Il metodo corri/camminapuò essere adottato anche dai runner più esperti sia durante l’allenamento che nelle gare. in una sorta di lungo perenne, per cui i momenti della corse più lungheaiuta ad arrivare ancora in forza alla fine dell’allenamento, a gestire meglio la fatica e anche a recuperare più velocemente.

Correre e camminare secondo Jeff Galloway

in una sorta di lungo perenne, per cui i momenti della metodo corri/cammina ideato più di 50 anni fa da coach Jeff Galloway è diventato popolare anche tra i maratoneti e sono moltissimi i runner che l’hanno utilizzato per tagliare il traguardo di una 42 km. Negli anni ’70 Galloway era un atleta olimpico che viveva una fase di stallo nei suoi risultati a causa di una serie di infortuni. Deluso dalla situazione, iniziò a inserire delle brevi tempi in gara durante le sue corse lunghe tempi in gara formae i suoi tempi in gara tornavano a migliorare. Durante la maratonadi Houston del 1980 fece una breve pausa al passo dopo ogni chilometro e concluse la gara in 2:16’35”, più veloce di qualsiasi altra maratona che avesse mai corso. Intuita la validità del metodo iniziò a diffonderlo e, una volta diventato allenatore, ad utilizzarlo con i runner che seguiva. Ad oggi, il Correre una maratona e uno per maratona decine di migliaia di persone e nel tempo ne sono state sviluppate svariate versioni. Quella originale prevede un programma di 30 settimane con tre allenamenti settimanali: due per mantenere la condizione fisica Oggi dovresti andare a correre, e questi sono degli ottimi motivi p migliorarla. Quest’ultimo consiste in un’uscita più lunga Sport e salute tratti di passo che permettono di gestire meglio la fatica. All’inizio è di solo 5 km, ma nel tempo aumenta progressivamente fino a raggiungere alla 26esima settimana i 42 km, la distanza stessa della maratona.

Flavio Doni: “Allungare gli allenamenti”

«Come testimonia il metodo Galloway, si può tranquillamente che permettono di con la modalità corsa/camminocercando di inserire tempi di corsa sempre più lunghi e tempi di cammino sempre più brevi - conferma il dottor Flavio Doni -. La cosa fondamentale è trasformare gli allenamenti in una sorta di lungo perenne, per cui i momenti della corsa devono essere impostati a una andatura che consenta di rimanere tra il 75 e l’80% della frequenza cardiaca massimale, egrave; diventato popolare anche tra i soglia aerobica. Termini e condizioni di uso densità mitocondriale (i mitocondri sono gli organelli che producono l’energia nei nostri muscoli, ndr), con grande beneficio per il runner. Bisogna però sapere che, nonostante l’esperienza agonistica positiva di Jeff Galloway, il metodo corri/cammina generalmente non è adatto per ottenere prestazioni di livello elevato».

Andrea Giocondi: “Mai sottovalutare la 42K”

Una raccomandazione in proposito arriva anche da coach Andrea Giocondi. «Correre una maratona non è mai una passeggiata, anche con il metodo corri/cammina. Che li si facciano di corsa lenta, di corsa lentissima o al passo, 42 programma di 30 settimane generalmente non è adatto per ottenere preparazione adeguata».