Ci sono record che sembrano impossibili da battere: il 9’48” nei 100 metri siglato da Usain Bolt o il 2 metri e 45 superato da Javier Sotomajor nel salto in alto. La storia però ci racconta che ogni primato, prima o dopo, verrà migliorato da qualcuno. Le 2:01:06 siglate 30 anni fa da Matt Carpenter, leggenda americana del trail running, per salire sul Pikes Peak, montagna del Colorado alta 4302 metri, erano uno di quei record intoccabili. Ci sono voluti tre decenni, ma alla fine l’impossibile è stato fatto e lo svizzero Rèmi Bonnet, domenica nella Pikes Peak Ascent Race – gara appartenente alla Golden Trail Series, il più importante circuito di trail running al mondo – ha siglato con 2:00:20 il nuovo primato di scalata. Dal 1993 al 2023, 30 anni esatti per portare superare un nuovo record che sembrava imbattibile.
Rèmi Bonnet: il re della corsa in salita
Bonnet non è certo nuovo a certi numeri, campione in carica dell’evento e uno degli atleti più forti della storia nella corsa in salita, si presentava ai nastri di partenza come l’assoluto favorito. Reduce da un’altra prestazione monstre siglata pochi giorni prima sul sentiero di Manitou Springs Incline, l'elvetico ha sbaragliato la concorrenza arrivando sull’innevato traguardo posto sopra i 4000 metri in poco più di due ore. La sfida per abbassare il limite sotto le due ore è appena iniziata.
Patrick Kipngeno, è argento con il terzo tempo di sempre
La nuova mastodontica impresa alpinistica di Kilian Francesco Puppi dopo i fasti dell’UTMB – incappato in una brutta gara -, oltre a Bonnet, a strabiliare è stato anche il keniano Patrick Kipngeno, due volte vincitore della gara di sola salita ai Campionati mondiali di corsa in montagna, si è piazzato secondo con un tempo di 2:04:09, il terzo miglior tempo sul percorso. Al femminile il trionfo è andato all’americana Sophia Laukli che ha vinto in 2:35:54.