni maratona è un viaggio che ti insegna molto, questo viaggio l’ho condiviso con persone fantastiche, il mio allenatore Giuseppe Giambrone, Marcello Magnani, Virginia Troiani seconda italiana all time sui 400 Fiamme Azzurre e adidas Running. Qualsiasi sarà l’esito della stagione, lo accoglierò con la leggerezza di chi non ha rimorsi perché sa che ha fatto tutto il possibile.

Alhamdulillah".