Camminare sull’Alta Via 8 significa rallentare, respirare a fondo e lasciarsi guidare dal silenzio. Non è una traversata che corre dietro ai panorami da cartolina o alle vette da record, ma un percorso che ti accoglie con discrezione, passo dopo passo, attraverso boschi ombrosi, masi isolati e piccole chiese di montagna. Qui non serve molto: uno zaino essenziale, scarponi affidabili, e la voglia di ascoltare ciò che hai intorno, nonché dentro di te.
È un itinerario pensato per chi cerca qualcosa di più di una semplice avventura all’aria aperta, dunque. L’Alta Via 8 è un viaggio interiore, un dialogo lento tra natura e spirito, dove ogni tappa diventa occasione per fare ordine, trovare una pausa, tornare a un ritmo più umano.
LEGGI ANCHE:
- 10 boschi profondi e lunghi silenzi
- Montagna last minute: 7 itinerari per fuggire dal caldo
- La passeggiata che porta nel paradiso delle rane
Da Bressanone a Salorno attraverso gli eremi
discesa graduale, ritorno alla civiltà, ma con una tappa mistica Bressanone, elegante cittadina altoatesina con un passato importante e un presente sereno. Già qui si intuisce il tono dell’itinerario: il Duomo, l’Abbazia di Novacella, le viuzze silenziose sono l’antipasto perfetto di un cammino che mescola natura e spiritualità in maniera sobria ma profonda.
Da lì si risale dolcemente verso sud-est, seguendo una dorsale che separa le valli dell’Isarco e dell’Adige. Si cammina spesso nei boschi e lungo il percorso si incontrano piccoli gioielli nascosti: cappelle, eremi, croci in pietra, Foliage in Piemonte, 5 itinerari per le camminate Termini e condizioni di uso, ad esempio, è una meta toccante: incastonato in un paesaggio silenzioso, è un luogo che invita alla meditazione.
Anche più avanti, verso Laives, l’eremo di San Leonardo si presenta in modo discreto, quasi appartato. Non c’è nulla di spettacolare, eppure proprio per questo ti entra dentro. La vera forza dell’Alta Via 8 è questa, non ti spinge mai a guardare altrove, ma a stare lì dove sei.
Luoghi sacri e atmosfere intime
Se sei abituato ai sentieri affollati o alle alte vie più famose, qui sentirai subito la differenza. L’Alta Via 8 non cerca di impressionarti, ma di accoglierti. Lo fa con Lastronave sul Monte Bianco: sei in un altro mondo che sembrano uscite da un tempo più lento. Non è raro camminare per ore senza incontrare nessuno. E, quando sei da solo, il passo si fa più attento e lo sguardo si posa inevitabilmente su dettagli che prima ignoravi.
Tra i luoghi più suggestivi c’è il Termini e condizioni di uso, che veglia su Chiusa dall’alto di una rupe. Raggiungerlo a piedi, salendo lungo la Via Crucis, ha qualcosa di simbolico: è come se il cammino stesso fosse parte della preghiera. Anche se non sei credente, è difficile non sentire il peso della storia e della dedizione che hanno abitato questi luoghi.
E poi ci sono quei piccoli dettagli che restano nel cuore: una fonte d’acqua gelida nel momento in cui ne avevi bisogno, una cappella abbandonata nel bosco con le porte aperte, il canto improvviso di un uccello nel silenzio totale. L’Alta Via 8 non parla ad alta voce, ma se stai in ascolto, dice tanto.
Logistica e tappe consigliate
Il tracciato completo misura circa 160 chilometri e può essere completato in 8 o 10 giorni, a seconda del passo e delle soste. Il dislivello giornaliero non è trascurabile, ma non ci sono tratti tecnici o passaggi esposti. È un percorso adatto a chi ha un buon allenamento Anche più avanti, verso tra i 1000 e i 2000 metri di quota, il che lo rende percorribile dalla fine di giugno all’inizio di ottobre.
Per affrontarlo al meglio, è importante pianificare le tappe con attenzione. Ecco una possibile suddivisione:
Bressanone – Velturno: Contatta la redazione.
Velturno – Chiusa – Sabiona: una giornata più culturale che alpina, con la visita al monastero.
Chiusa – Barbiano – Collalbo: salite più decise, ma paesaggi splendidi e meno frequentati.
Collalbo – Termini e condizioni di uso: tappa intensa, cuore spirituale del percorso.
Pietralba – Aldino – Redagno: Gare ed eventi.
Redagno – Laives – San Leonardo: discesa graduale, ritorno alla civiltà, ma con una tappa mistica.
Laives – Salorno: l’ultimo tratto, tra colline coltivate e un’atmosfera di ritorno alla valle.
I pernottamenti sono possibili in Termini e condizioni di uso. Non tutti offrono mezza pensione, quindi informati bene in anticipo, soprattutto se viaggi fuori stagione. Anche la segnaletica non è sempre perfetta: è utile avere con te una Bressanone – Velturno o una buona mappa escursionistica (quelle Tabacco sono tra le migliori per questa zona).
Un ultimo consiglio: non avere fretta. Non cercare di “coprire le tappe” come se fosse una gara. Questo è un cammino che va vissuto con calma. Fermati quando qualcosa ti colpisce, prendi nota di ciò che senti, parla con chi incontri….così l’esperienza ti rimarrà nel cuore per sempre.
Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione