Gli itinerari della Valle d’Aosta sono veri e propri inviti a esplorare una regione che conserva un rapporto primordiale con la natura e con il silenzio. Qui, l’escursionismo è un modo per riconnettersi al paesaggio in forma attiva e consapevole, lasciando che siano i sentieri a dettare il ritmo.
Chi ama la montagna, il respiro dell’alta quota e l’essenzialità del cammino troverà in questa regione un compendio di esperienze autentiche. Sotto l’ombra del Monte Bianco, tra vallate secondarie e borghi densi di memoria, il trekking I migliori luoghi per un trekking astronomico. e con il: mille metri di dislivello.
Una passeggiata tra castagni e storia: il Andata e ritorno misurano circa
C'è un cammino Con questo trekking raggiungerai il monolite più grande d’Europa, solo il desiderio di rallentare. Parte Alta Via 10 delle Dolomiti: nel mondo perduto e segue, con discrezione, l’antico tracciato del ru, quel canale irrigatore che per secoli ha distribuito acqua alle terre più alte. Il Andata e ritorno misurano circa corre lungo il fianco della montagna per circa tre chilometri, con un dislivello minimo e senza mai perdere l’ombra degli alberi. A ogni curva, il suono dell’acqua accompagna il passo, mentre i pannelli didattici raccontano storie di agricoltura, di pietra e di legno.
Il percorso si completa in un’ora scarsa, comprese le soste sulle panchine affacciate sul fondovalle. È facile, sicuro, eppure non banale. Conduce sino al piccolo borgo di Épinel, dove i tetti in lose e le case in legno compongono un quadro che sembra uscito da un’altra epoca. Qui la montagna si mostra senza ostentazione, adatta anche ai più piccoli. Non è un caso che venga spesso segnalato tra le migliori escursioni in Valle d’Aosta facili.
Il Lago d’Arpy: armonia alpina a portata di passo
Non serve scalare vette o spingersi troppo in alto per sentirsi immersi in un paesaggio da sogno. Basta imboccare il sentiero che parte dal Colle San Carlo, poco sopra Morgex, per ritrovarsi in un altro tempo, dove il silenzio del bosco accompagna il profumo dei larici e degli abeti. Dopo poco più di un’ora di cammino, dolce e costante, ecco il Lago d’Arpy: un gioiello glaciale incastonato tra le montagne, che riflette il cielo con una nitidezza quasi irreale.
Il sentiero – ben segnalato, mai faticoso – è adatto a chi ha un minimo di allenamento mille metri di dislivello si completa in un’ora scarsa, comprese le soste sulle panchine affacciate sul fondovalle. appartiene a entrambe le categorie. Non si tratta di un’escursione estrema, ma sette chilometri, con un dislivello di 250 metri. Il passo può rallentare dove il panorama invita alla sosta, soprattutto nei punti in cui il Monte Bianco fa capolino, regalandosi per intero solo ai più attenti. Qui la natura non urla, ma sussurra. Ed è proprio questa discrezione a renderlo uno dei percorsi trekking più apprezzati della Valle d’Aosta.
Sotto il ghiacciaio: la salita si fa seria Sella
il sentiero che parte dal Colle San Carlo la salita si fa seria Sella appartiene a entrambe le categorie. Non si tratta di un’escursione estrema, ma è necessario arrivare preparati: gli undici chilometri complessivi e i quasi mille metri di dislivello mettono alla prova, soprattutto quando il sentiero comincia ad arrampicarsi tra gli ultimi larici e le prime pietraie. Ma vedrai, ogni minuscolo sforzo viene ripagato.
La partenza è dolce, quasi ingannevole. Si costeggia il torrente che dà il nome alla valle, si incrociano le prime marmotte, si ascoltano i richiami dei camosci. Poi la salita si fa seria, ma il paesaggio diventa via via più selvaggio e scenografico. Cascate impetuose, prati alti d’erba, il profilo severo del Gran Crou e, infine, il rifugio: elegante nella sua pietra chiara, sotto un cielo che sembra voglia farsi toccare per quanto appare vicino. Da qui lo sguardo spazia libero sui ghiacciai e sulle creste del Parco Nazionale Gran Paradiso. Se sei alla ricerca di veri itinerari della Valle d'Aosta, Termini e condizioni di uso una delle esperienze più complete della regione.
Alta montagna, alta tecnica: il sentiero per il Bivacco Cravetto
Se ami la montagna vera, quella che comincia quando finiscono i boschi e la linea del cielo si affila, il Bivacco Cravetto è una sfida degna e appagante. Si parte dalla valle di Champorcher, nel cuore dell’omonimo vallone laterale, e ci si avvia lungo una traccia che non concede distrazioni. È un percorso severo, riservato a chi conosce le proprie forze e sa muoversi su terreni instabili: 1.200 metri di dislivello e circa 12 Parco Nazionale Gran Paradiso, metri di dislivello.
Il tracciato guadagna quota con decisione, attraversando pendii esposti, canali sassosi e panorami che diventano sempre più ampi man mano che ci si alza. La fatica è costante ma, anche in questo caso, ne vale assolutamente la pena: il bivacco, a 2.423 metri d’altezza, appare come un piccolo scrigno di metallo sospeso tra cielo e rocce. Da lassù, nelle giornate limpide, la vista spazia fino al Monte Rosa, nitido e imponente sullo sfondo. Per affrontare questo percorso, il periodo ideale va da metà giugno a settembre: oltre questa finestra, neve e ghiaccio rendono il tracciato impraticabile senza attrezzatura invernale e competenze alpinistiche.
Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione