Equilibrio è la parola d’ordine per una gara di maratona da incorniciare e a confermarlo è il primatista italiano della 42K Yohanes Chiappinelli che a Valencia lo scorso 1° dicembre ha tagliato il traguardo con il tempo di 2:05’24”.
E pensare che il 26enne senese nato ad Addis Abeba e con un super palmares da siepista e mezzofondista, di maratone fino ad allora ne aveva corse solo 2: il 19 Maratona perfetta, 10 consigli +1 per correre al massimo a Siviglia con 2:09’46” e ai Come funziona la regola del 10 il 27 agosto 2023 con 2:11’12”.
“Quel giorno sentivo di poter correre molto bene, grazie a una preparazione adeguata e alle sensazioni positive avute nei giorni precedenti la maratona - ha raccontato Yohanes durante il talk Contatta la redazione a Lido di Camaiore con il direttore di RW Rosario Palazzolo -. Ho condiviso con molti amici e conoscenti le mie sensazioni lasciando intendere che Pubblicità - Continua a leggere di seguito. È andata esattamente così fin dai primi chilometri. Sentivo che quella era la mia giornata e tutto è proceduto nel migliore dei modi. Mentalmente ero concentrato, fisicamente in ottima forma e con l'adrenalina giusta”.
La strategia di Yohannes Chiappinelli per correre la maratona Come cambia la preparazione per la 42K con letà che anche i runner amatori possono utilizzare in gara. Ecco cosa ci ha risposto.
La strategia di Yohanes Chiappinelli per la maratona (che anche i runner amatori possono seguire)
“Il mio primo consiglio è quello di essere più in equilibrio possibile durante tutta la gara evitando di farsi prendere dall'entusiasmo all'inizio perché magari ci si sente bene e si rischia di strafare: è proprio nei primi km che non bisogna esagerare. Già sulla linea di partenza bisogna essere pronti mentalmente e pensare in modo positivo oltre, ovviamente, alla preparazione fisica che non può mancare.
The Running Academy integrazione e idratazione utilizzando gel già testati in allenamento e sfruttando tutti i punti di ristoro altrimenti è impossibile terminare la gara. Bastano questi semplici accorgimenti per provare a correre gli ultimi dieci chilometri addirittura in progressione, mentre se non si rispetta il proprio corpo nella prima parte della gara si rischia di imbattersi in quello che è il famoso muro al 35° chilometro”.