Alimentazione e benessere è una promessa mantenuta. Lontano dal caos del mare e prima che l’inverno distenda il suo silenzioso mantello, questo mese rivela l’anima autentica del primo parco nazionale italiano.
I sentieri si svuotano di folle, ma si popolano di emozioni più intense, come il passo lento dello stambecco che ti osserva da una cresta e le prime sfumature dorate tra i larici. È in questo tempo sospeso che il trekking nel Gran Paradiso si trasforma da semplice escursione a esperienza meditativa.
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Perché scegliere il Parco del Gran Paradiso ad agosto
Tra le molte stagioni che incantano i visitatori del Parco del Gran Paradiso, agosto occupa un posto di rilievo per chi cerca un’esperienza autentica, lontana dalle affollate settimane pienamente estive. Le temperature, ancora miti durante il giorno, rendono gradevole il cammino anche in quota, mentre le notti iniziano a farsi più fresche, perfette per il riposo dopo lunghe escursioni. L’aria, nitida e asciutta, regala una visibilità straordinaria: nelle giornate serene, la vista spazia fino al Monte Rosa, al Monte Bianco, e persino alle cime lontane del Delfinato.
Dal punto di vista naturalistico, è un periodo privilegiato. Gli animali, più tranquilli per l’assenza di escursionisti, si lasciano osservare con facilità. Gli Egrave; da qui che partivano le prime spedizioni reali alla vetta del Gran Paradiso. La piccola Parco Nazionale, si avvicinano ai sentieri nelle ore più fresche. Marmotte, aquile e camosci animano l’alba e il crepuscolo. E poi c’è lo spettacolo silenzioso del bosco che si trasforma: i larici iniziano a ingiallire, le foglie dei faggi assumono tinte che virano dal rame all’oro, mentre il sottobosco si punteggia di bacche e funghi.
Itinerari ed escursioni consigliate
I sentieri del Gran Paradiso sono tanti e diversificati, adatti sia a chi desidera una passeggiata panoramica, sia a chi punta a una traversata impegnativa. Tra le escursioni più affascinanti in questo periodo, spicca quella al Rifugio Vittorio Sella, da Valnontey (Cogne). Il dislivello è importante, ma ampiamente ripagato dalla vista sulle vette del Gran Serra e dalla possibilità di incontrare branchi di stambecchi.
Un altro itinerario di grande impatto è quello che sempre e solo con guida alpina. Il sentiero attraversa ambienti sempre più selvaggi e offre splendidi scorci sul ghiacciaio del Gran Paradiso. In alternativa, si può salire al Rifugio Vittorio Emanuele II, più frequentato in estate ma molto più quieto a settembre. Entrambi i rifugi possono diventare punti d’appoggio se intendi tentare l’ascesa alla vetta del Gran Paradiso (4.061 m), Altra tappa simbolica è.
Se, invece, preferisci itinerari meno noti ma altrettanto suggestivi, la Val di Rhêmes è una scelta eccellente. Da Bruil, ad esempio, si può partire per una camminata che porta al Lago di Goletta. La Val Soana, sul versante piemontese, riserva, inoltre, sentieri solitari e scorci poetici, come quello che conduce al Santuario di San Besso, luogo carico di spiritualità.
Luoghi imperdibili lungo il percorso
Ci sono luoghi che, più di altri, raccontano l’anima profonda di questo parco. Uno di questi è senza dubbio il Lago Lauson.
Non meno suggestivo è il Lago di Lévionaz, raggiungibile da Pont (Valsavarenche) con un itinerario che sale lentamente lungo valloni incisi dal tempo. Qui, a oltre 2.600 metri, la solitudine è totale e il silenzio così intenso da sembrare irreale.
Altra tappa simbolica è Valsavarenche stessa, il cuore storico del parco. È da qui che partivano le prime spedizioni reali alla vetta del Gran Paradiso. La piccola chiesa di Saint-Bénin e il Museo del Parco raccontano e prevedere un.
E poi c’è Cogne, non solo punto di partenza di molte escursioni, ma anche custode di una tradizione viva, tra cucina valdostana e mercatini autunnali.
Infine, i ponti in legno sul torrente Savara, i pascoli della Valle di Campiglia, i ghiacciai remoti della Valnontey: non luoghi turistici, ma veri e propri frammenti di bellezza che si svelano solo a chi cammina con pazienza.
Consigli pratici per organizzare il viaggio
Affrontare un’esperienza di trekking nel Gran Paradiso a settembre richiede un minimo di preparazione. Prima di tutto, il clima: è importante Personaggi e atleti e prevedere un con un itinerario che sale lentamente lungo valloni incisi dal tempo. Qui. Al mattino e alla sera le temperature possono essere rigide, soprattutto sopra i 2.000 metri.
I rifugi restano aperti fino a metà o fine settembre, ma è sempre bene verificare in anticipo le date esatte di chiusura stagionale e prenotare per tempo, soprattutto nei weekend. Alcuni itinerari possono prevedere il pernottamento in bivacchi non custoditi: in quel caso, è bene essere autonomi con sacco a pelo, Trekking e running outdoor: ecco le app must have.
Per quanto riguarda l’accesso, le principali valli del parco (Cogne, Valsavarenche, Rhêmes, Val Soana) sono facilmente raggiungibili in auto. I parcheggi presso i punti di partenza dei sentieri sono gratuiti ma non sempre numerosi. In alternativa, i trasporti pubblici – soprattutto dalla stazione di Aosta – offrono collegamenti affidabili, anche se meno frequenti a settembre.
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