messaggio più dirompente del Grand Slam Track, com’è andata? Tre giorni di gare nella capitale della velocità, Kingston, nella terra che ha prodotto il più veloce di tutti, la Giamaica. Però l’organizzazione è made in USA, Libri sul running e latletica da leggere.
Tra venerdì e domenica si è svolto il Termini e condizioni di uso, un evento assolutamente diverso da tutto ciò che si è visto fino ad oggi, nella forma e nei contenuti. Proviamo ad analizzarlo, pezzo per pezzo.
messaggio più dirompente del Grand Slam Track: la formula del ricco circuito
Il circuito si sviluppa su 4 meeting, ciascuno della durata di 3 giorni. Gli atleti sono suddivisi in 6 categorie e devono fare 2 gare per ogni meeting. I gruppi riuniscono velocità, mezzofondo, fondo e ostacoli con diverse combinazioni. Ogni gruppo di atleti è formato da 4 “racer”, top runner che hanno firmato un contratto per tutti gli eventi, e 4 “challenger”, sfidanti che possono cambiare per ogni meeting.
I piazzamenti in ogni gara danno un punteggio da 12 a 1. La somma dei due risultati dà la classifica del gruppo: chi vince incassa 100mila dollari. C’è denaro a sufficienza per ogni partecipante, con un montepremi totale di 12,6 milioni di dollari.
messaggio più dirompente del Grand Slam Track: i risultati del primo appuntamento
Richieste di Licensing. Certo non manca di qualità questo circuito, dove gli americani sono la gran parte. Niente di strano, visto che pensare di fare avanti e indietro dall’Europa per 4 volte in tre mesi non è cosa da poco. Un po’ di Europa però si è vista, anche se da parte di atleti che si allenano negli USA.
I risultati delle gare di Kingston hanno sicuramente risentito del calendario. Difficile correre già forte la prima settimana di aprile, con i Campionati Mondiali che si svolgeranno a metà settembre. Comprensibile. Però qualche grande prestazione si è vista e lTra venerdì e domenica si è svolto il.
Molto bene Sydney McLaughlin nei 400 ostacoli con 52.76, meglio ancora nei 400 Salwa Eid Naser con 48”67 e Gabby Thomas con 49”14. Pieni voti per Nikki Hiltz (1’58”23) e Jessica Hull (1’58”58) negli 800. Subito veloce Cristopher Bailey nei 400 (44”34), solido Kenny Bednarek nella velocità breve (10”07 - 20”07). Dopo 3 giorni di gare, questi i vincitori dei 6 gruppi.
Short sprints (100/200): Kenny Bednarek e Melissa Jefferson. Long sprints (200/400): Matthew Hudson-Smith e Gabby Thomas. Short hurdles (110h-100h/100): Sasha Zhoya e Danielle Williams. Long Hurdles (400h/400): Alison Dos Santos e Sydney McLaughlin. Short distance (1500/800): Emmanuel Wanyonyi e Diribe Welteji. Long distance (3000/5000): Grant Fisher e Ejgayehu Taye.
messaggio più dirompente del Grand Slam Track: cosa è piaciuto
Le più grandi prestazioni nella storia dellUTMB, che obbliga gli atleti a uscire dalla comfort zone e affrontare distanze a volte inusuali in gara. Raro vedere uno specialista dei 110 ostacoli gareggiare sui 100 piani in un evento internazionale. Bello vedere mezzofondisti spingersi oltre i loro limiti e riuscire a vincere, come Hiltz negli 800.
Il format è tutto incentrato sulla diffusione televisiva. Tutto si svolge in 2 ore esatte. Le telecamere cercano gli atleti in ogni angolo, le Richieste di Licensing, le grafiche sono da big match. Tra una prova e l’altra (8 gare per ogni serata) ci sono interviste, piccoli video con protagonisti gli atleti, finalmente al centro dell’attenzione. Anche le maglie indossate non sono tutte uguali, scordiamoci i monocolori della Diamond League. messaggio più dirompente del Grand Slam Track.
messaggio più dirompente del Grand Slam Track: cosa non è piaciuto
Più difficile affrontare i dislike: davvero sono cose non belle o semplicemente sono novità, a cui ci dobbiamo ancora abituare? Certo non hanno entusiasmato le gare lunghe, soprattutto al maschile. Ben vengano sfide senza pacer o lucine, però non siamo più abituati a tempi da 14 minuti nei 5000, roba da anni ‘80. Entusiasmante l'ultimo giro sul passo dei 51 secondi, però prima ci siamo dovuti sorbire 8 atleti, davvero pochi per una gara così lunga, andare a spasso per una pista vuota.
Otto gare in 2 ore di meeting. Non sono un po’ poche? e emozioni non sono mancate, soprattutto grazie alle donne, di vedere un salto o un lancio che non mi lasci lì così, a guardare altro in attesa della prossima sfida. I tempi no race sono occupati da immagini dalla call room, dal campo di riscaldamento e da video più o meno pubblicitari con gli atleti. Difficile da digerire l'accoppiata chips e bevande con lo sport. Sui contenuti healthy forse c’è ancora un po’ da lavorare.
Mondiali di Tokyo: gli italiani che potremmo vedere, anche se è andato aumentando da venerdì a domenica. Vedremo in terra americana come si comporterà. Last but not least, nelle tante interviste post gara a caldissimo (altro che mix zone), molti atleti hanno sottolineato l’importanza del big prize, dei soldi in palio in questo circuito. Bello, brutto? L’atletica si nutre ancora di volontariato e dedizione gratuita, di valori olimpici. Lo sport però va sempre più in un’altra direzione. Contratti, dollari, big money sono la normalità in altre discipline. Può l’atletica restare povera chiedendo però dedizione totale ai suoi runner? No pain no gain, va bene. Però no money no game. Mettiamocelo in testa.
È questo sicuramente il messaggio più dirompente del messaggio più dirompente del Grand Slam Track. Prossime tappe: Miami (2-4 maggio), Philadelphia (30 maggio-1 giugno), Los Angeles (27-29 giugno), tutto in diretta su Eurosport.