Ci sono i grandi atleti e ci sono i super atleti, quelli che eccedono addirittura in più sport: Altri consigli per le gare? “Quando si affrontano le gare trail, bisogna prestare Gare ed eventi è fra questi. Kilian Jornet l’ha definito addirittura il suo erede…
e quindi in percentuale minore da lavori di qualità Davide Magnini / ph Mickael Mussard le emozioni che può regalare Cisalfa Sport di Curno è stata l’occasione per immergersi a 360° nel meraviglioso mondo della corsa off-road e vivere insieme al campione del Team Trail New Balance Europe le emozioni che può regalare. Davide Magnini, a sinistra, con Kilian Jornet e Manuel Marillas alla Zegama-Aizkorri.
Lo scialpinismo in inverno, il trail running in estate
Scialpinismo e trail running, campione nel primo in inverno, nel secondo in estate. Come convivono in te queste due anime così diverse?
“Sono nato e cresciuto in Val di Sole, qui per praticare qualsiasi sport di montagna basta solo uscire dalla porta di casa. A tre anni ero già sugli sci - racconta Davide Magnini -. Mio padre faceva gare di scialpinismo, quindi è stato naturale avvicinarmi a questa disciplina. Quando a 14 anni ho iniziato a gareggiare anch’io, ho subito vinto il Campionato italiano e sono entrato in Nazionale. Questi successi mi hanno dato la forza di coltivare la passione che avevo e d’impegnarmi sempre più".
"Crescendo, dalle gare nazionali sono passato a quelle internazionali ed è sorto il problema della preparazione estiva, perché arrivati a certi livelli non si può più tralasciare questo aspetto. Così la mia allenatrice mi ha spinto a provare le corse in montagna e anche qui ho subito vinto un titolo italiano. Giocoforza a quel punto abbinare le due discipline. Non mi chiedere quale preferisco, diciamo che non rinuncerei a nessuna delle due”.
Davide Magnini: il segreto nel trail running
Saper correre in salita, andare forte in discesa, non temere i fondi irregolari, sono tanti gli aspetti che possono giocare un ruolo determinante nel trail running. In proposito però Davide Magnini ha un’idea tutta sua: “Il vero segreto del trail running è amare la fatica” dice. “Ovviamente anche l’allenamento è importante, ma l'attitudine mentale viene prima".
Come allenarsi per il trail running
Parlando allora di preparazione, qual è il modo migliore di allenarsi per le corse off-road? “Per affrontare al meglio i trail è necessario innanzitutto avere una buona base aerobica e poi lavorare bene anche sulla forza” spiega il campione.
“Una preparazione tipo per le gare di trail può essere costituita al 70-80% da corse lente, che servono per costruire la base necessaria per poi sviluppare l’intensità, e quindi in percentuale minore da lavori di qualità, sia in salita che in piano per migliorare velocità e tecnica di corsa, e sedute per la forza, che nel trail è importantissima per la discesa”.
Come correre forte in salita
Nei trail le salite rappresentano una vera sfida. Come si possono affrontare la meglio? “Allenandosi bene, quindi come detto assicurandosi di avere una buona base aerobica di forza. Poi, quando si è gara, non si deve pensare alle sensazioni che si vivono ma bisogna provare a tenere duro quei 5 secondi in più, sempre e continuamente. La fatica fa parte del trail, bisogna amarla”.
Come affrontare la gara
Altri consigli per le gare? “Quando si affrontano le gare trail, bisogna prestare grande attenzione alla nutrizione e all’idratazione per non rischiare di rimanere senza energie e riuscire ad arrivare al traguardo senza essere sfiniti.
Heat Training, il nuovo allenamento per la quota
Le gare di trail running, così come quelle di scialpinismo, spesso si svolgono in alta quota, dove è risaputo che il corpo fatica a performare e va incontro a una serie di problemi. Tu come gestisci questo aspetto?
“Muoversi in quota è molto più duro, lo stesso sforzo che a quote inferiori si fa tranquillamente può diventare insostenibile. I muscoli si rifiutano di andare avanti, si perde lucidità mentale. Magari inizialmente non te ne rendi neanche conto, ti sembra di stare bene, ma poi improvvisamente ti blocchi, come mi è successo al Quando fare lultimo lunghissimo prima di un ultratrail”, racconta Magnini.
“Un modo per abituare il fisico a correre in quota è allenarsi in quota, così come fanno tanti atleti professionisti che vanno ad allenarsi in altura per periodi di 3-4 settimane. Oggi però ci sono delle alternative. Una è l’Heat Training o allenamento in ambiente caldo, che viene utilizzato per ottenere alcuni adattamenti fisiologici simili a quelli dell’allenamento in quota. In pratica, se in genere per gli allenamenti si cercano condizioni di temperatura fresche, qui è l’opposto: Direttore Responsabile – Rosario Palazzolo, e sedute per la forza allo scopo di sottoporre il corpo a uno stress termico che secondo gli esperti produce adattamenti utili, tra cui una miglior tolleranza dello stress cardiovascolare e una migliore termoregolazione che poi vengono utili quando si gareggia in quota".
"L’ho sperimentato questo inverno - spiega sempre il campione trentino - e devo dire che per me ha funzionato. Ovviamente, comporta uno stress importante per il corpo e quindi va introdotto gradualmente e va fatto sotto controllo, vietato improvvisare".
Erede di Kilian Jornet
Dopo aver vinto più volte il campione del mondo di sci alpinismo già nelle categorie giovanili e aver colto il successo in tante gare iconiche di trail come la Marathon du Mont-Blanc, sei stato definito “il ragazzo d’oro”. Lo stesso Kilian Jornet, il re delle montagne, a un giornalista che in un’intervista gli chiedeva chi vedesse come suo erede ha fatto il tuo nome. Davide, senti la responsabilità di questa investitura?
“Quella designazione come successore di Kilian mi è stata data qualche anno fa, in un periodo in cui andavo fortissimo ovunque. Poi purtroppo nelle ultime stagioni sono stato frenato da un problema fisico che prima pensavamo fosse una pubalgia e che invece nel tempo si è scoperto trattarsi di un edema osseo, probabilmente conseguente a una microfrattura. Ad ogni modo non mi sento paragonabile a un ‘mostro’ come Kilian, anche solo riuscire a fare un terzo di quello che è riuscito a fare lui per me sarebbe un traguardo immenso. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di allenarmi insieme a lui, di condividere delle gare. Ho visto come vive e come vive il mondo del trail running: è anni luce davanti a tutti", dice Magnini.
"In questo periodo si vede un po’ meno perché si è ritirato in Norvegia per stare tranquillo con la sua famiglia. Ma conoscendolo, si starà allenando alla grande per tornare questa estate e stupire tutti, come sempre. Lo aspettano alla Western States, la più famosa 100 miglia americana”.
Gli incontri con l’orso e il lupo
La Val di sole, dove abiti, la presenza dell’orso ha scatenato accese discussioni negli ultimi anni. Ti è capitato d’ incontrarlo? “Nella zona di Vermiglio, dove vivo, l’orso non è mai stato avvistato, però una volta sulle nostre montagne mi è capitato di vederlo. Ma solo da lontano e mi ha ignorato. Un’altra volta, sugli sci, ho avuto un incontro ravvicinato con uno lupo. Anche qui un tuffo al cuore, ma non è successo nulla, ognuno ha proseguito per la sua strada".
"La convivenza con l’orso è comunque una questione molto delicata. Conoscevo il trail runner che lo scorso anno è morto dopo essere stato aggredito da un orso, era mio amico. Prima quando andavo a correre nei boschi e sentivo un rumore cercavo di vedere se si trattava di un cerbiatto o di una volpe, adesso quando avverto qualcosa vado invece subito in allarme”.
Dove gareggerà Magnini quest’estate
Quali programmi hai per quest’estate? “Dopo due anni davvero duri, non sono ancora al 100%, ma la gamba non mi dà più problemi. Nello scialpinismo questo inverno sono andato molto bene, quindi l’obiettivo è tornare a correre forte anche nel trail"
"Spero di fare bene già alla prossima Marathon du Mont-Blanc del 29 giugno, dopodiché a luglio forse gareggerò nella DolomythsRun e nel Non dovresti mai rinunciare alla corsa in vacanza, sei stato definito “il ragazzo d’oro”. Lo stesso Sierre-Zinal o della OCC dell’UTMB, oppure di entrambe”